Mosul: migliaia di civili intrappolati nella Città Vecchia


Appello dell’UNICEF mentre si intensificano i combattimenti nell’ex roccaforte irachena dell’Isis

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L’esercito iracheno ha riconquistato la simbolica moschea di Al-Nuri (foto Twitter)

BAGHDAD – Dopo settimane di violenti combattimenti la liberazione della città irachena di Mosul dai miliziani dell’Isis è sempre più vicina. L’esercito iracheno, appoggiato dalla coalizione internazionale, ha ripreso il controllo di più della metà di Mosul.

Nelle ultime ore si è registrato anche un successo simbolico, più che strategico: la moschea di Al-Nuri, distrutta parzialmente dai miliziani dello Stato Islamico prima della fuga. Nel minareto risalente al 12° secolo, infatti, nel Luglio 2014 il leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, apparì per la prima e unica volta in pubblico, proclamando la nascita del “Califfato nero”.

Gli scontri ora si sono spostati nella parte orientale di Mosul, dove sono ancora asserragliati i jihadisti. Dall’UNICEF è arrivato un appello per proteggere le migliaia di civili intrappolati in questa area nella quale i combattimenti si sono intensificati.

“Ci sono anche migliaia di bambini che continuano ad essere intrappolati in una violenza implacabile nei quartieri della Città Vecchia di Mosul Ovest” ha affermato Peter Hawkins, Rappresentante UNICEF in Iraq.

“I piccoli stanno affrontando diverse minacce alla loro vita; alcuni sono bloccati dai combattimenti e si nascondono nei seminterrati, timorosi di un prossimo attacco. Altri che cercano di fuggire rischiano di essere colpiti o feriti. Ci sono notizie di centinaia di civili che sono già stati uccisi e utilizzati come scudi umani” ha aggiunto Hawkins.

I ragazzi e le ragazze che sono riusciti a fuggire mostrano segni di moderata malnutrizione e portano con loro ferite psicosociali dovute al conflitto, come conseguenza di ciò che hanno passato.

“La difficile situazione di questi bambini e la loro sopravvivenza devono rimanere una priorità assoluta ora, nelle settimane e nei mesi successivi. L’UNICEF ribadisce la sua richiesta a tutte le parti in conflitto di proteggere i bambini in ogni momento. I bambini devono essere tenuti fuori dai pericoli” ha concluso Hawkins.