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SHOCKINI è il primo album de I SORDI

i sordi

Disponibile su tutte le piattaforme digitali per Tuma Records,  “SHOCKINI“,  il primo full length ufficiale del progetto de “i sordi

Disponibile su tutte le piattaforme digitali per Tuma Records,  “SHOCKINI“,  il primo full length ufficiale del progetto de “i sordi”, nonché il primo lavoro discografico del duo composto prevalentemente da canzoni.

Il processo di scrittura del disco è durato circa un anno. La composizione e la scrittura dei pezzi è stata sempre portata avanti in due, sia dal punto di vista musicale che testuale, sono stati scritti a quattro mani, in un wrestling creativo senza esclusione di colpi: il risultato è un fair play che porta le firme di entrambi. Questo disco rappresenta non soltanto un’evoluzione stilistica ma anche un momento di sintesi delle esperienze, delle sperimentazioni e della visione artistica che il duo han costruito in questi anni – attraverso un linguaggio che mescola elementi elettronici, funk, acustici, e testi che guardano alla condizione contemporanea con lucidità e ironia.

La scrittura di ogni pezzo è stata per i sordi un piccolo viaggio – spesso decisamente scomodo – al termine del quale si sono ritrovati un poco cambiati. Alla fine del processo si sono resi conto che, viaggio su viaggio, tante cose in noi e tra di loro erano cambiate: come avevano fatto ad arrivare fino a lì? La risposta: attraverso una serie di “step” o “piccoli shock”, rappresentati da ciascuno dei pezzi che compongono questo disco. Da qui il titolo dell’album shockini.

Non ci siamo mai preoccupati di dare una coerenza stilistica ai pezzi, l’unica coerenza che abbiamo ricercato è quella tra il messaggio delle parole e la musica che le accompagna. D’altra parte dall’inizio alla fine del disco c’è un’unità tematica: l’esperienza di un giovane adulto alle prese con la società e il tempo in cui vive in questa parte di mondo. Quando siamo partiti con la composizione di “shockini” non avevamo chiaro che il disco avrebbe trattato così diffusamente di questa questione; è divenuto chiaro a poco a poco che se volevamo scrivere canzoni che avessero un significato reale per noi (e magari per gli altri) l’unica cosa che potevamo fare era parlare della nostra condizione.

(i sordi)

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