Site icon Corriere Nazionale

Là Fuori OFF – Il sistema della cura arriva a Roma

Mieloma multiplo: arriva la Carta dei diritti del paziente

Là Fuori OFF – Il sistema della cura a Roma. Scienze e arte su sanità e benessere collettivo. Quando c’è la salute c’è tutto… o quando c’è tutto c’è la salute?

Secondo i dati forniti dall’Istat a inizio novembre 2025, lo scorso anno quasi 6 milioni di persone in Italia hanno rinunciato a cure mediche per liste d’attesa senza fine, costi troppo elevati o strutture non raggiungibili: le più penalizzate sono le donne e gli over 65. Un tema critico che interessa un decimo della popolazione, e che è solo la punta dell’iceberg di un sistema che non considera il benessere complessivo degli individui, non solo fisico ma anche mentale e sociale.

E proprio nei contesti periferici, dove più facilmente si concretizzano le disuguaglianze economiche, sociali, di servizi e di accesso all’informazione consapevole, si sviluppa LÀ FUORI OFF (spin off ufficiale di LÀ FUORI – FESTIVAL DELLA SCIENZA E DELL’ARTE che si tiene annualmente nel mese di giugno a Roma), iniziativa inserita nel progetto ‘Oumuamua pratiche comunitarie di scienza e arte. Fino al 20 dicembre, una serie di iniziative scientifiche e culturali che vedranno il culmine nelle due giornate di venerdì 19 e sabato 20 dicembre con LÀ FUORI OFF – IL SISTEMA DELLA CURAeventi che uniscono scienza e arte, per portare la voce di esperti scientifici e artisti e artiste sempre più vicina ai cittadini e alle loro reali necessità. Il Teatro Centrale Preneste (Via Alberto da Giussano, 58) ospiterà quattro appuntamenti, tra le esperienze sul campo di medici e infermieri, esperti di epidemiologia e di urbanistica, comitati che lavorano ogni giorno per garantire il diritto alla salute e spettacoli creati da chi guarda alle stelle e cerca un contatto tra teatro, astrofisica e ricerca scientifica. Tantissimi gli e le ospiti: dal medico d’urgenza Daniele Coen all’infermiera e attivista Elisabetta Papini, dal ricercatore ed esperto di epidemiologia urbana Lorenzo Paglione allo Sportello Sanitario Mammut, fino alle artiste Francesca Rizzi e Chiara Saiella che, con Edwige Pezzulli, saranno protagoniste dello spettacolo Io mangio le stelle. Voci diverse che, attraverso competenze e linguaggi complementari, offriranno uno sguardo lucido e necessario sul presente e sul futuro del sistema della cura.

L’evento sposa la strada della tutela ambientale, per rendere la cittadinanza sempre più consapevole delle opportunità offerte dalla mobilità sostenibile, anche attraverso l’uso di mezzi pubblici: la sede sarà infatti raggiungibile in metro (Metro C – Pigneto/Malatesta), tram (5,14,19) e bus (81, 112, 113, 213, 312, 409, 545).

Fino al 20 dicembre, ASPETTANDO LÀ FUORI, il percorso di avvicinamento a LÀ FUORI OFF che prenderà forma in scuole, centri anziani, biblioteche, università e nella Casa Circondariale di Rebibbia, attraverso un programma diffuso che coinvolge l’intera comunità e prepara la città alle giornate finali del festival. Nelle scuole primarie e secondarie del quartiere romano di Centocelle, bambini e ragazzi saranno guidati in un viaggio tra immaginazione e metodo scientifico; al Centro Anziani Petroselli nascerà un vero “pronto soccorso digitale” per restituire autonomia tecnologica agli over 65; nella sezione femminile del carcere di Rebibbia un reading scientifico dedicato ai buchi neri diventerà occasione di pensiero e libertà; nei Dipartimenti universitari e negli istituti di ricerca il dialogo tra scienza e narrazione entrerà negli spazi dell’alta formazione; infine, nelle biblioteche Mameli e Pennazzato le domande dei cittadini saranno raccolte per trasformarsi in momenti pubblici di confronto con la comunità scientifica. Un mese di attività gratuite che, ciascuna a modo suo, rimette al centro il diritto alla conoscenza e alla partecipazione, avvicinando persone di ogni età e condizione alle pratiche della scienza e dell’arte.

