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Rischio diabete di tipo 1 più elevato in presenze di malattie autoimmuni

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Adolescenti e giovani adulti con una malattia autoimmune preesistente, in particolare tiroidite autoimmune e celiachia, presentano una probabilità significativamente maggiore di sviluppare il diabete di tipo 1

Adolescenti e giovani adulti con una malattia autoimmune preesistente, in particolare tiroidite autoimmune e celiachia, presentano una probabilità significativamente maggiore di sviluppare il diabete di tipo 1 rispetto ai coetanei senza patologie autoimmuni, secondo quanto rilevato da uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care.

L’incidenza del diabete di tipo 1 raggiunge il picco nell’adolescenza avanzata, ma nella maggior parte dei casi si manifesta clinicamente in età adulta. La necessità di identificare i fattori di rischio per definire meglio la popolazione vulnerabile nasce dall’aumento dei casi osservato in numerosi Paesi occidentali, dal bisogno di ridurre le errate classificazioni del tipo di diabete negli adulti e dalla recente disponibilità di terapie in grado di ritardarne l’insorgenza.

Diverse patologie autoimmuni sono state associate al diabete di tipo 1, soprattutto sulla base di studi trasversali o di coorte che hanno valutato la prevalenza dell’autoimmunità in soggetti già affetti da diabete. Tuttavia, le evidenze che collegano le condizioni autoimmuni allo sviluppo successivo del diabete di tipo 1 sono limitate principalmente alla popolazione pediatrica, mentre vi sono pochi dati negli adulti, hanno premesso i ricercatori.

«A differenza dei bambini, diagnosticare il diabete di tipo 1 in età adulta è complesso, e purtroppo fino al 40% degli adulti con diabete di tipo 1 viene erroneamente classificato come affetto da diabete di tipo 2» ha dichiarato in un’intervista l’autore senior Amir Tirosh, direttore della divisione di endocrinologia e diabete presso lo Sheba Medical Center in Israele.

«Questo accade perché il diabete di tipo 2 è molto diffuso in età adulta, e i fattori di rischio tradizionalmente associati alla malattia, come l’obesità, non possono più essere considerati discriminanti tra i due tipi di diabete, dal momento che sono comuni anche tra le persone con diabete di tipo 1, e possono persino aumentare il rischio di svilupparlo» ha aggiunto. «Per questo motivo è fondamentale aumentare la consapevolezza sui fattori di rischio specifici e sugli scenari clinici che indicano una maggiore probabilità di diabete di tipo 1 e che richiedono approfondimenti diagnostici per distinguere meglio tra le diverse eziologie dell’iperglicemia».

Valutazione dell’associazione tra malattie autoimmuni e diabete di tipo 1
Per analizzare l’associazione tra condizioni autoimmuni preesistenti e l’insorgenza del diabete di tipo 1 in età adulta, i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 1,4 milioni adolescenti e giovani adulti di età compresa tra 16 e 19 anni, privi di diagnosi di diabete, sottoposti a valutazione medica prima del servizio militare in Israele tra gennaio 1996 e dicembre 2016.

I partecipanti sono stati monitorati per l’insorgenza del diabete, definita secondo i criteri dell’American Diabetes Association. La diagnosi di diabete di tipo 1 è stata attribuita in presenza di autoanticorpi positivi, trattamento attivo con insulina rapida, inizio della terapia insulinica entro un anno dalla diagnosi e utilizzo esclusivo dell’insulina come farmaco ipoglicemizzante.

Una malattia autoimmune preesistente raddoppia il rischio di diabete di tipo 1
Al basale, il 2,7% dei partecipanti presentava una malattia autoimmune. Nel corso di 15.810.751 anni-persona di follow-up, 37 soggetti con malattia autoimmune e 740 senza hanno sviluppato il diabete di tipo 1. In un modello multivariato aggiustato per sesso, anno di nascita e variabili socio-demografiche, i pazienti con patologie autoimmuni hanno mostrato una probabilità significativamente maggiore di sviluppare il diabete di tipo 1 rispetto a quelli senza malattie autoimmuni (HR = 2,19; P<0,001). In particolare, i soggetti con tiroidite autoimmune (HR = 3,99; P<0,001) o celiachia (HR = 2,82; P=0,002) presentavano un rischio più elevato rispetto a chi non aveva queste condizioni.

In una sottoanalisi condotta su pazienti con diabete di tipo 1 e almeno un autoanticorpo anti-cellule beta rilevato, quelli con malattie autoimmuni continuavano a mostrare un rischio più che doppio rispetto a quelli senza patologie autoimmuni (HR = 2,22; P=0,02). Anche in questo caso il rischio risultava più elevato in chi presentava tiroidite autoimmune (HR = 4,32; P=0,001) o celiachia (HR = 3,56).

Nuove indicazioni per lo screening
Sulla base di questi risultati, Tirosh ha sottolineato che le persone con malattie autoimmuni dovrebbero essere sottoposte a screening per la presenza di autoanticorpi associati al diabete di tipo 1, soprattutto in caso di diagnosi di diabete o prediabete.

«Nel decidere se testare o meno gli adulti con diabete a esordio recente o prediabete per la presenza di autoanticorpi, ci affidiamo troppo all’età e ai parametri antropometrici. Questo approccio è fuorviante e può portare a errori diagnostici» ha affermato. «Dobbiamo ricordare che il diabete di tipo 1 può insorgere a qualsiasi età, e che sovrappeso e obesità non ne escludono la diagnosi, anzi, al contrario, possono persino aumentarne il rischio. È quindi necessario considerare ulteriori parametri nella valutazione della probabilità pre-test di diabete di tipo 1».

Ha concluso sottolineando la necessità di ulteriori studi basati su test autoanticorpali, al fine di sviluppare linee guida per i medici di medicina generale nello screening del diabete di tipo 1 nei soggetti con malattie autoimmuni.

Referenze

Twig G et al. Thyroid, Celiac, and Other Autoimmune Diseases and the Risk of Incident Type 1 Diabetes in Young Adulthood. Diabetes Care. 2025 Oct 15:dc251423.

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