Editoriale, l’idea “Stefano Parisi” toglie spazi a Salvini


Salvini è stato convinto sostenitore di Stefano Parisi
Stefano Parisi e Matteo Salvini in campagna per Palazzo Marino

Politica, sembra concludersi la stagione del leader leghista a capo del centrodestra

Caduto dal pero. Ossia, quanto brillerà ancora la stella di Matteo Salvini? Il leader leghista, noto per le sue magliette, incassa in quest’estate un risultato largamente sotto le aspettative, probabile frutto diretto del voler portare un’area moderata che diceva di voler rappresentare verso l’aspra ribalta della contestazione.

E’ bastata l’idea Stefano Parisi, cioè il credibile candidato del centrodestra, sconfitto di poco nella sfida per  Palazzo Marino e rilanciabile sulla ribalta nazionale, giacché sente alla propria portata il recupero alla causa liberal di almeno dieci milioni di voti. Berlusconi l’ha benedetta, Maroni l’ha consentita, Alfano in cerca di praterie vergini l’ha abbracciata.

Sullo stesso versante, ma non in diretta e apparente conseguenza c’è mamma Meloni che potrebbe compiere un passo simile a quello della Svolta di Fiuggi compiuto da Fini nel 1995. Salvini intanto resta a Cervia a rinfrescarsi.

La data del possibile rassemblement del centrodestra è traguardata a settembre, poco prima il referendum confermativo; al momento sembrerebbe un’astuta manovra pre-elettorale per gridare in quel momento che c’è una formazione in grado di garantire governabilità all’Italia. Sì, perché è proprio la voglia di governabilità degli italiani che continua a tenere in piedi il Premier Renzi e l’alternativa può essere solo altrettanta governabilità. Di qui ad allora succederanno probabilmente tante cose.

Quello che ci annotiamo come importante è che al momento c’è il solo Brunetta che è rimasto a strillare per il No al referendum.