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Caso Hannoun: Fratelli d’Italia chiede informativa a Piantedosi e Tajani, bagarre in Aula

san francesco

Caso Hannoun e fondi ad Hamas: Fratelli d’Italia chiede un’informativa ai ministri Piantedosi e Tajani, in Aula scoppia la bagarre

“Fratelli d’Italia chiede che il ministro dell’Interno venga a riferire sul caso Hannoun, che venga a riferire a questo parlamento i contorni di questa indagine e come questa possa impattare sulla sicurezza dei cittadini perchè per Fdi la sicurezza è imprescindibile”. Così la deputata di Fdi, Sara Kelany, prendendo la parola in Aula prima che si avvii la discussione generale sulla manovra economica. Kelany ricorda che nell’indagine “si parla di reati gravissimi di terrorismo e di eversione” e che Hannoun “era organico all’organizzazione terroristica di Hamas e che l’avrebbe foraggiata”.

“Fdi – continua la deputata – da anni segnala la pericolosità di questo soggetto, osannato e coccolato da esponenti di Pd, Avs e Cinque stelle, dalla deputata M5s Ascari che ha fatto con lui diverse missioni estere e dopo il 7 ottobre ha perseverato invitando alla Camera uno stretto collaboratore di Hannoun come emerge nelle intercettazioni, un atteggiamento vergognoso che abbiamo stigmatizzato ma le sinistre si sono trincerate in un imbarazzante silenzio. Abbiamo chiesto di prendere le distanze da questi soggetti, che non sono mai arrivate. Dovrebbe scusarsi con gli italiani chi ha blandito quest’uomo oltre a dire con franchezza di non essere in grado di ricoprire ruoli istituzionali”.

DONZELLI: CHIEDO ANCHE INFORMATIVA TAJANI, ED È BAGARRE

“Io credo che sia necessario chiedere un’informativa al ministro degli Esteri per come cambiano le relazioni internazionali in seguito al flusso di denari a nero irregolare che è girato dall’Italia verso le nazioni estere, questo può cambiare le questioni internazionali. Credo che sia doveroso da parte mia poter chiedere al ministro Tajani spiegazioni in questo, nonostante i rumori che fanno dalle opposizioni”. Queste parole di Giovanni Donzelli (Fdi), in Aula alla Camera, scatenano la bagarre dopo che la collega di partito Sara Kelany aveva chiesto un’informativa del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sul caso Hannoun. Le opposizioni, facendo riferimento al regolamento di Montecitorio, contestano al presidente di turno Fabio Rampelli, anche lui di Fratelli d’Italia, che Donzelli non poteva prendere la parola e chiedere un’informativa sullo stesso argomento sollevato dalla collega. Ma dopo che Rampelli chiede al deputato di “circostanziare” meglio la richiesta, a surriscaldare ulteriormente gli animi, sono queste parole di Donzelli: “Comprendo che per le opposizioni non ci sia necessità di democrazia e la possibilità per la maggioranza di esprimersi liberamente. Se le opposizioni che stanno gridando in questo modo vergognoso, mancando di rispetto all’Aula, avessero rispettato quest’Aula, stando più attenti a chi invitavano in Parlamento, oggi non avrebbero bisogno di urlare in questo modo, credo che l’Italia abbia una credibilità internazionale grazie al governo Meloni, che mentre altri gridavano che era complice del genocidio era invece complice della pace, che mentre altri facevano le scene, magari andavano nelle piazze con i pro-pal, magari inneggiavano a chi andava a occupare la sede della Stampa, il governo Meloni, grazie anche al ministro Tajani, andava a difendere la credibilità di questa nazione e quindi chiedo che il ministro Tajani venga in quest’Aula a dirci quanto per colpa delle opposizioni si sono complicate le relazioni internazionali e se queste opposizioni con la loro sciagurate irresponsabilità hanno danneggiato il percorso di pace che ha portato avanti il governo italiano per creare due popoli e due stati aiutando davvero il popolo palestinese e non altri che invece stringevano accordi e andavano a braccetto con chi finanziava massa danneggiando il popolo palestinese”.

Intervengono Marco Grimaldi (Avs), Federico Fornaro (Pd) e Valentina d’Orso (M5s) accusando Rampelli di non aver fatto rispettare il regolamento e di avere creato “un grave precedente” ai fini dell’ordine e della conduzione dei lavori d’Aula. Marco Grimaldi stigmatizza: “Se questa è la prassi, l’Aula così sarà ingovernabile. Se la destra ha deciso di andare all’esercizio provvisorio lo dica”, facendo riferimento al fatto che il dibattito sull’informativa del governo sta facendo ritardare l’avvio dell’esame della manovra economica. Fornaro rincara parlando di “un comportamento inaccettabile e irresponsabile da parte del partito maggioranza relativa. Se è studiata a tavolino mi chiedo cosa c’è dietro questa vicenda- continua – ma è un precedente pericoloso che vorrei fosse stigmatizzato, visto che siamo in una fase delicata della vita parlamentare con l’approvazione della Manovra”. Per l’esponente Pd “è evidente che Donzelli è intervenuto per attaccare le opposizioni e il presidente della Camera non può rendersi complice di un attacco a freddo della maggioranza in giornate delicate come queste. Se Giorgetti ha deciso di andare all’esercizio provvisorio abbiate la decenza di dirlo. C’è una responsabilità chiara del governo che è in ritardo sulla manovra e come primo atto cosa fa? Si scarica una vicenda grave sulle opposizioni? Il presidente non doveva consentirlo nell’interesse delle istituzioni che vanno sopra gli interessi del singolo gruppo”. Valentina d’Orso conclude: “Si è creato un precedente che è quello dello ‘spacchettamento’ delle informative. Su Almasri allora avremmo dovuto fare tutta una serie di informative, potevamo passare una giornata intera a chiamare tutti i ministri coinvolti per le varie competenze”.

Le parole di Donzelli sono state una vera ‘miccia’. Il responsabile organizzazione Fdi ha attaccato in particolare, facendo i nomi, due deputate: Stefania Ascari (M5s) e Laura Boldrini (Pd). “Capisco il nervosismo dei colleghi dell’opposizione visto che Hannoun andava a spasso per tutta Europa con la parlamentare Ascari e non solo in Europa – ha detto Donzelli – Siccome è emerso un flusso di denaro importante che dall’Italia è uscito all’estero in modo irregolare, credo che questo crei dei problemi internazionali e abbia complicato anche alcune relazioni e su questo credo che debba venire a riferirci Tajani, come per esempio la nazione di Israele, come altre nazioni arabe che ci sono nel Golfo Moderate hanno reagito a questa informazione, se si complicano i nostri rapporti, quanto anche la superficialità dell’opposizione che questo Hannoun l’ha portato in Parlamento rischia di complicare l’immagine dell’Italia nei rapporti internazionali, quanto la superficialità per esempio della collega Bondrini che si faceva fotografare nei locali di questo Parlamento con Hannoun complica a livello internazionale il lavoro eccezionale che ha fatto il governo Meloni per portare la pace, il governo Meloni che orgogliosamente non è complice di genocidio, come urlano dall’opposizione, ma è complice della pace”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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