Spiega Edwige Pezzulli, responsabile scientifica di Là Fuori OFF«Il Sistema della Cura non è legato solo a ospedali, farmaci e professionisti della salute, ma è un insieme di risorse, regole e valori che cooperano per garantire il benessere dell’intera comunità. Il suo cuore è la salute pubblica, un diritto fondamentale e universale che, come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è la semplice assenza di malattia, ma uno stato di benessere fisico, mentale e sociale. La cura non dipende solo dalla medicina in senso stretto, ma anche da fattori socioeconomici più ampi: la qualità dell’aria, l’istruzione, il reddito, l’urbanistica delle nostre città. Quando ragioni economiche, sociali o geografiche impediscono a qualcuno di stare bene, non parliamo più di salute pubblica, ma di servizi riservati a pochi. Il nostro lavoro non è di semplice divulgazione ma di reale coinvolgimento e ascolto: attraverso il connubio tra scienza e arte avviciniamo persone di ogni età, creando una vera partecipazione attiva.»

 

LÀ FUORI OFF – IL SISTEMA DELLA CURA

Venerdì 19 dicembre, ore 19

Quel che resta del sistema della cura. Dalla Costituzione al futuro del Servizio Sanitario Nazionale.

Un ex primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda di Milano (Daniele Coen) e un’infermiera responsabile dell’ambulatorio di un ente no-profit (Elisabetta Papini del Forum per il Diritto alla Salute) dialogano sul futuro del sistema della cura in Italia tra progressi scientifici, problemi economici dei bilanci pubblici, la rincorsa del mito dell’efficienza, l’invadenza del privato, la nuova demografia.

Sabato 20 dicembre, ore 19

Quando c’è tutto, c’è la salute

Pochi chilometri di distanza e l’aspettativa di vita si riduce di anni. Il “caso” Roma diventa la chiave per scoprire come l’accesso a servizi ospedalieri, parchi, scuole e biblioteche può davvero cambiare la qualità e la durata della vita delle persone. Un medico e ricercatore, esperto di epidemiologia e di urbanistica (Lorenzo Paglione), ne discute con lo Sportello sanitario Mammut che da anni si occupa di temi legati alla tutela del diritto alla sanità pubblica.

Venerdì 19 e sabato 20 dicembre, ore 21

Spettacolo Io mangio le stelle a cura di Edwige Pezzulli, Francesca Rizzi, Chiara Saiella.

Un esperimento teatrale sulla finitezza umana, che prova a costruire un lessico in cui arte e scienza possano davvero trovare una voce congiunta. In un futuro prossimo – o forse già accaduto – due donne vivono di un contatto che sfida le leggi del tempo e della materia vivente: una è corpo che si muove, l’altra che svanisce. Ma l’energia che le tiene unite si consuma e ciò che resta è la vertigine della perdita e la possibilità di trasformarla in un atto cosmico. 

ASPETTANDO LÀ FUORI OFF… CON I BAMBINI E RAGAZZI

Un viaggio tra scienza, arte e immaginazione per allenare il pensiero critico delle nuove generazioni. Nelle scorse settimane gli studenti di alcune scuole primarie e secondarie di primo grado di Centocelle hanno preso parte a una serie di incontri per far sperimentare ai più giovani il metodo scientifico in modo creativo: formulando domande, costruendo ipotesi, osservando fenomeni e scoprendo come la comunità scientifica collabora per trovare risposte. Al centro del percorso, l’esplorazione della complessità e dell’alterità, immaginando altri mondi possibili e altre forme di vita, dove rigore e fantasia procedono insieme.

Oltre agli eventi previsti all’interno del progetto ʻOumuamua, nel 2026 sarà organizzata una giornata aperta presso il Centrale Preneste Teatro (Municipio V): sul palco, i giovani partecipanti presenteranno un pianeta “appena scoperto” e sfideranno il pubblico a metterne in dubbio l’esistenza, difendendolo con il metodo scientifico. La giornata si chiuderà con una riflessione condivisa sull’immagine della scienza e dei suoi membri, attraverso la visione di un documentario dedicato a Margherita Hack, simbolo di libertà intellettuale e passione per la conoscenza.

