La scherma italiana è sempre garanzia di podio


A Rio brilla l’oro di Garozzo, nel medagliere di specialità anche tre argenti

La scherma azzurra può contare su Elisa Di Francisca (foto Twitter) che ha ottenuto la medaglia d'argento nel fioretto femminile
La scherma azzurra può contare su Elisa Di Francisca (foto Twitter) che ha ottenuto la medaglia d’argento nel fioretto femminile

ROMA – La scherma regala sempre grandi soddisfazioni alle spedizioni azzurre ai Giochi olimpici. I numeri, del resto, non mentono: in 31 edizioni delle Olimpiadi la scuola italiana ha raccolto 125 medaglie, di cui 40 d’oro, 43 d’argento e 33 di bronzo. A Rio il bottino è stato più magro rispetto a Londra, ma in Brasile non si potevano difendere ben tre medaglie conquistate a Londra. L’oro di fioretto femminile a squadre, il bronzo della squadra di sciabola maschile ed il bronzo individuale nel fioretto femminile conquistato da Valentina Vezzali, terza delle fiorettiste azzurre in gara quattro anni fa. Inoltre sono stati due i “quarti” posti conquistati dall’Italia, rispettivamente nel fioretto maschile a squadre e nella gara per Nazionali di sciabola femminile. Il bilancio finale della scherma italiana a Rio è dunque di una medaglia d’oro e tre d’argento, con tre podi in meno rispetto a quelli conquistati ad Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012. Ma a conti fatti, come detto poc’anzi, c’è di che essere soddisfatti.

Su tutti spicca lo splendido oro conquistato da Daniele Garozzo (voto 10) nel fioretto maschile individuale. Il fiorettista di Acireale, 24 anni, ha coronato a Rio una carriera in crescendo e grazie al 15-8 in finale contro il russo Timur Safin è salito sul tetto del mondo. È andata vicinissima al bis olimpico, invece, Elisa Di Francisca (voto 9,5) che nella prova individuale del fioretto femminile è arrivata ad una sola stoccata dall’oro. La sconfitta in finale (12-11) contro la russa Inna Deriglazova non oscura la splendida cavalcata della jesina che si è confermata tra le più forti al mondo nella specialità. Mezzo punto in meno nella pagella di Rossella Fiamingo (voto 9) che nel primo giorno di Olimpiadi ha conquistato la medaglia d’argento. Risultato da incorniciare, ma la spadista siciliana, grande favorita per il titolo, nella finale contro l’ungherese Emese Szasz ha sprecato un vantaggio enorme (11-7) e si è fatta rimontare fino al 13-15 che l’ha fatta scendere dal gradino più alto del podio. Il terzo argento della scherma italiana in Brasile è arrivato invece nell’ultima giornata di gare, grazie alla Nazionale di spada maschile (voto 9). Enrico Garozzo, Paolo Pizzo, Marco Fichera ed Andrea Santarelli, partendo da outsider, sono riusciti a portare a casa la quindicesima medaglia nella storia delle gare olimpiche di questa specialità. Il cammino della squadra azzurra, guidata dal Commissario tecnico Sandro Cuomo, è stato superiore alle aspettative: dopo avere superato la Svizzera col netto punteggio di 45-32, al termine di un assalto in cui l’Italia ha avuto anche un vantaggio di 16 stoccate rispetto agli avversari elvetici, gli azzurri hanno annichilito i campioni del Mondo in carica dell’Ucraina. La sconfitta in finale contro la Francia, avversario storico, non cancella lo splendido risultato ottenuto dal quartetto tricolore.

Giorgio Avola impegnato contro l'americano Massialas che è riuscito a rimontare dal 14-8 per l'azzurro
Giorgio Avola impegnato contro l’americano Massialas che è riuscito a rimontare dal 14-8 per l’azzurro

I rimandati: Avola paga un blackout. Sciabolatrici azzurre da 6,5

Merita la sufficienza la Nazionale di sciabola femminile (voto 6,5) che nonostante la medaglia di legno ha dimostrato di avere le qualità per giocarsela con tutti. Loreta Gulotta, Irene Vecchi, Rossella Gregorio e Ilaria Bianco si sono arrese nella finale per il bronzo agli Stati Uniti ma il rammarico più grande è la semifinale persa per sole tre stoccate (45-42) contro l’Ucraina dopo aver condotto il match fino all’ultimo assalto. Olimpiade sufficiente anche per Giorgio Avola (voto 6) che ha pagato caro, nei quarti del torneo individuale, il blackout contro l’americano Massialas. In vantaggio 14-8, l’azzurro non è più riuscito a mettere a segno una stoccata facendosi rimontare quando era a un passo dalla semifinale. Sufficienza piena anche per Aldo Montano (voto 6) che è arrivato a Rio dopo una lunga serie di infortuni e si è fermato agli ottavi in un discusso incontro con il russo Nikolaj Kovalev che si è imposto 15-13 grazie anche all’aiuto dei giudici.

La delusione in pedana di Arianna Errigo, una delle più forti al mondo nel fioretto
La delusione in pedana di Arianna Errigo, una delle più forti al mondo nel fioretto

I flop della scherma azzurra: Errigo e fioretto maschile a squadre

Difficile stabilire chi tra Arianna Errigo (voto 4,5) e la Nazionale di fioretto maschile (voto 4,5) sia la più grande delusione della scherma italiana a Rio. L’unica certezza è che due medaglie ritenute “sicure” dagli addetti ai lavori alla fine non sono arrivate. La fiorettista azzurra, che in Brasile sognava l’oro sfuggito a Londra nella finale tutta italiana con la Di Francisca, è crollata improvvisamente. Negli ottavi contro la canadese Harvey la Errigo, che resta una delle più forti al mondo nella specialità, è uscita tra le lacrime frenata, come da lei stesso dichiarato, dall’intensità delle emozioni che si provano su una pedana olimpica. Discorso diverso, invece, per la squadra di fioretto maschile che era arrivata i Giochi da campione del Mondo in carica e campione olimpica. Il quartetto composto da Garozzo, Avola, Baldini e Cassarà prima è stato sconfitto in semifinale dalla Francia e poi si è arreso agli Stati Uniti nella finale per il bronzo. Un boccone difficile da digerire così come la prestazione di Diego Occhiuzzi (voto 4) nella sciabola maschile. L’argento di Londra si è fermatosi al primo turno della gara contro l’atleta portacolori del Vietnam.