Coppa Davis, trionfo Italia e il capitano Volandri ammette: “Per questa vittoria ho pianto, è completamente diversa dalle altre”
“Non ho pianto per le prime due Davis, ho pianto per questa. Questa è una Davis completamente diversa, significa molto per me”.
E’ un Filippo Volandri a cuore aperto quello che si presenta in sala stampa con i suoi ragazzi come uno dei capitani più vincenti della storia della coppa del mondo di tennis.
“Ho la fortuna di avere sempre una scelta complicata da fare. Non siamo qui per cercare di vincere, tre, quattro o cinque di fila, siamo qui per vincere quella dell’anno in cui siamo. Devo essere sincero, abbiamo vinto tre partite due a zero e non pensavo che sarebbe andata così, però è grazie a loro. Adesso ci poniamo nuovi obiettivi, ce la godiamo un po’, finalmente andiamo in vacanza.
Se la devono godere, poi pensiamo al prossimo anno”, dice Volandri nell’incontro con i giornalisti, mentre Andrea Vavassori (“io e Simone eravamo pronti a giocare il doppio, è andata meglio così”) fa saltare il tappo ad una bottiglia di spumante, strappando una risata ai compagni di squadra. “Che fai, sbocci?”, chiedono gli altri. Difficile rimanere seri con la coppa tra le mani.
“Sono contento perché ho giocato il mio miglior tennis nei momenti cruciali. Ho provato a fare il mio gioco, prendere le energie dal pubblico, rimanere positivo”, racconta l’eroe di questa Davis, Flavio Cobolli, il più giovane della compagnia che ha fatto l’impresa. “Guardare Flavio è stato stressante. Ho perso i primi venti minuti, che è il primo set. Poi, Lorenzo (Sonego, ndr) mi ha scritto: ‘vieni qui, abbiamo bisogno di te’”, racconta Berrettini
E gli assenti illustri? “Non vogliamo parlare di chi non c’è, vogliamo parlare di chi è qui, sono dei ragazzi straordinari, che hanno fatto ancora qualcosa di incredibile”, taglia corto il capitano.
Un giornalista chiede a Cobolli se ha realizzato quanto l’impresa di venerdì l’abbia reso famoso anche al di fuori del pubblico del tennis.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

