Refezione scolastica, la nuova legge dovrà tenere conto del valore pedagogico


Se ne è discusso a un convegno organizzato da Legacoop a Bologna con la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli

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A Bologna si è tenuto il convegno “Nutrire insieme il futuro. Il valore della refezione scolastica come strumento educativo e di inclusione sociale”

BOLOGNA – La refezione scolastica con il passare degli anni ha assunto una forte valenza didattica, di educazione alimentare e di socializzazione degli alunni. Bologna, assieme a Milano, Mantova e Cremona, è stata la prima città in Italia nella quale è stata istituita, agli inizi del ‘900. Oggi, in Parlamento, si sta discutendo una legge sulla refezione scolastica, e inoltre è in corso una revisione delle linee guida e una valutazione dei criteri di qualità nel codice degli appalti. La nuova normativa dovrà tenere conto anche delle sentenze della magistratura che hanno stabilito che si possono consumare i pasti preparati a casa nei refettori.

Il settore della refezione scolastica è di fronte dunque ad uno scenario di grande cambiamento. Legacoop Bologna, raccogliendo le sollecitazioni di alcune cooperative leader nella ristorazione scolastica, ha organizzato per questo il convegno “Nutrire insieme il futuro. Il valore della refezione scolastica come strumento educativo e di inclusione sociale”, concluso dalla ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. Il convegno è stato pensato come un’occasione di confronto tra tutti gli interessati: scuole, istituzioni, comitati di genitori, rappresentati delle imprese della ristorazione collettiva.

La ristorazione collettiva è un comparto rilevante dal punto di vista economico e occupazionale: è un mercato da 6,6 miliardi di euro ed è ripartito in servizi aziendali (36%), socio-sanitari (34%) e scolastici (30%). Sono 1.400 le imprese operanti nel settore per 73mila lavoratori dipendenti. Ogni giorno 5 milioni di persone si nutrono grazie alla ristorazione collettiva. Il servizio di refezione scolastica coinvolge complessivamente 2,5 milioni di utenti, con 380 milioni di pasti l’anno e un fatturato di circa 1,3 miliardi di euro.

“Sul valore educativo della refezioni scolastica non dobbiamo fare passi indietro: è un momento importante per le scuole, per i bambini ed è anche un momento importante di socializzazione, inclusione e condivisione” dichiara Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna.

“Auspichiamo che la nuova legge tenga in considerazione questa esigenza educativa e sociale, anche all’indomani della pubblicazione della ricerca OCSE che evidenzia la capacità della scuola italiana di attenuare le differenze socio-economiche. Da rappresentanti delle imprese di un settore ad alta intensità di manodopera e con un elevato tasso si occupazione femminile vorremmo che si tenesse conto delle ricadute sociali prodotte dalle riforme e, al tempo stesso, chiediamo regole certe sul rispetto degli standard di qualità e salubrità degli alimenti e dei contratti di lavoro. In un settore delicato come quello della ristorazione scolastica, le stazioni appaltanti devono essere consapevoli che non bisogna lasciare spazio a chi vuole operare al ribasso” conclude.

Aprendo i lavori del convegno, la presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, ha spiegato che “è compito delle Istituzioni e del legislatore prevedere norme e controlli che garantiscano servizi di qualità per i cittadini, ricordandoci sempre che il “tempo mensa” non è solo un momento di ristorazione, ma è a tutti gli effetti un’occasione pedagogica e di formazione per bambini e ragazzi, di confronto con le maestre e di socializzazione reciproca tra studenti e tra studenti e docenti”.

“Il tempo del pranzo in mensa è un momento della giornata fondamentale, veicolo non più marginale, visti i numeri degli utenti, per incidere sulla salute dei cittadini, per impostare abitudini alimentari corrette, per creare consapevolezze maggiori sul rapporto con il cibo e per prevenire patologie croniche che insieme all’inattività fisica sono causa di malattie cardiovascolari, sovrappeso e obesità, diabete” ha dichiarato la senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura del Senato.

“Ogni giorno sono oltre un milione i bambini che mangiano nelle mense e milioni gli adulti che incontrano questo servizio in ospedalo o aziende. Siamo di fronte al profilo di un servizio che ha una valenza sempre più ampia e deve tenere insieme tanti aspetti di salute, di coesione sociale, culturale. Un servizio a funzioni complesse che richiede una specificità di norme e di regole, indici di misurazione della qualità che va dalle materie prime, alla professionalità del personale, alle attrezzature e l’organizzazione” ha aggiunto.

Per la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, “è sempre più necessario che la refezione scolastica diventi parte della didattica scolastica, un momento di formazione e istruzione per gli alunni, gli insegnanti e le famiglie. Perché è importante anche prevenire e contrastare tutte le patologie che potrebbe produrre un’alimentazione scorretta”.

“Se ci volessimo limitare ad un puro ragionamento economico, non avrei nessuna difficoltà a dire che quello sulla prevenzione è un investimento meno oneroso del costo necessario a curare le patologie. La legge in discussione al Senato va proprio in questa direzione” ha concluso.