
C’è chi pensa che la Sardegna viva solo d’estate. Che da ottobre a marzo si spenga, come un resort fuori stagione. Niente di più sbagliato. L’isola d’inverno si trasforma, mostrando un volto ruvido, autentico, fatto di montagne imponenti, foreste antiche, canyon segreti e silenzi che valgono più di qualunque spiaggia affollata. E il modo migliore per esplorarla è un viaggio on the road tra sentieri, altipiani e vecchie mulattiere. Noleggiare un’auto diventa fondamentale, soprattutto se vuoi raggiungere zone remote del Gennargentu o le scogliere del Sulcis senza mordere le unghie in attesa di un autobus fuori stagione.
E non è un caso se molti viaggiatori scelgono di prenotare online l’auto a noleggio ed evitare code e attese all’aeroporto prima di partire all’avventura.
Itinerario 1: Supramonte di Orgosolo. La cattedrale di roccia del cuore barbaricino
Il Supramonte non è un semplice massiccio: è un mondo a parte, quasi un continente dentro l’isola. D’inverno le sue gole si avvolgono di nebbie sottili, i ginepri piegati dal vento sembrano sculture, i taccus calcarei tagliano il cielo come lame e il silenzio è così assoluto che puoi sentire il rumore delle pietre.
L’itinerario classico parte da Pratobello o dalla zona di Scala ’e Pradu, attraversa antichi ovili, boschi di leccio e altopiani bianchi di roccia fino a punti panoramici che dominano gran parte della Barbagia. Un trekking impegnativo, certo, ma tra i più emozionanti d’Europa. Qui la Sardegna non è solo natura: è memoria, identità, resistenza culturale.
Itinerario 2: Gola di Gorropu l’abisso che d’inverno respira
La Gola di Gorropu è considerata uno dei canyon più profondi del continente europeo e, per molti, il più affascinante. In inverno il clima è perfetto: niente sole cocente che rende il fondo valle un forno a cielo aperto, niente folle che intralciano il cammino e una luce radente che scolpisce ogni dettaglio della roccia.
Il sentiero più noto parte da Genna Silana, scendendo tra pietraie e curve fino alle imponenti pareti alte 400–500 metri. In questo periodo le pozze d’acqua risuonano più chiare, i rapaci sorvolano il canyon e la gola ti accoglie con un’atmosfera quasi ultraterrena. È un trekking di media difficoltà, ma richiede comunque attenzione e un minimo di preparazione fisica.
Itinerario 3: Capo Testa il giardino di granito scolpito dal vento
Capo Testa in estate è già bello, ma in inverno è sublime. Il vento modella le rocce rendendole opere d’arte, il mare è inquieto come un animale antico e la macchia mediterranea profuma di eucalipto, elicriso e rosmarino.
Il percorso intorno al promontorio attraversa cavità naturali, scogliere maestose e passaggi tra monoliti granitici che sembrano statue preistoriche. La zona del Valle della Luna, in particolare, diventa un anfiteatro naturale surreale, con forme levigate e colori che cambiano a seconda della luce. Un trekking adatto a tutti, ma che regala emozioni da viaggiatore esperto.
Itinerario 4: Monte Limbara dove la Gallura sfiora il cielo (a volte anche con la neve)
Il Limbara è il gigante discreto della Gallura, spesso ignorato dai turisti che inseguono solo le spiagge della Costa Smeralda.
Eppure d’inverno qui si respira un’atmosfera quasi alpina: foreste fitte, rocce sovrapposte in equilibrio impossibile, antenne che punteggiano il cielo come un tocco futuristico inatteso e, nelle giornate più fredde, leggere spolverate di neve. L’itinerario che sale verso Punta Balistreri regala viste sul mare del Nord Sardegna e persino sulla Corsica, quando il cielo è terso. È un trekking per camminatori mediamente allenati, perfetto per chi cerca un mix tra natura selvaggia e panorami amplissimi.
Itinerario 5: Foresta di Montimannu. Cascate, storie minerarie e profumo di eucalipto
Il Sulcis custodisce tesori poco conosciuti, e la Foresta di Montimannu ne è un esempio eccellente.
D’inverno le cascate sono in piena, i torrenti risuonano come strumenti musicali, i sentieri sono morbidi sotto i piedi grazie alle foglie degli eucalipti e i vecchi camminamenti minerari raccontano la storia di una Sardegna operaia, faticosa e profondamente dignitosa. Da non perdere la zona di Sa Spendula, una delle cascate più scenografiche dell’isola, incorniciata da pareti rocciose che amplificano il rombo dell’acqua. Il trekking ha difficoltà media, ma è uno dei più gratificanti: il paesaggio cambia continuamente e regala scorci perfetti in ogni stagione, ma in inverno raggiunge il massimo splendore.
Perché il noleggio auto è fondamentale per il trekking invernale in Sardegna
La Sardegna è grande, i trasporti pubblici sono limitati soprattutto d’inverno e molti sentieri non sono raggiungibili senza un veicolo. Le strade dell’interno sono magnifiche, ma richiedono libertà di movimento e la possibilità di deviare all’improvviso per esplorare un altopiano, una foresta o una gola che non erano in programma (succede più spesso di quanto credi). Per questo partire dall’aeroporto già organizzati è essenziale.
La Sardegna d’inverno è una rivelazione per chi ama camminare
Cinque sentieri non bastano a raccontare la complessità di un’isola che in inverno sa essere intimista, potente e luminosa. Il trekking diventa un modo per scoprire la Sardegna più vera: quella fatta di montagne antiche, silenzi profondi, boschi che profumano di resina e scogliere che sembrano dialogare con il vento. E con un’auto a disposizione, ogni percorso diventa parte di un viaggio più grande: quello dentro un’isola che, lontano da ombrelloni e spritz, è più autentica che mai.

