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Educazione sessuo-affettiva a scuola con il consenso dei genitori: via libera della Camera al ddl

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Educazione sessuo-affettiva a scuola, ma con il consenso dei genitori: ok della Camera al disegno di legge, l’opposizione protesta

L’aula della Camera ha approvato il disegno di legge ‘Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico’ con 151 sì, 113 no e un astenuto. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. In sintesi, il provvedimento prevede che alle medie e alle superiori si richieda per l’educazione sessuale il consenso dei genitori dei minorenni, mentre tali attività sono escluse per la scuola dell’infanzia ed elementare.

COSA PREVEDE IL DDL

In dettaglio: il ddl composto da tre articoli prevede disposizioni in materia di consenso informato preventivo delle famiglie in relazione ad attività che riguardano tematiche dell’ambito della sessualità e disposizioni per il coinvolgimento di soggetti esterni in attività formative curricolari o extracurricolari.
All’articolo 1, tra l’altro, viene stabilito che “Le istituzioni scolastiche sono tenute a richiedere il consenso informato preventivo dei genitori o degli studenti, se maggiorenni, per la partecipazione a eventuali attività che riguardino temi attinenti all’ambito della sessualità, nonché ad acquisire tale consenso previa messa a disposizione, per opportuna visione, del materiale didattico che intendono utilizzare per le attività medesime, secondo le disposizioni del presente articolo”.
L’articolo 2 (Disposizioni in materia di coinvolgimento di soggetti esterni nello svolgimento delle attività scolastiche), prevede che “il coinvolgimento di soggetti esterni nello svolgimento di attività formative curricolari ed extracurricolari è subordinato alla deliberazione del collegio dei docenti e all’approvazione del consiglio di istituto. Ai fini della selezione dei soggetti esterni di cui al primo periodo, il collegio dei docenti definisce i criteri sulla base dei quali procedere alla comparazione e alla valutazione dei titoli e della comprovata esperienza professionale, scientifica o accademica nelle materie oggetto dell’intervento nonché della coerenza con la finalità educativa e dell’adeguatezza al livello di maturazione e all’età degli studenti”.
L’articolo 3, sottolinea che “dall’attuazione delle disposizioni della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

VALDITARA: “REGOLAMENTAZIONE INNOVATIVA”

“È stato approvato alla Camera un testo che, nel combinato disposto con le nuove Indicazioni nazionali e quindi con le nuove Linee guida sulla educazione civica, dà vita a una regolamentazione innovativa che ha a cuore la crescita equilibrata dei nostri giovani e garantisce la serietà scientifica della trattazione di problemi eticamente delicati nel rispetto dei valori costituzionali”. Così ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in merito all’approvazione del ddl sul consenso informato in ambito scolastico.

DOPO L’OK AL DDL SCATTA LA PROTESTA DELLE OPPOSIZIONI IN PIAZZA MONTECITORIO

I deputati e le deputate Pd, M5s, Avs, +Europa e Azione, al termine della seduta, sono usciti in piazza montecitorio per protestare contro l’ok della Camera al ddl Valditara. Un flash-mob davanti all’ingresso principale del palazzo nel corso del quale sono stati esposti dei cartelli con su scritto ‘piu’ educazione meno violenza’ e ‘violenza: educare per prevenire’.

SCHLEIN: “VOTO DELLA DESTRA GRAVE, UN PASSO INDIETRO CLAMOROSO”

“Quello che ha votato oggi la destra è molto grave, è il contrario di quello che servirebbe in questo paese per contrastare la violenza di genere e per prevenirla”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein in piazza Montecitorio dove le opposizioni hanno protestato dopo l’approvazione del ddl Valditara alla Camera sul consenso informato in ambito scolastico.
“Tante volte- aggiunge- ci siamo messi a disposizione su questo tema della violenza di genere per far fare dei passi avanti al paese, abbiamo votato insieme delle misure di repressione, ma non basta la repressione se non si fa la prevenzione. E quello che la destra oggi fa è un passo indietro clamoroso perché impedisce e vieta l’educazione sessuale affettiva nelle scuole primarie e, nella sostanza, la impedisce anche nelle scuole secondarie perché senza dare risorse più alle scuole si chiede loro di farsi carico di preparare attività separate per quelle famiglie che non danno il consenso”.
“Senza avere risorse in più e magari neanche gli spazi adeguati e gli insegnanti- dice ancora Schlein- il risultato è evidente che quella scuola ci penserà due volte prima di proporre un’attività di educazione sessuale affettiva nelle scuole”.
Ora, prosegue, “faccio una riflessione, proprio in questi giorni c’è stata una notizia gravissima di attualità che ha visto nel liceo Giulio Cesare comparire su un muro una lista degli stupri. È la dimostrazione che la cultura dello stupro e la violenza patriarcale nelle scuole è già entrata e ci sentiamo spiegare da dei ministri della Repubblica che l’educazione non serve a prevenire. E invece è proprio dalle scuole che deve iniziare l’educazione all’affettività, l’educazione sessuale affettiva. L’Italia è uno dei soli sette paesi europei che non ha questa educazione già obbligatoria. Allora invece noi siamo convinti che servirebbe in tutti i cicli scolastici. Questo passo indietro è inspiegabile”.
Purtroppo, sottolinea, “la violenza patriarcale nelle scuole è già entrata e come hanno spiegato le studentesse e gli studenti proprio del liceo Giulio Cesare, quando lo stupro viene utilizzato come minaccia, questo alimenta la stessa cultura che poi arma le violenze, che umilia, che zittisce e che colpisce il corpo e la libertà delle donne. Quindi è proprio dalle scuole invece che bisogna partire rendendo obbligatoria l’educazione alle differenze, all’affettività, l’educazione sessuale affettiva come in tantissimi altri paesi europei. Questo atteggiamento è inspiegabile ed è un netto passo indietro rispetto a quello che invece bisognerebbe fare per prevenire e contrastare la violenza contro le donne e le ragazze”. “

