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Meningite, corsa ai vaccini: Codacons presenta esposto

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L’associazione dei consumatori chiede di indagare per procurato allarme

Il metodo più efficace per prevenire la meningite è la vaccinazione

ROMA – La corsa ai vaccini contro la meningite scattata negli ultimi giorni dopo i casi registrati a cavallo tra la fine e l’inizio dell’anno ha spinto il Codacons a intervenire. Non sono bastate infatti le rassicurazioni del Ministero della Salute, che ha sottolineato come non ci sia alcuna epidemia di meningite nel nostro Paese.

L’associazione dei consumatori ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in cui si chiede di indagare per i reati di procurato allarme e abuso di atti d’ufficio.

Il Codacons parla infatti di «caos meningite scoppiato in Italia».

«Nelle ultime ore si assiste ad una psicosi collettiva che sta avendo effetti diretti sulla popolazione. Pur essendo i numeri sull’incidenza della malattia pienamente nella norma, si è scatenata una corsa ai vaccini» spiega l’associazione.

«Questa determina non solo spese a carico dei cittadini per decine di milioni di euro, ma anche palesi discriminazioni tra utenti a seconda della zona di residenza. Ad oggi infatti le vaccinazioni risultano offerte gratuitamente solo in alcune regioni, mentre in altre sono a totale carico del cittadino, dando vita a intollerabili e costose disparità di trattamento» prosegue il Codacons.

L’associazione chiede dunque alla Procura di accertare se i comportamenti di soggetti pubblici e privati e le loro dichiarazioni sulla meningite abbiano contribuito a scatenare il panico nella popolazione. E, di conseguenza, se siano in tal caso ravvisabili gli estremi per il reato di procurato allarme o abuso di atti d’ufficio.

«Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una campagna a favore dei vaccini che ha letteralmente terrorizzato gli italiani. Una campagna che, purtroppo, ha visto protagonisti anche i vertici di importanti enti pubblici come l’Istituto Superiore di Sanità. Non vorremmo mai che la psicosi odierna sulla meningite sia stata in qualche modo alimentata da eccessi nella comunicazione da parte delle istituzioni sanitarie» sottolinea il Codacons.

«Ribadiamo inoltre la necessità che nessun funzionario pubblico che svolge ruoli rilevanti per la salute pubblica abbia rapporti economici di qualsiasi natura con le aziende farmaceutiche che producono famaci e/o vaccini. Queste ultime, proprio grazie a psicosi collettive come quella attuale, guadagnano milioni e milioni di euro. In tal senso l’esposto del Codacons sarà inviato anche all’Autorità Anticorruzione» conclude l’associazione.

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