Il sindaco di Palmoli racconta il rapporto con la famiglia nel bosco formata da Nathan Trevallion e Catherine Birmingham e dai tre bambini che ora sono stati trasferiti in una struttura protetta
“Due mesi dopo il loro arrivo a Palmoli si sono sposati proprio qui e ho celebrato io il matrimonio”. Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, i due genitori a cui è stata sospesa la patria potestà per la scelta di vivere nel bosco in un casolare senza riscaldamento nè acqua corrente insieme ai tre figli di sei e otto anni nei boschi di Palmoli, in provincia di Chieti, si sono sposati in Comune a Palmoli, dove sono andati a vivere nella primavera del 2021 dopo aver acquistato la casa che ora è sotto la lente dei magistrati del Tribunale di minorenni e dei servizi sociali perchè giudicata inadeguata a ospitare dei bambini piccoli. Bimbi che, quando la famiglia si è traferita lì avevano quattro anni (la grande) e due anni (i gemelli che ora ne hanno sei). Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, è tornato a parlare della ‘famiglia nel bosco’ intervenendo ai microfoni di RTL 102.5 all’interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro, Giusi Legrenzi e Lucrezia Bernardo.
“ERANO PRIVI DI SENSO FUORI DAL CASOLARE”
Masciulli ha ricordato anche il tragico giorno in cui, nell’autunno del 2024, è avvenuta la ‘famosa’ intossicazione da funghi velenosi. Evento che ha acceso i fari dei servizi sociali sulla famiglia e sulla situazione dei bambini. Ecco cosa racconta: “Il 23 settembre 2024 tutta la famiglia è vittima di un incidente per intossicazione da funghi velenosi. Rimangono privi di sensi all’esterno del fabbricato tutti quanti, vengono notati fortunatamente quasi subito da un coltivatore di Palmoli confinante con il loro fondo e quindi vengono allertati”. Insomma, è stato pressochè un miracolo che si siano tutti salvati. La condizione più grave era quella della madre, che è stata portata in ospedale con un elicottero.
IL RAPPORTO DEL SINDACO CON LA FAMIGLIA
“Ci sono state due fasi. La prima fase va dal 2021 al 23 settembre 2024, in cui la famiglia arriva a Palmoli dalla provincia di Teramo, acquistando un casolare attraverso un’agenzia immobiliare che si occupa della collocazione sul mercato di queste case di campagna abbandonate, soprattutto a favore di utenti stranieri, del Nord Europa o del Nord America- ricorda Masciulli-. Loro sono venuti, sono passati in Comune a conoscermi e poi più volte li ho incontrati per questioni amministrative, certificati di residenza. Tra l’altro due mesi dopo il loro arrivo a Palmoli si sono sposati proprio qui e ho celebrato io il matrimonio“.
E aggiunge: “I bambini sono sempre stati sereni, erano in ottime condizioni di salute, puliti, ordinati e si vedeva che erano molto affettuosi verso i genitori, un affetto ricambiato dai genitori stessi. Il problema si pone in maniera esplosiva il 23 settembre 2024, quando tutta la famiglia è vittima di un incidente per intossicazione da funghi velenosi. Rimangono privi di sensi all’esterno del fabbricato tutti quanti, vengono notati fortunatamente quasi subito da un coltivatore di Palmoli confinante con il loro fondo e quindi vengono allertati”.
L’OFFERTA DI UNA CASA GRATUITA RIGETTATA DALLA FAMIGLIA
“Sì, noi avevamo offerto una casa già appena dopo l’incidente perché eravamo venuti a conoscenza, anche se informalmente, della relazione rimessa dai Carabinieri alla Procura della Repubblica, dove si descriveva, attraverso una copiosa documentazione fotografica, lo stato precario del fabbricato sia a livello statico che a livello igienico sanitario. La famiglia ha abitato in questa nostra casa dal rientro dall’ospedale per non più di dieci giorni e poi è tornata ad abitare in campagna. Adesso che si è riproposto il problema e i bambini sono stati collocati in una casa protetta, uno degli elementi fondamentali dell’ordinanza del giudice è quella di trovare ai bambini soprattutto, ma a tutta la famiglia, un luogo sicuro dove abitare, dove non ci siano problemi di staticità o igienico sanitario. La famiglia ha rifiutato non solo la nostra casa, che era diversa dalla prima che avevamo offerto, perché quest’ultima si trova in una zona di campagna isolata, non attaccata da altri fabbricati. Loro hanno rifiutato anche l’offerta di un imprenditore del posto che ha messo a disposizione il suo agriturismo, sempre gratuitamente”.
L’OPINIONE DEL SINDACO SULLA VICENDA
“Io credo che dall’inizio, cioè da oltre 14 mesi, la famiglia abbia assunto un atteggiamento troppo intransigente e direi fondamentalista nel voler vivere secondo i propri principi ecologici, ecosostenibili eccetera. Deve considerare che vive in Italia, ci sono delle leggi da rispettare, c’è una procedura aperta che la magistratura sta seguendo con i servizi sociali e allora loro devono adempiere a quanto prescritto sia dai servizi sociali, sia dal magistrato nella sua ordinanza, altrimenti non se ne esce”.
L’IMPATTO DELLA VICENDA SULLA COMUNITÀ
“Questa vicenda- ha raccontato il sindaco- ha avuto un impatto notevole per il nostro Paese- dice il primo cittadino-. Il nostro centro abitato in questi giorni è invaso quotidianamente da venti/trenta giornalisti delle varie testate. Io ho ricevuto richieste di intervista anche dal The Daily Telegraph e riviste estere. Anche le persone che sono state a contatto con questa famiglia sono oramai all’estremo perché tutti i giorni vengono intervistate e sentite dai giornalisti sulle modalità di vita che avevano quando stavano a Palmoli, i rapporti e i negozi che frequentavano”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

