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Trump annuncia le nuove navi da guerra della Marina militare americana

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Trump annuncia le sue nuove navi da guerra: le nuove “corazzate” dovrebbero superare le 35mila tonnellate di dislocamento, più del doppio delle attuali navi da combattimento di superficie

Donald Trump sogna in grande. Anzi, gigantesco. Dopo Macron che ha annunciato la nuova portaerei francese, il Presidente degli Stati uniti è andato all-in: ha annunciato la nascita di una nuova “classe Trump” di navi da guerra, fulcro di quella che ha definito una “flotta d’oro” destinata a ringiovanire una Marina Usa giudicata “vecchia, stanca e obsoleta”, insomma poco trumpiana.

Le nuove unità, descritte dal presidente come vere e proprie “corazzate”, dovrebbero superare le 35mila tonnellate di dislocamento, più del doppio delle attuali navi da combattimento di superficie. Con tutto il corollario di missili ipersonici, missili da crociera a testata nucleare, carichi di munizioni mai visti. Per ora rendering spettacolari e molte incognite.

Le navi andrebbero ad affiancare i cacciatorpediniere classe Arleigh Burke – spina dorsale della flotta, ma bocciati da Trump perché incapaci di competere con le marine rivali. Il presidente, che dice di aver partecipato personalmente alla progettazione, promette supremazia militare, rinascita dei cantieri navali americani e “timore nei nemici dell’America”.

Le ultime vere corazzate Usa – spiega il New York Times – le Iowa della Seconda guerra mondiale, erano tutt’altra cosa: 60mila tonnellate, cannoni da 40 cm, corazze d’acciaio spesse mezzo metro. Il progetto Trump rinuncia ai grandi calibri e punta su missili e tecnologie mai davvero entrate in servizio, come i cannoni elettromagnetici e i missili ipersonici che la Marina tenta da anni, senza successo, di rendere operativi.

Secondo diversi analisti militari, queste maxi-navi sarebbero lente, vulnerabili e poco adatte a uno scontro moderno, soprattutto con la Cina. Trump però tira dritto. Vuole due navi pronte entro due anni e mezzo, fino a un massimo di 20 unità, tutte infarcite di intelligenza artificiale. La prossima settimana incontrerà i colossi della difesa per accelerare la produzione: “Non lavorano abbastanza in fretta”, avverte, minacciando sanzioni.

Nel frattempo Trump continua nell’espansione del suo brand: dalle decorazioni dorate nello Studio Ovale al Kennedy Center ribattezzato, ora anche la Marina avrà il timbro Trump. La “flotta d’oro” per ora, più che una strategia navale, sembra soprattutto l’ennesimo monumento galleggiante all’ego presidenziale.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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