Caso Epstein, il giallo delle foto rimosse dal web (una con Trump) e l’ira dei democratici. Sedici foto pubblicate on line dal governo sarebbero state rimosse, tra ci il “file 468”
Sedici foto del pacchetto “Epstein files”, tra le centinaia pubblicate dal Dipartimento di Giustizia statunitense, scompaiono dal sito web del governo, tra queste una di Trump. Le testate Usa, tra cui il New York Times, riportano la denuncia lanciata dai democratici alla Camera, dai social. In particolare il faro è acceso sul “file 468”: “Questa foto, dagli archivi di Epstein che include Donald Trump, è stata apparentemente rimossa dal comunicato del Dipartimento di Giustizia”, riporta un post su X degli “OversightDems” che allega direttamente la foto del file incriminato. E si rivolgono direttamente a Pam Bondi, procuratrice generale degli Usa, taggandola: “È vero? Cos’altro viene insabbiato? Abbiamo bisogno di trasparenza per il pubblico americano”, mandano a dire, in riferimento alla raccolta di foto e documenti delle indagini sul finanziere morto suicida in carcere, dove era finito per abusi sessuali e traffico internazionale di minori.
IL FILE 468, COSA È
La foto rimossa, su cui puntano il dito i Dem, include l’immagine di un tavolo con foto incorniciate di Epstein con personaggi famosi. Sotto il tavolo invece, si può notare un cassetto aperto che contiene foto stampate del presidente Donald Trump. Una foto nel cassetto mostrava Trump in piedi circondato da donne in costume da bagno; l’altra era una foto nota di Epstein con Trump, la first lady Melania Trump e Ghislaine Maxwell. Le altre foto rimosse dalla raccolta di documenti invece erano quasi tutte ritratti di donne nude nella casa di Epstein.
TRUMP NON COMMENTA, LA CASA BIANCA RIVENDICA LA MASSIMA TRASPARENZA
Trump, come riporta Nbc News, non ha commentato la pubblicazione dei file e non è stato accusato di illeciti in relazione al caso Epstein. La Casa Bianca rivendica la massima trasparenza sulla vicenda. Abigail Jackson, portavoce della residenza presidenziale, ha dichiarato in una nota che “pubblicando migliaia di pagine di documenti, collaborando con la richiesta di citazione della Commissione di vigilanza della Camera e chiedendo ulteriori indagini sugli amici democratici di Epstein, l’amministrazione Trump ha fatto di più per le vittime di quanto abbiano mai fatto i democratici”.
IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA: “NESSUN TENTATIVO DI NASCONDERE FILE CON TRUMP”
Di fatto la scomparsa dei documenti ha coinciso con le reazioni politiche alla pubblicazione delle foto da parte del Dipartimento di Giustizia, che era incompleta nonostante l’obbligo imposto dall’Epstein Files Transparency Act di produrre i documenti non classificati, con limitate eccezioni, entro venerdì. La replica del vice procuratore generale Todd Blanche è stata immediata: ha assicurato che, trattandosi di una mole immane di pagine e fascicoli, la loro pubblicazione completa avrebbe richiesto “un paio di settimane. Già ieri, il Dipartimento di Giustizia ha pubblicato altre tre tranche di documenti. Non solo: l’alto funzionario del Dipartimento di Giustizia ha smentito qualsiasi censura in favore del presidente Trump dai file di Epstein. “Non c’è alcun tentativo di nascondere qualcosa perché c’è il nome di Donald J. Trump o di chiunque altro, il nome di Bill Clinton o di Reid Hoffman- ha risposto in una intervista alla Abc News- Non c’è alcun tentativo di nascondere o non nascondere per questo motivo e non stiamo censurando i nomi di uomini e donne famosi associati a Epstein”. Ma i democratici vogliono vederci chiaro: Dick Durbin, della Commissione Giustizia del Senato, ha promesso di voler indagare sulla divulgazione dei file, definendo la mancata pubblicazione di tutti i file entro la scadenza di venerdì una “violazione della legge”.
LA PORTAVOCE DI BILL CLINTON: “USATO COME CAPRIO ESPIATORIO”
Tra le accuse rivolte al Dipartimento anche l’aver usato Bill Clinton, che appare in numerose foto pubblicate, per ‘minimizzare’ la presenza di Trump. Come riporta sempre Abc News, in una dichiarazione, la portavoce dell’ex presidente Usa, Angel Urena, ha accusato il dipartimento di aver divulgato selettivamente le foto e ha negato che queste dimostrassero alcun illecito da parte di Clinton. “La Casa Bianca non ha nascosto questi file per mesi, per poi pubblicarli a tarda notte di venerdì solo per proteggere Bill Clinton”, ha dichiarato la portavoce. “Possono pubblicare tutte le foto sgranate che vogliono, vecchie di oltre 20 anni- ha aggiungo- ma non si tratta di Bill Clinton”. Del resto, “tutti, soprattutto i Maga, si aspettano risposte, non capri espiatori”, concluso.
BONDI A RISCHIO IMPEACHMENT, IL SENATORE KHANNA: “CI STIAMO LAVORANDO”
I democratici del Congresso stanno criticando aspramente il Dipartimento di Giustizia per aver censurato ampie parti dei fascicoli nel comunicato di venerdì, tra cui nomi, date, dettagli investigativi e deliberazioni interne. Da X il senatore Ro Khanna ha sollecitato gli elettori del Maga che si sono battuti per la trasparenza sui dossier Epstein: “Siete soddisfatti delle pubblicazioni e della mancanza della bozza di accusa di 60 capi d’imputazione? O volete che Bondi e Blanchard pubblichino i documenti che chiameranno a rispondere la classe dirigente di Epstein?”, ha scritto. Non solo ha dichiarato alla CNN che lui e il repubblicano Thomas Massie sono “nelle fasi iniziali della stesura degli articoli di impeachment e di intrinseco disprezzo nei confronti delle procuratrice generale Bondi”. “Non abbiamo ancora deciso se procedere o meno, ma ci stiamo lavorando”, ha aggiunto.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

