Una recente meta-analisi pubblicata su Frontiers in Pharmacology ha esaminato l’efficacia del pregabalin, un farmaco modulatore dei canali del calcio, nel trattamento del dolore lombare con componente neuropatica
Il dolore lombare cronico rappresenta una delle principali cause di disabilità nel mondo e spesso resiste ai trattamenti convenzionali. Una recente meta-analisi pubblicata su Frontiers in Pharmacology ha esaminato l’efficacia del pregabalin, un farmaco modulatore dei canali del calcio, nel trattamento del dolore lombare con componente neuropatica. I risultati mostrano miglioramenti significativi nel dolore, nella qualità della vita, nel sonno e nei sintomi di ansia e depressione, con un buon profilo di sicurezza.
Mal di schiena cronico, problema molto diffuso
Il mal di schiena cronico è una condizione complessa e diffusa che affligge milioni di persone nel mondo, compromettendo la qualità della vita e rappresentando una delle principali cause di assenteismo lavorativo.
La sua origine è spesso multifattoriale: a fianco del dolore “meccanico”, legato a muscoli e articolazioni, è sempre più riconosciuta la presenza di una componente neuropatica, dovuta a danni o irritazioni dei nervi spinali.
Pregabalin, modulatore dei canali del calcio
Le terapie tradizionali, come paracetamolo, antinfiammatori o oppioidi, offrono un sollievo spesso parziale e comportano effetti collaterali significativi. In questo scenario, il pregabalin, un farmaco in grado di modulare l’attività dei neuroni attraverso la regolazione dei canali del calcio, è stato proposto come alternativa promettente per il dolore lombare cronico con caratteristiche neuropatiche.
Confronto tra pregabalin ed altri analgesici
Una meta-analisi condotta da Carlos Cordero-García e colleghi e pubblicata nel 2025 su Frontiers in Pharmacology ha valutato in modo sistematico i dati di 18 studi, per un totale di circa 5.000 pazienti adulti con dolore lombare non chirurgico.
L’analisi ha confrontato l’uso del pregabalin, da solo o in combinazione con altri analgesici, con placebo o farmaci di controllo come tapentadolo, tramadolo, limaprost e antiinfiammatori.
I risultati mostrano che il pregabalin riduce significativamente l’intensità del dolore già dopo quattro settimane di trattamento, con effetti positivi che si mantengono fino a otto settimane.
Oltre al beneficio analgesico, i pazienti trattati con pregabalin hanno mostrato miglioramenti nella qualità del sonno, nella qualità di vita complessiva e nella riduzione dei sintomi di ansia e depressione, frequentemente associati al dolore cronico. Al contrario, non sono emerse differenze sostanziali nei punteggi di disabilità fisica, probabilmente a causa della breve durata del follow-up negli studi analizzati.
Farmaco ben tollerato
Dal punto di vista della sicurezza, il pregabalin si è rivelato ben tollerato. Gli eventi avversi più comuni, come vertigini, nausea o sonnolenza, non hanno mostrato un’incidenza significativamente superiore rispetto ai farmaci di confronto.
Inoltre, quattro studi hanno evidenziato un minor costo complessivo del trattamento nei pazienti che assumevano pregabalin, grazie al miglior controllo dei sintomi e alla riduzione dei costi indiretti, come la perdita di produttività.
Variabilità delle prove
Tuttavia, gli autori invitano alla cautela: la qualità delle prove disponibili è eterogenea, con alcune lacune metodologiche, e molti studi non distinguono chiaramente tra dolore neuropatico e dolore puramente meccanico. Anche la variabilità nei dosaggi e nei trattamenti di confronto limita la possibilità di trarre conclusioni definitive sul ruolo del pregabalin come monoterapia.
In conclusione, la meta-analisi suggerisce che il pregabalin rappresenta una valida opzione per il trattamento del dolore lombare cronico con componente neuropatica, capace di migliorare non solo l’intensità del dolore, ma anche aspetti psicologici e qualità della vita.
Il suo profilo di sicurezza appare favorevole, e i costi complessivi risultano inferiori rispetto ad altri trattamenti. Tuttavia, l’evidenza resta ancora incompleta: la variabilità dei protocolli e l’assenza di una chiara distinzione tra i diversi tipi di dolore impongono prudenza nell’interpretazione dei risultati. Futuri studi clinici ben disegnati, con follow-up più lunghi e criteri diagnostici più rigorosi, saranno fondamentali per definire il ruolo preciso del pregabalin nella gestione del mal di schiena cronico e per stabilire il dosaggio più efficace e sicuro.
Carlos Cordero-García et al., Efficacy and safety of pregabalin in the management of low back pain: a comprehensive meta-analysis Front Pharmacol. 2025 Sep 8:16:1659531.
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