Farmaci contraffatti fanno perdere 37mila posti di lavoro


La contraffazione causa perdite di 10 miliardi ogni anno al settore farmaceutico

Germania e Italia sono i Paesi più danneggiati dal mercato dei farmaci contraffatti
Germania e Italia sono i Paesi più danneggiati dal mercato dei farmaci contraffatti

ROMA – Nell’Unione europea, ogni anno, il mercato dei medicinali contraffatti causa perdite al settore farmaceutico per almeno dieci miliardi di euro.

A stimarlo è l’ultima relazione dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) che evidenzia come sia danneggiato il 4,4 % delle vendite legittime di prodotti farmaceutici.

Le mancate vendite si traducono, inoltre, in una perdita diretta di oltre 37mila posti di lavoro nel settore farmaceutico dell’Unione europea.

I legittimi produttori e distributori di farmaci impiegano infatti meno personale di quanto farebbero se non esistesse la contraffazione. Al bilancio negativo si aggiungono ulteriori 53.200 posti di lavoro persi in altri comparti dell’economia dei 27.

Nelle prime posizioni, tra i Paesi più colpiti, ci sono Germania e Italia: per la prima si stimano in oltre 1 miliardo di euro le perdite causate dalla contraffazione, cui si aggiunge la perdita di circa 7mila posti di lavoro diretti.

Nel nostro Paese le mancate vendite del settore farmaceutico causano ogni anno perdite fino a 1,59 miliardi di euro, pari al 5% delle vendite dell’industria italiana dei medicinali, cui si aggiunge la perdita di quasi 4mila posti di lavoro diretti.

In Italia, inoltre, è molto diffusa l’abitudine di acquistare farmaci via web, con circa il 10% dei consumatori che utilizza questa modalità di acquisto, con l’alto rischio proprio di incappare in prodotti contraffatti.

«Invitiamo i consumatori a non pensare esclusivamente alla possibilità di spendere meno per curarsi, ma di pensare a spendere il giusto acquistando solo prodotti certificati e sicuri presso i canali tradizionali» dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc.

Una delle cause è l’alto costo dei medicinali nel nostro Paese rispetto alla media europea. I farmaci di fascia C, medicinali non essenziali, senza obbligo di ricetta (S.O.P.) e completamente a carico del consumatore, in Italia costano di più rispetto a Francia e Germania.

Mediamente, per l’acquisto di un farmaco da banco, in Francia si spende il 125% in meno, in Germania il 94% in meno. Considerando che la spesa media annua di una famiglia italiana, per l’acquisto di farmaci di fascia C, si attesta sui 120 euro, risulta che per lo stesso quantitativo di medicinali in Francia si spendono 70 euro annui (il 71% in meno), in Germania 55 euro (il 118% in meno).

Ad esempio, una confezione di antipiretici in Italia si paga in media 4,50 euro, Oltralpe 1,95 euro (-130%), in Germania 2,40 euro (-87,5%).

«Differenze enormi di prezzo che gravano profondamente sui conti e sui bisogni delle famiglie italiane. E che spesso le spingono ad avventurarsi in acquisti poco sicuri e pericolosi» conclude Tascini.

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