Nella sesta udienza del processo per la morte di Pierina Paganelli, il medico legale ha descritto quei terribili 20 secondi in cui ha provato a difendersi. Poi la testimonianza di Giorgia Saponi
Con le spalle al muro, senza via d’uscita, Pierina Paganelli è stata colpita per 20 secondi ben 29 volte e, consapevole di quello che stava accadendo, in un estremo e disperato tentativo, ha provato ad afferrare la lama del coltello che il suo killer le scagliava contro. Nella sesta giornata del processo per l’omicidio di Pierina Paganelli, uccisa nell’ottobre del 2023 a Rimini, per cui è indagato il vicino di casa Louis Dassilva, il medico legale incaricato dell’autopsia, ha ricostruito i terribili attimi del delitto di via del Ciclamino. A parlare oggi, come testimone infatti è stata la dottoressa Loredana Buscemi, incaricata dalla Procura di Rimini a svolgere l’autopsia sulla vittima.
Ma ancora prima, in mattinata, interrogata per 4 ore, è stata Giorgia Saponi, nipote di Pierina, 16enne all’epoca dei fatti: la sua testimonianza rappresenta l’alibi cruciale per sua mamma e suo zio, Emanuela e Loris Bianchi, confermando le loro versioni sul fatto che, nell’ora in cui sarebbe avvenuto l’omicidio, erano entrambi con lei, nell’appartamento di via del Ciclamino e non nel garage dove è stata assassinata la donna.
L’ESTREMO TENTATIVO DI DIFESA DI PIERINA, POI IL COLPO MORTALE AL CUORE
“Pierina Paganelli ha afferrato il coltello del suo aggressore e ha cercato di difendersi”: la dottoressa Buscemi ha riferito così alla Corte d’Assise gli esiti dell’autopsia sul corpo di Pierina Paganelli, ricostruendo l’omicidio. Durante la deposizione sono state mostrate anche le foto del ritrovamento del corpo della pensionata. “La vittima, trovata supina con il capo e le spalle adagiate sopra un trattore giocattolo, presentava la gonna tagliata e 29 ferite ravvicinate e ripetute da arma bianca da taglio”, ha riferito alla Corte Buscemi. Tra le lesioni più importanti, quelle rinvenute nella regione claveare destra, quella che ha attinto il polmone e infine quella mortale che ha colpito l’organo cardiaco e poi l’aorta intratoracica. “Nella mano sinistra, invece, erano visibili lesioni da difesa- è andata avanti il medico legale- così come nel palmo della mano destra, sopraggiunte nel momento in cui la vittima verosimilmente avrebbe cercato di afferrare l’arma per bloccarla”.
La 78 enne non è stata subito raggiunta dal colpo fatale al cuore o al polmone: quello che è dunque emerso dall’autopsia è che ha provato a difendersi dalla furia del suo killer. “Ha preso con la mano destra la lama e si è schermata con la sinistra”, ha detto Buscemi. “Ha avuto consapevolezza di quanto stesse accadendo- ha proseguito la dottoressa- in un’azione omicidiaria durata circa 20 secondi, in cui il soggetto che l’ha aggredita voleva essere certo di ucciderla”.
“MIA NONNA UNA GRANDE DONNA, PER ME VALEVA PER TRE”
Poco prima della descrizione terribile dell’omicidio, le parole della nipote della donna l’hanno invece ricordata con affetto. La ragazza, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, ha raccontato che con la nonna aveva “un rapporto molto bello”. “Passavamo molto tempo insieme anche perché essendo vicine ci vedevamo tutti i giorni- ha spiegato- Pierina era una grande donna, era la sola che avevo e per me valeva per tre: era come una seconda mamma e una confidente”.
A DISAGIO PER GLI SGUARDI COMPLICI DELLA MADRE E LOUIS, SOTTO GLI OCCHI DELLA MOGLIE
Poi le domande del pm si sono concentrate sulla ricostruzione della notte del 3 ottobre 2023 e sul rapporto extraconiugale tra la madre, Manuela Bianchi, e l’unico accusato dell’omicidio della nonna, Louis Dassilva. In particolare su un episodio dell’estate 2023. Quel giorno Giorgia e la madre erano andate al mare insieme a Dassilva e la moglie Valeria Bartolucci. E qualcosa la ragazza aveva iniziato ad intuire sulla relazione tra la madre e il 35 enne senegalese. Incalzata dalle domande della presidente della Corte d’Assise, Fiorella Casadei, la ragazza ha raccontato il fastidio provato in quella giornata. “Al mare i toni erano cordiali ma mi sentivo a disagio poiché tra mia madre e il signor Dassilva avevo notato alcuni sguardi complici, come tra due amanti”. Il tutto alle spalle della moglie dell’uomo che, secondo la ragazza, non era a conoscenza della tresca in atto. Giorgia Saponi ha raccontato poi i suoi sospetti su Louis Dassilva come amante della madre, nonostante la donna le avesse sempre negato tutto. A rafforzare i sospetti della ragazza anche alcuni messaggi privati letti sul cellulare della madre: “Lei gli scriveva ‘il mio cuoco preferito’ o condivideva canzoni romantiche”.
CORRETTE LE INCONGRUENZE SUGLI ORARI E SULLO ZIO
Nella prima testimonianza di Giorgia Saponi agli agenti della squadra mobile, poco dopo l’omicidio, non riferì della presenza dello zio Loris Bianchi a casa sua, per cena, quella sera, e poi, ancora, successivamente disse che l’ora in cui lo zio era andato via erano circa le 22.10. “Inizialmente non nominai mio zio perché in quel momento le domande fatte erano specifiche- si è giustificata- e non mi era venuto in mente di dire dal nulla che ci fosse anche lo zio a cena”. E poi “ricordo anche di avere detto che lo zio Loris fosse uscito verso le 22.10 inizialmente- ha poi ricordato- A casa mia c’era un orologio a farfalla su cui mi ero basata per determinare l’orario ma quell’orologio a volte si fermava e capitava ci fosse bisogno che lo riattivassimo noi manualmente”.
LORIS “SEMPRE RIMASTO NEL NOSTRO APPARTAMENTO“
Tre le 20 e le 22.49, l’orario in cui viene ricondotto l’omicidio, Giorgia Saponi ha confermato che madre e zio erano con lei a casa. “Ricordo di essere andata in camera qualche volta, per un minuto o due, ma senza mai chiudere la porta-ha precisato- e ho sempre sentito mia madre e mio zio parlare tra loro in salotto”. E poi la correzione sull’orario di presenza dello zio: “Sono sicura che le foto di mio zio disteso sul pavimento siano state scattate prima che lui lasciasse l’appartamento (alle 22.45, ndr). Insomma “Zio Loris si distese sul pavimento a giocare col cane, poi uscì”. In tutto l’arco temporale a cui è stato ricondotto l’omicidio di Pierina “lui- ha ribadito la nipote della vittima- è sempre rimasto nel nostro appartamento”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