PRO VITA: “VITTORIA STORICA PER LA LIBERTÀ EDUCATIVA”

Pro Vita & Famiglia onlus esulta per l’approvazione alla Camera dei Deputati del Ddl Valditara, che obbliga le scuole a chiedere il consenso informato preventivo dei genitori per svolgere in classe attività extracurriculari in ambito sessuale, vietandone lo svolgimento alle materne e alle elementari.
“È una giornata storica per la libertà educativa delle famiglie e ringraziamo il ministro Giuseppe Valditara per essersi fatto promotore di questo provvedimento in Consiglio dei Ministri», dichiara Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia. «Sono 13 anni che ci battiamo per introdurre nell’ordinamento scolastico il principio del consenso informato su temi intimi e sensibili – continua Coghe – uno strumento liberale che aiuterà i genitori a conoscere, individuare e respingere in anticipo progetti inappropriati che promuovono tra i minori il genere fluido, l’aborto, l’utero in affitto e una visione ideologica della sessualità. Questo è solo il primo passo: il nostro obiettivo è impedire del tutto che attivisti politici travestiti da esperti del nulla entrino nelle scuole per trasformare le classi in sezioni di partito, circoli trans-femministi o sedi LGBT. Auspichiamo ora che il Senato proceda speditamente all’approvazione definitiva del disegno di legge”.

A margine dell’approvazione hanno raggiunto la delegazione di Pro Vita & Famiglia presente di fronte alla Camera, i deputati Rossano Sasso (Lega), Maddalena MorganteGrazia Di Maggio, Lorenzo Malagola Alessandro Amorese (FdI).
Lo scorso febbraio Pro Vita & Famiglia aveva lanciato la campagna nazionale “Mio Figlio No – Stop Gender nelle Scuole” per chiedere al Governo di agire a tutela della libertà educativa dei genitori, organizzando convegni e affissioni stradali in tutta Italia e lanciando una petizione popolare che ha superato le 51.000 firme, già consegnate ai capigruppo della Camera e al Presidente Lorenzo Fontana.

SAVE THE CHILDREN: “IL DDL SUL CONSENSO CONTIENE ASPETTI CRITICI”

Il Ddl sul consenso informato in ambito scolastico contiene ancora aspetti critici”. Lo ha dichiarato Giorgia D’Errico, Direttrice Relazioni Istituzionali di Save the Children, dopo il via libera della Camera dei Deputati al testo.
“Pur condividendo l’obiettivo di coinvolgere e informare le famiglie, riteniamo che l’introduzione di un consenso preventivo obbligatorio da parte dei genitori per attività di educazione alla sessualità rischi di produrre effetti controproducenti, rafforzando diseguaglianze educative e culturali e limitando la libertà di iniziativa delle ragazze e dei ragazzi, restringendo le loro possibilità di esplorare e proporre con responsabilità temi che li riguardano– continua D’Errico- Grazie alle richieste del mondo associativo e di parte del Parlamento si è evitato un ulteriore arretramento rispetto al testo originale che avrebbe vietato di svolgere attività di educazione alla sessualità anche alle secondarie di primo grado, ma nel suo complesso il disegno di legge non risponde alla necessità di un percorso educativo obbligatorio strutturato e interdisciplinare sui temi dell’affettività e della sessualità fin dall’infanzia per tutte le studentesse e gli studenti”.
“Per educare i giovani e le giovani a relazioni sessuali e affettive sane, prevenire comportamenti a rischio, discriminazioni e violenze, è urgente una legge che preveda l’inserimento di percorsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità, in linea con le Linee guida UNESCO sulla Comprehensive Sexuality Education e con gli Standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a partire dalle scuole dell’infanzia e primarie, all’interno dei piani formativi, in modo graduale e adeguato all’età dei beneficiari e realizzati da esperti qualificati”, conclude D’Errico.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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