Il caso delle schiume sintetiche nel mare toscano finisce in Parlamento


La senatrice Petraglia annuncia una interrogazione al Ministro dell’Ambiente

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ARPAT ha escluso la pericolosità delle schiume sintetiche spiaggiate per i bagnanti

FIRENZE – Lo sversamento di schiume sintetiche nel mare dell’Arcipelago toscano continua a far discutere e ora la questione finirà anche in Parlamento. Poco più di una settimana fa ha fatto scalpore la notizia del ritrovamento di materiale schiumoso su molte spiagge a Nord dell’Elba e poi fino allla costa Nord della Toscana (la costa livonese, la Versilia e la riviera Apuana) e in Liguria.

La situazione si è aggravata con il passare dei giorni e spiaggiamenti delle schiume sintetiche sono stati riscontrati anche a Principina a Mare, nel Parco Naturale della Maremma.

L’ARPAT, sulla base delle indagini preliminari effettuate ha ipotizzato che il materiale spiaggiato consista in una cera di natura idrocarburica (cera paraffinica o cera polietilenica).

“Come confermato da letteratura scientifica questa tipologia di prodotto non presenta particolare pericolosità né ambientale né sanitaria” ha spiegato l’Agenzia.

“Un fenomeno del genere si era già verificato sulle coste toscane e liguri già nel 2012 con spiaggiamento di materiale, in quel caso biancastro, identificato poi come paraffina. Nell’occasione, indagini svolte dai colleghi liguri accertarono che una imbarcazione aveva lavato con acqua di mare le cisterne che contenevano cera paraffinica provocando lo spiaggiamento di rilevanti quantità di sostanza” ha aggiunto l’ARPAT.

Nonostante le rassicurazioni dell’Agenzia toscana, la senatrice di Sinistra Italiana, Alessia Petraglia, ha annunciato una interrogazione al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, per sapere cosa è accaduto che ha permesso lo sversamento in mare di schiume sintetiche.

“Siamo profondamente preoccupanti per quanto accaduto nel mare antistante la costa Toscana”, afferma la senatrice. “Anche se ARPAT fa sapere che il materiale rinvenuto sulla costa dell’Isola d’Elba, ma anche in Maremma fino a Principina a Mare e nel Nord della costa Toscana fino in Liguria, non è pericoloso rimane un episodio deprecabile. Non siamo in grado di monitorare quello che accade a largo delle nostre coste e tutelare così il patrimonio naturalistico e ambientale di una delle aree più belle del Mediterraneo?” chiede la senatrice.

“In piena stagione balneare è un grave danno di immagine e al turismo della regione. Un fatto simile era già avvenuto qualche anno fa e questa abitudine di lavare le cisterne in alto mare, come lascia presupporre questo fenomeno, è gravissima, da fermare e contrastare. Bene le attività di monitoraggio della costa ma serve fare chiarezza su quanto accaduto per evitare che si ripeta nuovamente”, ha concluso Petraglia.