Rinviata al 17 febbraio 2026 l’udienza preliminare per la morte di Giulia Capraro, giovane di 17 anni che ha perso la vita in un incidente stradale nel 2023 a Velletri
Doveva essere ieri l’udienza preliminare per la morte di Giulia Capraro, la giovane di 17 anni che ha perso la vita sulla strada, da “passeggera con la cintura allacciata” come sempre ricorda sua madre, a bordo dell’auto guidata dall’unico imputato per i fatti di quel maledetto 13 giugno 2023. E invece per una mancata notifica nei tempi utili l’udienza è stata rimandata al 17 febbraio 2026.
“La notifica all’imputato è stata inviata soltanto domenica scorsa e per legge dovrebbe essere inviata 10 giorni prima. A me invece è stata inviata il 13 novembre e quindi l’imputato si è avvalso di un suo diritto. Oggi non è successo niente”, ha ammesso con la stampa la mamma di Giulia, che questa udienza l’attendeva da tempo e aveva fatto numerosi appelli pubblici perché questo processo avesse inizio e si accertassero i fatti.
“Non ho fretta, la cosa peggiore è già accaduta e io aspetto. Il valore di mia figlia non ha prezzo anche se mi ricoprissero di beni io continuerò a esercitare il mio ruolo di mamma di Giulia e non sono acquistabile da alcuna cifra. Voglio ricevere dalla magistratura e dalla legge una verità dei fatti sulla morte di una ragazza di 17 anni. Sarò qui per esercitare il mio ruolo nel penale”, le parole di mamma Antonella che non ha preso il risarcimento previsto dall’assicurazione.
Ilaria Cavallin, avvocata della mamma di Giulia, lo ha spiegato: “Non siamo qui per i soldi, abbiamo una giovane vita che non può più dirci come è andata, questa non è giustizia riparativa, è far valere la verità e i fatti che hanno portato a questo evento”.
LA SOLIDARIETÀ DI UN’ALTRA MAMMA CORAGGIO
Tra le persone al fianco di Antonella Zevini anche Lara Liotta, mamma di Lavinia Montebove, la piccola rimasta in stato vegetativo dopo esser stata investita nel parcheggio dell’asilo nel 2018. Mamma Lara ha lanciato un monito sui rischi della vittimizzazione secondaria: “Le aule di tribunale non sono sempre un luogo in cui trionfa la giustizia, ma anche il luogo in cui la vittima subisce altri attacchi. Bisogna contemperare il diritto di difesa con il diritto delle vittime a non essere rivittimizzate”.
L’AVVOCATA CAVALLIN: “OGGI L’ENNESIMO ERRORE, BRANCOLIAMO NEL BUIO“
“Oggi abbiamo assistito all’ennesimo errore della procedura perché la notifica all’imputato è stata trasmessa solo due giorni prima rispetto all’udienza di oggi in violazione dei principi codicistici che prevedono un termine di almeno 10 giorni prima. Questo ha costretto il giudice a rinviare l’udienza a febbraio e quindi brancoliamo ancora nel buio su quella che sarà la scelta dell’imputato sulla possibilità di chiedere riti alternativi o se seguirà la via del procedimento ordinario”. Sono le parole di commento dell’avvocata Ilaria Cavallin, legale di Antonella Zevini, mamma di Giulia Capraro, morta da passeggera innocente il 13 giugno del 2023.
L’avvocata ha ribadito che “l’atto di costituzione di parte civile è un atto dovuto, ce lo impone la procedura per partecipare al processo penale e ce lo impone anche un senso morale e civico, pur nella consapevolezza che nulla potrà restituire a questa mamma sua figlia. Il risarcimento è aleatorio: nella nostra società tutto è monetizzabile- ha detto- ma non è questa la restituzione che questa donna merita nè Giulia, che avrebbe meritato di vivere invece di essere un fascicolo in un procedimento penale”, ha concluso.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

