Decreto attuativo inclusione scolastica, sì ai correttivi


Lo ha assicurato la ministra Fedeli: «Alunni con disabilità devono avere pari opportunità formative»

Novità per il sostegno con il decreto attuativo della Buona Scuola

ROMA – Al decreto attuativo della Buona Scuola sull’inclusione scolastica saranno apportati correttivi per migliorare parte dei contenuti.

Lo ha garantito la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che ha incontrato diversi rappresentanti di famiglie, organizzazioni sindacali e associazioni che si occupano di disabilità per ascoltare le loro istanze.

Sul tavolo la questione degli esami conclusivi del primo grado. Su quest’ultimo aspetto sono emerse infatti preoccupazioni in merito ad alcune disposizioni contenute nel decreto attuativo della Buona Scuola.

Famiglie e associazioni sono state ascoltate anche dalle Commissioni che stanno esaminando il decreto in Parlamento e dall’Osservatorio sull’inclusione del Miur.

«Tutte le studentesse e gli studenti con disabilità saranno messi nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio percorso di studi e di concluderlo sostenendo prove che attestino le loro specifiche competenze e abilità, in base al Piano educativo individualizzato, predisposto di proposito per loro» ha sottolineato la ministra.

«Il decreto attuativo sull’inclusione scolastica nasce dalla volontà e dalla determinazione di dare alle ragazze e ai ragazzi con disabilità pari opportunità formative e una qualità della vita all’altezza delle loro esigenze e dei loro sogni. Per questo le imprecisioni o le problematiche emerse verranno migliorate in ambito parlamentare» ha aggiunto.

«Abbiamo chiaro che la disabilità è ricchezza, non è qualcosa in meno ma una positiva diversità e la nostra azione sarà improntata su questo principio cardine» ha proseguito Fedeli.

Per la ministra «rispetto all’esame di secondaria di primo grado la stessa legge 104 del 1992 stabilisce chiaramente che le studentesse e gli studenti della scuola dell’obbligo debbano essere verificati in base agli obiettivi del Piano educativo individualizzato, affinché si possa ragionare sulle abilità specifiche sviluppate e potenziate durante gli anni di studio».

«Continueremo su questa strada e rafforzeremo una scuola di diritti e di opportunità che metta al centro le ragazze e i ragazzi, le loro peculiarità e il loro desiderio di futuro. Vogliamo costruire per loro una scuola che li accompagni nel domani. E una società che li accolga e faccia della loro diversità un’occasione di crescita globale» ha concluso.