ASPETTANDO LÀ FUORI OFF… CON GLI ANZIANI 

L’Italia è oggi il quinto Paese più anziano del mondo: come possiamo evitare che una parte sempre più ampia della popolazione venga esclusa dall’innovazione e dai cambiamenti che attraversano la società? Proprio da questa sfida è nato Come funziona? – Incontri di avvicinamento alla tecnologia, un nuovo percorso pensato per restituire autonomia e fiducia alle persone anziane davanti a telefoni, computer e schermi che troppo spesso sembrano parlare una lingua incomprensibile. Il Centro Anziani Petroselli del Quarticciolo è diventato così il primo hub di sperimentazione e un vero pronto soccorso digitale, dove trovare supporto concreto per affrontare paure e difficoltà quotidiane. Chi non dispone delle competenze digitali rischia di essere escluso non solo dalla vita sociale, ma anche dai propri diritti di cittadinanza. Come funziona? ha voluto invertire questa tendenza: incontri pratici e informali in cui ci si siede insieme, si prova, si sbaglia senza imbarazzo e si riprova finché tutto diventa naturale. Un mese e mezzo di appuntamenti che hanno permesso ai partecipanti di imparare a usare la tecnologia per la vita di tutti i informazione utile, prenotare una visita senza dipendere da nessuno. Un percorso di empowerment digitale ma soprattutto umano, per dimostrare che nessuno è “troppo anziano” per imparare e che l’innovazione è davvero tale solo quando è inclusiva e condivisa.

ASPETTANDO LÀ FUORI OFF… CON LE DETENUTE DEL CARCERE DI REBIBBIA 

All’interno del progetto ʻOumuamua prenderà vita il reading scientifico La singolarità di Schwarzschild in cui la forza della narrazione si intreccia con la musica originale, trasformando un tema come il mistero dei buchi neri in un’esperienza capace di catturare il pubblico. Sul palco, un’attrice e una compositrice dialogheranno attraverso parole e suoni, costruendo un viaggio emotivo e intellettuale che amplifica la potenza evocativa della scienza. Un modo per raccontare, con ritmo e poesia, l’avventura umana che ha portato a scoperte straordinarie, e allo stesso tempo dare voce ai fondamenti più teorici della ricerca, rendendo accessibili e vicini anche i temi più complessi. Un riadattamento speciale sarà messo in scena per la sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, pensato per avvicinare le detenute a concetti che sembrano lontani e astratti – come l’idea stessa di un buco nero – attraverso una storia che invita a guardare oltre: oltre le pareti, oltre la distanza, oltre i confini visibili e invisibili della reclusione. In questo contesto, la musica e la narrazione diventano strumenti di libertà, capaci di creare un ponte tra l’esperienza personale e i grandi interrogativi dell’universo. Un invito a riscoprire la possibilità di pensare, di immaginare, di sognare futuro.

ASPETTANDO LÀ FUORI OFF… CON IL MONDO DELLA RICERCA

Il reading La singolarità di Schwarzschild entrerà anche negli spazi della ricerca avanzata, dove spesso l’elemento artistico è assente ma può diventare una leva preziosa per aprire nuove visioni e stimolare creatività, facendo convivere due linguaggi – quello della libera immaginazione e quello del rigore – per esplorare la complessità da prospettive alternative e complementari. L’iniziativa sarà proposta ai Dipartimenti di Scienze matematiche, fisiche e naturali delle Università Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, oltre che all’Istituto di Applicazioni per il Calcolo del CNR. Un invito a fermarsi, ascoltare e farsi sorprendere da una forma di divulgazione che non semplifica, ma amplifica: perché anche nella ricerca più tecnica c’è spazio per la meraviglia, per la contaminazione tra saperi e per domande che aprono al futuro.

ASPETTANDO LÀ FUORI OFF… CON LE DOMANDE DEI CITTADINI

La scienza è spesso percepita come qualcosa di inaccessibile, complesso, riservato a pochi. Ma non questa volta. L’iniziativa Chiedilo alla comunità scientifica vuole capovolgere la prospettiva e costruire un dialogo aperto, accessibile e plurale, in cui sono le persone – e non gli esperti – a dare il via alla conversazione. Per tutto il mese di novembre, in collaborazione con Biblioteche di Roma, presso la Biblioteca Goffredo Mameli e la Biblioteca Penazzato delle speciali cassette dedicate raccoglieranno le domande di chiunque abbia curiosità scientifiche, che diventeranno il punto di partenza per serate di approfondimento e confronto. Un gesto semplice, ma potente perché nessuna domanda è banale e la conoscenza cresce solo quando è condivisa.

Exit mobile version