
L’84% dei videogiocatori è maggiorenne e, in media, il tempo trascorso a giocare online corrisponde a 7,5 ore a settimana. In totale, ci sono più o meno 14 milioni di giocatori, di cui 10 milioni da mobile. Non a caso, la fiera Lucca Comics & Games 2025 ha registrato più di 280 mila biglietti. Insomma, la generazione dei trentenni ha reso il gioco un’abitudine.
Il settore del gaming è evoluto tantissimo negli ultimi anni ed è cambiato man mano che la generazione cresceva. Oggi, i giochi sono accessibili, tascabili e sono sempre più rivolti agli adulti, non solo ai ragazzi. Nei weekend si fanno le lunghe sessioni, mentre durante la settimana si passa alle partite veloci sullo smartphone. Si tratta di un hobby che è del tutto compatibile con lo stile di vita moderno e con i ritmi frenetici, ormai non sono più solo i ragazzini a giocare, anche gli adulti scelgono di trascorrere il loro tempo libero davanti agli schermi, magari condividendo le partite con gli amici su Discord.
Piattaforme per tutti i gusti con cataloghi infiniti
Un altro motivo per cui i trentenni non demordono è che l’offerta è davvero molto ampia. Si va dai single-player narrativi ai party game, dagli strategici agli sportivi, dai rompicapo su mobile fino ai giochi da tavolo. Ce n’è per tutti i gusti. Le piattaforme di gioco online come robo-catcasino.com puntano sempre di più sulla gamification proprio per coinvolgere gli utenti e per invogliarli a fare ancora una partita.
Grazie ai rewards e alle promozioni personalizzate, gli operatori sanno come intrattenere il pubblico adulto con i giochi di carte, le slot a tema e i tavoli live. Insomma, l’ecosistema è ampio e non c’è il rischio di stancarsi, quando hai voglia di qualcosa di diverso ti basta aprire un nuovo titolo e puoi già iniziare a giocare.
Perché i trentenni non smettono più di giocare e il gioco è diventato un’abitudine adulta
L’idea che si gioca finché si è ragazzi non regge più. L’84% dei videogiocatori italiani ha tra i 18 e i 64 anni. In particolare, i 24-35enni pesano il 15% del totale dei gamer.
In pratica, il gioco accompagna l’età lavorativa e convive con gli impegni, la famiglia e lo sport, perché è diventato una forma di intrattenimento al pari delle serie TV e della musica, con dei cataloghi e dei modelli molto ampi. C’è l’imbarazzo della scelta tra abbonamenti, free-to-play e acquisto una tantum.
Dalle console dell’adolescenza al mobile in tasca: le generazioni cambiano ma gli hobby no
Tante generazioni sono cresciute con la PlayStation, il Nintendo, il PC e i LAN party, ma oggi si affidano soprattutto allo smartphone. Il 74% dei giocatori in Italia videogioca sui dispositivi mobili, 6,2 milioni usano le console e 4,8 milioni il PC.
Quindi, oggi c’è la possibilità di combinare le esperienze premium sul divano e i giochi rapidi sul telefono. Ed è proprio questo a catturare i giovani di oggi, giocare è un hobby alla portata di tutti, senza dover fare degli incastri per riuscire a ritagliarsi del tempo. Sono 9,6 milioni gli italiani che giocano almeno una volta a settimana.
Le community digitali e dal vivo tengono viva la passione in modo naturale
La spinta non arriva solo dai device, ma anche dalle community, dai gruppi Discord, dai tornei tra amici e dai festival. Il Lucca Comics & Games è barometro della cultura pop italiana, nel 2025 ha superato i 280 mila biglietti, con 730 espositori e 30 mila cosplayer.
Per molti trentenni è l’appuntamento annuale che rafforza i legami e la curiosità, dal boardgame provato in fiera al videogioco scoperto a uno stand. Il gioco diventa così anche socialità offline, un rito che si rinnova anno dopo anno.
L’abitudine al gioco dei trentenni italiani oggi: alcuni dati
Per capire il fenomeno senza pregiudizi bastano alcuni numeri dall’ultimo anno:
- 14 milioni di giocatori tra 6 e 64 anni in Italia, un italiano su tre. L’84% dei gamer è adulto.
- 9,6 milioni giocano almeno una volta a settimana. Nel Q4 2024 la media è 7,5 ore settimanali.
- Il mobile è la piattaforma più usata: 10,4 milioni di persone giocano su smartphone, poi console (6,2 milioni) e PC (4,8 milioni).
- La fascia 24-35 anni rappresenta il 15% del totale dei giocatori, segno di una base che non molla dopo l’adolescenza.
- L’ecosistema culturale cresce anche offline: Lucca Comics & Games 2025 chiude con più di 280 mila biglietti.
Una cultura del gioco che i trentenni porteranno con sé anche nel prossimo decennio
Se consideri l’età adulta dei gamer, la comodità del mobile, le comunità attive e l’offerta ampia, capisci perché i trentenni non abbandonano il gioco. Lo hanno integrato nella routine, lo usano per rilassarsi, per stare con gli altri, per esplorare storie e per competere in modo leggero.
Non è una parentesi generazionale ma è un’abitudine culturale che è destinata a durare, proprio perché il gioco sa mutare con i ritmi della vita adulta. Secondo i dati, l’Italia del 2025 conferma che il player tipico non è l’adolescente in cameretta, ma l’adulto che sceglie come e quando giocare, senza sentirsi fuori posto.

