Terremoto, Renzi: «Decreto legge entro 72 ore»


Oggi Consiglio dei Ministri straordinario dopo il nuovo sisma. Stanziati altri 40 milioni

Il decreto stabilito dal Consiglio dei Ministri prevede quattro fasi, che vanno dall’emergenza alla ricostruzione
Il decreto stabilito dal Consiglio dei Ministri prevede quattro fasi, che vanno dall’emergenza alla ricostruzione

«Questo tipo di intervento è straordinario e abbiamo bisogno di misure straordinarie. I luoghi colpiti dal sisma hanno un’anima e quell’anima non la possono perdere».

Si è espresso così il premier Renzi al termine del Consiglio dei Ministri straordinario, convocato dopo il devastante terremoto che ieri mattina ha colpito di nuovo il Centro Italia.

Entro le prossime 72 ore arriverà un altro decreto legge, prima risposta del Governo all’emergenza nelle aree colpite, che servirà ad accelerare le procedure di sistemazione degli sfollati e di avvio della ricostruzione.

Con una delibera è stata, inoltre, prevista una nuova estensione dei poteri di emergenza al Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, presente a Roma assieme ai governatori di Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e al Commissario straordinario Vasco Errani.

La delibera autorizza inoltre uno stanziamento aggiuntivo di 40 milioni di euro, che si sommano alle risorse già stanziate per le stesse aree in occasione dei precedenti terremoti.

Il decreto stabilito dal Consiglio dei Ministri prevede quattro fasi, che vanno dall’emergenza alla ricostruzione. La prima fase è quella di immediata emergenza, nella quale si chiederà, a chi può, di lasciare il territorio per un breve periodo.

Il premier Renzi, dopo l’insistenza degli abitanti delle zone colpite che non vogliono lasciare le loro case, seppur distrutte o inagibili, ha promesso che seguirà una fase intermedia, con sistemazioni nei container, per evitare ai cittadini i mesi di attesa necessari alla realizzazione delle casette.

In una fase successiva, tra la primavera e l’estate, gli sfollati potranno accedere alle soluzioni abitative di medio termine per arrivare poi all’ultima fase, quella della ricostruzione.

Per accelerare le verifiche di agibilità sugli edifici è stata anticipata l’attivazione di una task force di tecnici impegnata nei sopralluoghi, il cui numero stimato è nettamente superiore rispetto alle emergenze passate.

«Adesso la priorità è restituire un briciolo di tranquillità alle popolazioni. E farlo è un’impresa difficilissima» aveva affermato in mattinata Renzi nella sua enews.

«Le cose da fare sono difficili, ma chiare. Primo, mettere in sicurezza. Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l’emergenza» aveva aggiunto il premier.