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Stasera su Rai 5 “Sapiens – Un solo pianeta” spiega perché la terra si spacca

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Mario Tozzi e “Sapiens – Un solo pianeta” tornano con la puntata “Perché la Terra si spacca”, in onda mercoledì 3 dicembre alle 21.20 su Rai 5

Ogni spaccatura della crosta terrestre è una faglia? Come si riconosce una faglia che genera terremoti? Le faglie sono anche responsabili dei terremoti ma di chi è la vera colpa se fanno tanti danni? Le faglie condizionano la vita e la storia dei sapiens? Si possono “amare” le faglie? Perché non si adottano a sufficienza le misure antisismiche nella costruzione degli edifici? Cosa si è imparato dai terremoti più disastrosi degli ultimi decenni? Interrogativi sui quali si concentrano Mario Tozzi e “Sapiens – Un solo pianeta” con la puntata “Perché la Terra si spacca”, in onda mercoledì 3 dicembre alle 21.20 su Rai 5. In apertura, nello spazio dedicato ai “Dialoghi di Sapiens”, lo scienziato Mario Tozzi converserà con l’umanista Pietrangelo Buttafuoco sui temi della serata.

Ogni anno, in Italia, si verificano quasi 17mila terremoti: 46 al giorno, due ogni ora. Nel mondo, considerando i maremoti, le carestie e tutto ciò che si lega ai fenomeni sismici, muoiono quasi 15.000 persone ogni anno.

“Sapiens” ha sorvolato la faglia di San Andreas, che attraversa la California da Nord a Sud, lunga quasi 1300 chilometri e attiva da 25 milioni di anni, causata dallo scontro tra la placca pacifica e quella nordamericana e resa famosa dal cosiddetto “Big One”, il tanto temuto terremoto che prima o poi potrebbe colpire la California distruggendo Los Angeles e San Francisco e facendo sprofondare parte della California nell’Oceano Pacifico.
Documentati anche gli effetti disastrosi del terremoto di magnitudo 7.6 che nel 1999 ha fatto molte migliaia di vittime in Turchia, posizionata lungo la fascia collisionale tra le placche euroasiatica e anatolica, uno dei più forti avvenuti in questo secolo nel bacino del Mediterraneo con un’intensità pari a 60 bombe di Hiroshima.

Il terremoto arriva fino a Istanbul, città costruita su una faglia senza nessun criterio antisismico. Ma gli effetti di un terremoto dipendono anche dalla geologia: nel terremoto del Messico nel 1985 le onde sismiche sono state amplificate dalla presenza di terreni molli o saturi di acqua causando danni molto più gravi: 10 mila morti, 3000 edifici danneggiati. Anche il Giappone è una zona molto attiva da punto di vista sismico. Si trova all’incrocio di diverse placche e i terremoti arrivano a magnitudo 9 come a Fukushima nel 2011 e il programma esamina una di queste faglie, dieci anni dopo un fortissimo terremoto che ha causato 5000 vittime nel 1995 a Kobe.

Anche in Italia i terremoti sono una un’evenienza ricorrente e funesta. Le faglie italiane, più piccole, si limitano a magnitudo 7.1-7.5 ma sono state in grado di generare danni ingenti perché gli edifici erano costruiti in barba alle più elementari regole antisismiche. Abbiamo documentato la distruzione causata dal terremoto di Amatrice del 2016 sorvolando la zona subito dopo il sisma lungo la faglia del Monte Vettore: 300 vittime per un terremoto di magnitudo 6.

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