Fondazione In Between Art Film presenta Canicula, una mostra collettiva che aprirà il 6 maggio 2026 al Complesso dell’Ospedaletto di Venezia
Curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, rispettivamente direttore artistico e curatore della Fondazione, Canicula è il terzo e ultimo capitolo della “Trilogia delle incertezze”, una serie di mostre concepite da Fondazione In Between Art Film e che hanno trasformato di volta in volta il Complesso dell’Ospedaletto in una architettura cinematografica. A partire dal 2022 con Penumbra e proseguendo nel 2024 con Nebula, ogni capitolo della trilogia è stato ispirato da un diverso fenomeno atmosferico, assunto come strumento per esplorare le condizioni della visione e le loro associazioni metaforiche con la condizione umana.
Canicula presenterà per la prima volta otto nuove installazioni video site-specific commissionate a Lawrence Abu Hamdan (1985, Giordania), Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (1974, Italia/1972, Italia), Roman Khimei e Yarema Malashchuk (1992, Ucraina/1993, Ucraina), Janis Rafa (1984, Grecia), P. Staff (1987, Regno Unito), Wang Tuo (1984, Cina), Yuyan Wang (1989, Cina) e Maya Watanabe (1983, Perù). Tutte le opere sono state commissionate e prodotte da Fondazione In Between Art Film, l’istituzione ideata da Beatrice Bulgari per promuovere la cultura delle immagini in movimento e sostenere artisti, istituzioni e teorici internazionali nella loro indagine sul dialogo tra discipline e media temporali.
“Canicula”, termine latino che significa “piccolo cane”, è oggi ampiamente utilizzato per indicare i giorni più caldi dell’estate, un periodo dell’anno che in diverse culture mediterranee antiche era associato sia a grande abbondanza sia a esiti catastrofici. Dopo Penumbra (2022) e Nebula (2024), Canicula segnerà la conclusione di un arco narrativo che, nel corso di tre edizioni della Biennale di Venezia, ha gradualmente tracciato il passaggio dalla penuria di luce al suo eccesso. Se Penumbra ha esplorato l’ambiguità della luce fioca e Nebula il disorientamento indotto dalla nebbia, Canicula si concentrerà sulla luminosità accecante e sul caldo torrido. Sono condizioni che, ancora una volta, ingannano i sensi e sollevano interrogativi sull’affidabilità della vista e sulle interpretazioni del reale che essa produce.
Il progetto espositivo di Canicula prende le mosse da fenomeni di luce e calore estremi, considerati come cornici materiali e metaforiche entro cui la materia, le persone e le idee sono sottoposte a una forte pressione. Il sovraccarico di immagini, la distorsione delle informazioni, la saturazione della memoria, l’abuso di potere e le temperature opprimenti stanno conducendo le società – e, di fatto, la Terra stessa – sull’orlo del collasso. Le opere di Canicula richiamano le sensazioni legate all’atmosfera gravosa del presente, in cui sono immersi i nostri corpi, le nostre sensibilità e la politica. In questo contesto, la mostra evoca i processi di consumo ed erosione tanto interni quanto esterni, restituendo una riflessione sull’enigma irrisolvibile della produzione di immagini.
Beatrice Bulgari, presidente e fondatrice di Fondazione In Between Art Film, ha dichiarato: “Canicula è il terzo e ultimo capitolo di una storia che abbiamo iniziato a raccontare ormai quasi sei anni fa, una storia i cui protagonisti sono tanto gli artisti quanto il Complesso dell’Ospedaletto e, per estensione, la città di Venezia. Nei giorni caldi e intensi della canicola, il calore sembra sospendere il tempo e rendere tutto più vibrante. Questa espressione prende il nome dalla Stella del Cane (più nota come Sirio), la cui apparizione segnava per gli antichi l’inizio della stagione più ardente dell’anno. È un’immagine che evoca un clima simbolico, febbrile e luminoso, che attraversa le opere e ne amplifica la loro carica visionaria. Anche per questa mostra ci siamo affidati alle visioni di dieci artisti provenienti da diverse parti del mondo, e abbiamo commissionato loro e prodotto otto opere che gettano una luce rivelatrice eppure enigmatica sul presente accecante in cui siamo immersi. Canicula rappresenta un altro tassello nel percorso della mia Fondazione e manifesta, ancora una volta, il desiderio al centro del nostro operato: quello di interrogare il potenziale delle immagini in movimento, offrendo agli artisti la possibilità di materializzare la loro creatività. Sono impaziente di condividere con il pubblico internazionale della Biennale le loro opere inedite, così diverse tra loro eppure intrecciate in un unico racconto, un racconto che chiude una trilogia di mostre ma che, per me, segna già un nuovo inizio”.
Alessandro Rabottini, direttore artistico, e Leonardo Bigazzi, curatore, della Fondazione In Between Art Film, hanno commentato: “Anche per Canicula, come fu per Penumbra e Nebula, abbiamo invitato gli artisti non a misurarsi con un tema quanto, piuttosto, con l’ampiezza e le suggestioni offerte da una metafora atmosferica: in questo caso l’eccesso di luce e di calore con cui la canicola estiva satura e deforma la percezione. Le loro opere ci offrono una riflessione su un mondo che, come le temperature, ribolle, la cui comprensione diventa sempre più incerta non per carenza di immagini e credenze, ma per la loro eccedenza. Canicula è una mostra su quei momenti in cui certe forme di conoscenza – come la memoria, le informazioni, la scienza, la fede, la tecnologia o il vivere in comune – sono distorte in un miraggio che abbaglia. Il Complesso dell’Ospedaletto è, ancora una volta, il teatro di questa narrazione per immagini in movimento: a partire dai suoi ambienti e dalla sua storia, gli artisti ci offrono un percorso su quelle cose che resistono all’usura del sole e su quelle che evaporano sotto la sua potenza”.
Ippolito Pestellini Laparelli e il suo studio milanese 2050+ sono stati nuovamente invitati a interpretare il concept curatoriale attraverso il progetto di allestimento. L’architettura composita del Complesso dell’Ospedaletto di Venezia, che comprende la chiesa di Santa Maria dei Derelitti, la Sala della Musica con i suoi affreschi, l’antica farmacia e le aree della moderna casa di riposo, sarà trasformata per accogliere le nuove installazioni video commissionate, dando vita a un intenso dialogo visivo e sonoro.
Canicula sarà accompagnata da un simposio interdisciplinare a cura di Bianca Stoppani, curatorə dei programmi editoriali e discorsivi della Fondazione. Il programma vede la partecipazione degli artisti in mostra e, attraverso tavole rotonde con curatori e pensatori internazionali, allargherà il confronto sulla loro pratica artistica.
Il Complesso dell’Ospedaletto è un luogo culturale che fa parte di Ospedaletto Contemporaneo, promosso da Venews Arts.
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FONDAZIONE IN BETWEEN ART FILM
Canicula
con Lawrence Abu Hamdan, Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, Roman Khimei e Yarema Malashchuk, Janis Rafa, P. Staff, Wang Tuo, Yuyan Wang, Maya Watanabe.
A cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi
6 maggio – 22 novembre 2026
Complesso dell’Ospedaletto
Barbaria de le Tole, 6691 Venezia
Instagram @fondazioneinbetweenartfilm

