Delitto di Garlasco, Andrea Sempio da Bruno Vespa a Cinque Minuti: “Io perseguitato, spero in buona fede, non ho più una vita”
Braccato dai giornalisti, puntato dalla gente comune, in paranoia cronica da intercettazione e isolato dagli amici: questa è la “non-vita” di Andrea Sempio, 37enne indagato per il Garlasco Bis. Ospite questa sera di Bruno Vespa, nei “5 minuti” della sua trasmissione su Rai1, l’amico d gioventù del fratello di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nell’agosto del 2007, ha risposto alle domande del giornalista sui punti centrali sollevati nella nuova indagine: dall’appunto del padre ‘Venditti archivia per 20-30 euro”, all’alibi dello scontrino del parcheggio di Vigevano, e poi l’impronta nella cantina di casa Poggi e il Dna sotto l’unghia della vittima, per cui si attende l’incidente probatorio il prossimo 18 dicembre. A ogni domanda sull’indagine, Sempio risponde ripetendo la versione che da mesi leggiamo e ascoltiamo in ogni giornale, sito web, trasmissione televisiva di crime e gossip.
“CHI HA UCCISO CHIARA POGGI?”
Ma quello che si è tratteggiato e che colpisce, nei pochi minuti di intervista, è sicuramente il profilo di un uomo che da quasi 20 anni convive con la paura continua di venire spiato, frainteso e “messo in piazza”. Il caso Garlasco è scoppiato quando aveva solo 19 anni, oggi Andrea Sempio ne ha 37 ed è per la terza volta indagato, questa volta per ‘concorso in omicidio’, dopo due archiviazioni.
Vespa esordisce colpendolo con un richiamo al celebre ‘Chi ha ucciso Laura Palmer?” di David Lynch. Insomma, la prima domanda fatta a Sempio è “Chi ha ucciso Chiara Poggi?”. La risposta esce dalla sua bocca in modo quasi meccanico, scandita come se l’avesse ripetuta migliaia di volte: “È stato acclarato in anni di processi e più sentenze, ad oggi è Albero Stasi e non ho motivo di pensare il contrario”.
“IO PERSEGUITATO, VIVO COME AI DOMICILIARI”
Eppure, gli ricorda il giornalista, in questi anni “lei è stato indagato per tre volte, si sente perseguitato?”. La risposta suona come un’accusa: “Non posso negarlo, sì è cosa che ricapita ripetutamente, spero in buona fede”. Poi Sempio si aggrappa alla domanda retorica di Vespa con tutto il suo peso: “La sua vita è cambiata?”. E lui risponde quasi sprofondando: “Io al momento non ho una vita, a quasi 40 anni sono tornato nella mia cameretta e vivo chiuso lì, è come essere ai domiciliari”.
L’ASSEDIO DEI GIORNALISTI FUORI CASA, I CURIOSI PER STRADA
Ogni volta che prova ad uscire, deve fronteggiare l’assedio dei giornalisti. “Ormai davanti a casa mia stazionamento giornalisti che stanno lì tutto il giorno e ci devi per forza passare in mezzo ogni volta che si esce”, spiega. Ma non ci sono solo i cronisti a braccarlo. “Io non posso andare in centro a Pavia, o al supermercato…dopo un po’ c’è gente che ti guarda, ti filma, dice il tuo nome a voce alta per farti capire che ti ha riconosciuto….”, spiega rassegnato.
CHIUSI I RAPPORTI CON GLI AMICI
Vespa poi sferra la domanda a cui per Sempio sembra più difficile rispondere: “Ma lei ha degli amici?”. Dopo una breve pausa prova a spiegare la sua situazione da eremita forzato. “Ho amici, una parte sono i ragazzi coinvolti come me in questa vicenda (Ndr: Marco Poggi e gli amici di infanzia che frequentavano la sua casa) e con loro ho chiuso i rapporti in questa situazione perché non crescessero altri sospetti e malelingue”. E “anche con gli altri amici è difficile uscire- prosegue- perché ovunque andrai prima o poi ti beccano e se ti beccano con loro poi seguono loro..”.
LA PARANOIA CRONICA
Vespa gli fa una domanda che potrebbe sembrare risolutiva: “Perché non ti allontani, non vai in un’altra città?”. “Potrei- risponde Sempio- ma se mai che viene fuori che ci vado, spunta un ‘come mai sei andato lì’?”. Il 37enne spiega che ormai, lui e i suoi genitori, vivono in uno stato cronico di paranoia. “Anche quando parliamo in auto, io e i miei genitori, poi salta fuori ‘ahia, non è che se dico sta cosa poi viene fuori e ci sono collegamenti strani?!”. C’è sempre insomma l’impressione di vivere intercettati continuamente: e allora “si soppesa ogni parola e c’è la paranoia perenne che qualcuno sta ascoltando e può fraintendere e magari te la ritrovi sui giornali”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

