Terra Madre, Salone del Gusto con cinquecento bontà mondiali


le novità al salone del gusto
Moltissime le novità a Terra Madre Salone del Gusto a Torino dal 22 settembre

Sono 57 i nuovi Presìdi ospitati a Terra Madre Salone del Gusto: arrivano da 18 Paesi di tutto il mondo e fanno parte dell’ambizioso progetto della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus (www.fondazioneslowfood.it) che dal 1999 tutela i prodotti a rischio di estinzione. Il tema della manifestazione – voler bene alla terra – li rende una volta di più portavoce di una rete che in questi anni ha salvaguardato moltissime realtà locali tra formaggi a latte crudo, razze e produzioni animali, varietà vegetali, mieli, tecniche tradizionali e risorse ittiche. Proprio in questi giorni festeggiamo l’arrivo del Presidio numero 500: il peperoncino serrano di Tlaola in Messico, un Presidio totalmente femminile, un esempio di impegno di donne indigene e di emancipazione sociale ed economica legata alla riscoperta e valorizzazione della biodiversità.

L’Italia annovera 28 novità

La maggior parte delle quali provenienti dall’Abruzzo: sono, infatti, 12 i Presìdi che testimoniano il desiderio di rinascita di questa regione. Presenti anche la Campania, la Calabria, l’Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte e la Sicilia, accompagnate dal primo Presidio nazionale italiano: l’olio extravergine di oliva. I nuovi Presìdi provenienti dal resto del mondo sono 29 e arrivano da quattro continenti diversi: Europa, Africa, Asia e Americhe. Eccovi un giro del mondo alla scoperta delle novità presenti nel parco del Valentino e nel centro di Torino

Presìdi dal mondo

Nel nostro giro del mondo partiamo dal continente africano, dove la rete Slow Food ormai è presente in 30 Paesi e si impegna a promuovere il cibo locale e la biodiversità, attraverso i Presìdi e ai 3000 orti comunitari e scolastici.

Il balugu è un tubero che viene dall'Uganda
Uganda, vendita in strada del balugu nei pressi di Entebbe

L’Africa arriva a Torino con quattro Presìdi nuovi: il caffè robusta di São Tomé e Príncipe, introdotto nel paese dagli schiavi provenienti dall’Angola, un caffè dal sapore equilibrato, fragrante e morbido; l’igname rampicante, un tubero ugandese conosciuto con il nome di balugu, che si può mangiare fresco, bollito o fritto; il sale di Baleni del Sudafrica, raccolto solo dalle donne in una fonte a pochi metri dal fiume Klein Letaba; il miele di ape melipona di Arusha (Tanzania), un millefiori liquido dal sapore agrodolce prodotto dalle api nere senza pungiglione nei pressi del villaggio Ngurdoto, a nord del paese.