Regali di Natale aziendali: il dono natalizio diventa un gesto identitario, più vicino al concetto di relazione che a quello di “cesta anonima”
Lo sappiamo tutti: quando arriva la classica cesta aziendale natalizia, l’entusiasmo iniziale dura quanto basta per aprirla. Cosa c’è dentro? Spesso prodotti anonimi, confezioni cheap, cose che finiscono dimenticate in dispensa o nell’armadio o come “regalo riciclato” alla prima occasione utile. Il corporate gift natalizio è diventato il simbolo del “pensiero che conta” quando il pensiero, in realtà, conta poco o niente.
Eppure qualcosa sta cambiando. Quest’anno le aziende stanno scoprendo che si può fare diversamente: meno referenze ammassate in scatole impersonali e più cura nella scelta. Meno “effetto scaffale” e più identità. E soprattutto, regali che chi li riceve vuole davvero tenere, mostrare o persino riutilizzare.
Questa evoluzione ha un nome ben preciso: personalizzazione. È guidata da un protagonista inaspettato, il mini panettone in latta brandizzata, diventato in pochi anni il nuovo must-have delle feste corporate. Non più il panettone da un chilo, ma formati mignon curati nei dettagli, con packaging metallico che si trasforma in contenitore riutilizzabile per biscotti, tè o bottoni. Una seconda vita che prolunga il messaggio del brand ben oltre l’Epifania.
Dal “ce l’hanno tutti” al “ce l’ha solo la nostra azienda”
Secondo il Corporate Gifting Market Report 2025-2033, il mercato globale del corporate gifting ha raggiunto nel 2023 un valore di circa 765 miliardi di dollari e supererà 1,1 trilioni entro il 2028. In Europa, il mercato dei regali personalizzati crescerà del 7,5% nei prossimi anni (fonte: Technavio).
In Italia questa tendenza assume una dimensione ancora più forte: le aziende non vogliono più regalare qualcosa che “va bene per tutti”, ma cercano composizioni che raccontano chi sono. Un gesto che da semplice “dono di cortesia” diventa strategia di comunicazione.
Lo conferma l’analisi di Bottle-Up, startup toscana specializzata nella personalizzazione on demand di prodotti food & beverage, che negli ultimi due anni registra un cambio netto: le composizioni dolci superano quelle salate, con i mini panettoni e pandori in latta personalizzata al centro della scena. Formati che funzionano da soli o come parte di box curate come il “Kit Mignon” e il “Triple Sweet”, tra i più richiesti del catalogo 2025.
Accanto a loro resistono cantucci, liquori e vini passiti, ma la partita si gioca tutta sulla personalizzazione: non più prodotti standard con etichetta generica, ma box pensate ad hoc per raccontare il brand, con un livello massimo di cura estetica capace di fare realmente la differenza.
“Oggi il valore del regalo non è nella quantità, ma nella scelta dei prodotti e nel messaggio che trasmette”, spiega Francesco Farnetani, founder e CEO di Bottle-Up. “La nostra forza è poter comporre ogni box in base alle richieste e ai budget dei clienti, mantenendo sempre una personalizzazione completa. Alcune realtà continuano a preferire il classico dono ‘dolce-salato’ per clienti internazionali, ma il trend sta cambiando: si vedono sempre meno pacchi con molte referenze e sempre più composizioni essenziali, curate e di qualità”.
Packaging riutilizzabile: il regalo che continua a parlare del brand
Altro cambio di passo del 2025 è il packaging pensato per durare: latte metalliche, cofanetti coordinati, confezioni che si trasformano in oggetti di design. Una scelta che riduce l’impatto ambientale e aumenta il valore percepito, facendo sì che il brand resti presente nella vita quotidiana di chi riceve il regalo.
Parallelamente, inoltre, cresce la richiesta di servizi chiavi in mano: infatti, sempre più aziende affidano l’intero processo, dalla scelta alla consegna, a fornitori capaci di gestire personalizzazione, confezionamento e spedizione diretta a dipendenti e clienti, anche in smart working.
“Il trend è chiaro: le aziende vogliono delegare completamente il processo,” aggiunge Farnetani. “Questo è il vero salto di qualità: offrire non solo un prodotto, ma un servizio completo che semplifica la vita delle imprese e rafforza la relazione con chi riceve”.

