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Milioni di italiani a letto con l’influenza: imperversa la variante K

influenza australiana

La super influenza colpisce gli italiani. I sintomi e come contrastare la variante K. Con le immancabili riunioni familiari la circolazione del virus ha subito un’impennata

Come era stato previsto, quella di quest’anno è un’influenza particolarmente aggressiva“. A parlare della super influenza che sta circolando da settimane è Valentina Grimaldi, pediatra di famiglia, consigliere Omceo di Roma e coordinatrice della Commissione età evolutiva. La pediatra spiega che la sintomatologia caratteristica di questo virus (conosciuto anche come variante Kraken) è “febbre alta a insorgenza improvvisa, con picchi anche di 39-40 gradi, che a volte fa fatica a rispondere agli antiepiretici e può durare fino a 5-6 giorni. E poi raffreddorequalche sintomo gastro-intestinale, dolori muscolari, mialgie e una tosse molto fastidiosa legata al raffreddore. Si tratta pertanto di una tosse che riguarda le vie alte, da scolo di muco retrofaringeo, quindi non è necessario fare aerosol o particolari terapie se non pulire e soffiare il naso e usare sostanze emollienti e lenitive per la mucosa delle alte vie- spiega ancora la pediatra- Poi, finita la febbre, la tosse residua anche per una settimana-dieci giorni proprio perché il virus ha un’azione irritativa sulle mucose delle vie respiratorie”.

“Ovviamente- conclude – è bene consultare il medico se la tosse si accompagna ad altri sintomi, se si vede che il bambino è sofferente e soprattutto se si tratta di bambini molto piccoli o fragili. Ricordo che il primo interlocutore è il pediatra di famiglia e nei giorni festivi, in assenza dei pediatri è bene evitare accessi impropri in pronto soccorso ma laddove necessario rivolgersi agli ambulatori di continuità assistenziale pediatrici chiamati comunemente Ambufest aperti a Roma dalle 10 alle 19 dove turnano i pediatri di famiglia gia da diversi anni”.

Con le immancabili riunioni familiari la circolazione del virus ha subito un’impennata. “Non vogliamo scoraggiare gli incontri familiari che sono fondamentali per il benessere sociale altrettanto importante di quello fisico però- dice Grimaldi- mi sento di raccomandare cenoni ‘a numero chiuso’ soprattutto per i bambini molto piccoli, i lattanti, i neonati, i prematuri, per i più fragili per i quali è importante avere qualche accortezza in più. Dunque sarebbe importante organizzare pranzi e cene con un numero limitato di persone e accertarsi che non ci siano parenti o amici con tosse e raffreddore. Ovviamente arieggiare bene gli ambienti e cercare di mantenere le buone norme igieniche, consigli da seguire più che mai in questo momento dell’anno”, sottolinea la pediatra.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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