“Una bambinata”, così il sindaco di Pimonte definisce uno stupro di gruppo


I fatti risalgono a un anno fa. La giovane ha lasciato l’Italia

Il sindaco di Pimonte Michele Palummo
Il sindaco di Pimonte Michele Palummo

NAPOLI – Il sindaco di Pimonte, Michele Palummo, ha definito “una bambinata” uno stupro di gruppo subìto da una quindicenne del suo comune, per mano di 12 ragazzini, coetanei della vittima.

Parole pronunciate dal primo cittadino del comune del Napoletano ai microfoni della trasmissione di La7 “L’aria che tira” dello scorso 3 luglio. La giovane vittima è stata costretta ad abbandonare il paese e ad andare in Germania con la famiglia.

Il sindaco, ex professore, dice al microfono del giornalista:  “Ormai è passata, sono tutti minorenni, che ti puoi aspettare”. “Uno stupro di gruppo? – chiede il giornalista Roberto D’Antonio -, “No, nel modo più assoluto”, si corregge Palummo.

Le altre persone intervistate si trincerano dietro un “Non so niente e non voglio sapere niente”, “Non mi riguarda”, “E che devo fare”, “Parlate sempre di questo?”.

La vicenda

Un anno fa una quindicenne di Pimonte, fidanzata con un diciassettenne figlio di un boss locale, confessa ai genitori di subire stupri di gruppo da circa un mese. Il fidanzato, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’avrebbe anche ripresa durante un rapporto sessuale e poi, giorni dopo, l’ha portata in una capanna dove ad attenderli c’erano 11 amici di lui. Undici ragazzini abusano di lei. Hanno tutti tra i 14 e i 17 anni, eccetto uno, che è ancora più piccolo. Lo stupro è ripreso con i cellulari di alcuni di loro. Ricatti su ricatti. La ragazzina prima parla con qualche amica e poi con i genitori, che denunciano tutto. I ragazzini finiscono in un carcere minorile, ad eccezione di quello sotto i 14 anni. Dopo un anno sono liberi, anche se seguiti dai servizi sociali. Ma l’omertà del paese e la possibilità di incontrare gli stupratori in un borgo di 6mila persone ha costretto la famiglia della ragazza a lasciare l’Italia.

La replica dell’amministrazione comunale

Dopo la bufera scatenata dalle parole del sindaco, un post sul profilo Facebook dell’amministrazione comunale spiega che “sarà diffuso in giornata un comunicato ufficiale. Chiarirà in maniera inequivocabile la posizione del sindaco e dell’amministrazione”.

Il Codacons chiede al Viminale il commissariamento

Commissariare con effetto immediato il Comune di Pimonte e sospendere il sindaco in carica. Lo chiede il Codacons al Ministero dell’Interno.

“Si tratta di affermazioni di una tale pericolosità e gravità che il Comune di Pimonte deve essere subito commissariato, nell’interesse della collettività” spiega il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi.

“Chi liquida un reato sessuale ai danni di una minorenne come un gioco tra bambini è indegno, soprattutto se ricopre un ruolo istituzionale come quello di sindaco, e deve essere rimosso con effetto immediato dal suo incarico, perché evidentemente non si rende conto della pericolosità delle proprie affermazioni” aggiunge Rienzi.