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On Borders / Sui confini 2. Un nuovo capitolo dell’esperienza di Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea

Al via Other places, il progetto fotografico ideato da Roberto Maggio sulla resistenza della bellezza in tempi di pandemia

On Borders / Sui confini 2 rappresenta il secondo capitolo di un racconto iniziato a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia

On Borders / Sui confini 2 rappresenta il secondo capitolo di un racconto iniziato a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia e dedicato all’esperienza di Linea di Confine, a partire dall’imponente collezione e dall’archivio prodotti in oltre trent’anni di attività.

Coordinata da fotografi, urbanisti e storici della fotografia, e diretta fino al 1997 da Paolo Costantini, Linea di Confine ha realizzato 35 progetti di committenza pubblica coinvolgendo 87 autrici e autori italiani e internazionali. Le ricerche hanno danno origine a oltre 3.500 fotografie, oggi conservate nella Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.

Dalla fine degli anni Ottanta, Linea di Confine indaga i mutamenti del paesaggio e gli spazi della città, del lavoro e della cura come dimensioni della vita quotidiana, individuando nella fotografia il medium privilegiato.

La mostra a Palazzo Tadea di Spilimbergo, curata da Ilaria Campioli, William Guerrieri e Monica Leoni, si apre nel salone monumentale con i Laboratori di Fotografia (1989-1999), cuore del progetto, che hanno messo in dialogo autori internazionali e giovani artisti dei territori coinvolti. Le opere in mostra interrogano la nozione di spazio nel paesaggio postindustriale attraverso produzioni divenute emblematiche. Insieme ad esse viene presentata una selezione di documenti (poster, locandine, cataloghi, inviti, corrispondenza con artisti e comunicati stampa), provenienti dall’importante archivio costituitosi nel corso dei primi dieci anni di attività dell’associazione.

Il percorso prosegue con tre progetti collettivi: Via Emilia. Fotografie luoghi e non luoghi 1 e 2 (1999-2000), Linea veloce Bologna-Milano (2003-2009) e Red Desert Now (2014-2016), accomunati da un approccio tematico che intreccia la nozione di “luogo” con le trasformazioni culturali e sociali. Nel progetto dedicato alla via Emilia, gli autori e le autrici esplorano l’identità dell’antica strada romana, asse nevralgico per il flusso di merci, persone e informazioni, presagendo assetti territoriali ormai sempre più evidenti. Con Linea veloce Bologna-Milano sono invece raccontati i “territori della velocità” generati dalla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità. Infine, Red Desert Now! riflette sull’eredità visiva del film “Il deserto rosso” di Michelangelo Antonioni attraverso ricerche che ne indagano l’influenza sulla fotografia contemporanea.

L’esperienza più che trentennale di Linea di Confine mostra come il confine sia uno spazio fertile e problematico. L’intuizione originaria – rivolgere lo sguardo alle aree marginali e ibride – si è rivelata straordinariamente lucida. Le trasformazioni, complesse e rapide, degli spazi di vita e di lavoro, oggi non più soltanto fisici, mostrano come i confini continuino a essere il luogo verso cui indirizzare lo sguardo. Esperienze come quella di Linea di Confine costituiscono un riferimento, un accompagnamento e una guida.

Orari di apertura:

venerdì ore 14.00 – 19.00; sabato e domenica ore 11.00 – 19.00

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