Carcinoma mammario avanzato ER+, secondo nuove analisi con giredestrant rischio di progressione ridotto fino al 62%
Roche ha annunciato i risultati positivi dello studio di fase III evERA Breast Cancer. I dati sono stati presentati in una sessione orale al Congresso annuale della Società Europea di Oncologia Medica ESMO 2025 (Berlino, 17-21 Ottobre) e mostrano che giredestrant in combinazione con everolimus riduce significativamente il rischio di progressione di malattia o morte (sopravvivenza libera da progressione; PFS) del 44% nella popolazione intention-to-treat (ITT) e del 62% nelle pazienti con mutazione ESR, rispetto alla terapia endocrina standard più everolimus.
Lo studio evERA valuta la combinazione di giredestrant nelle pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico positivo al recettore degli estrogeni (ER), negativo al recettore del fattore di crescita epidermico umano di tipo 2 (HER2), precedentemente trattate con un inibitore delle chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK 4/6) e terapia endocrina. Si tratta del primo studio di fase III testa a testa che indaga un regime contenente un degradatore selettivo del recettore degli estrogeni rispetto a una combinazione standard di cura che ha mostrato un risultato positivo. I dati saranno condivisi con le autorità regolatorie, con l’obiettivo di rendere disponibile alle pazienti il prima possibile questa nuova opzione terapeutica.
“Per le pazienti che diventano resistenti alle terapie endocrine e agli inibitori di CDK 4/6 sussiste un significativo bisogno clinico insoddisfatto. I risultati di questo studio suggeriscono che la combinazione con giredestrant può potenzialmente diventare un nuovo standard di cura in questo setting.” – afferma Levi Garraway, MD, PhD, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche.
“La resistenza allo standard di cura è comune nel setting post-inibitore di CDK 4/6 e i risultati di evERA convalidano l’uso di una nuova combinazione per affrontare questa sfida – afferma Erica L. Mayer, Oncologa Medica presso il Dana-Farber Cancer Institute (Boston) – Il beneficio clinicamente significativo osservato con la combinazione orale di giredestrant più everolimus è un risultato molto incoraggiante e testimonia il suo potenziale impatto nel migliorare gli esiti in un profilo di pazienti che hanno un forte bisogno di nuove opzioni terapeutiche.”
La combinazione di giredestrant con everolimus dimostra un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della PFS rispetto alla terapia endocrina standard più everolimus. Nella popolazione ITT, la PFS mediana è di 8,77 mesi nel braccio di giredestrant rispetto ai 5,49 mesi braccio di confronto ( hazard ratio stratificato [HR]=0,56; IC 95%: 0,44-0,71, p-value= <0,0001).
Nella popolazione con mutazione ESR1, la PFS mediana è di 9,99 mesi nel braccio di giredestrant rispetto ai 5,45 mesi nel braccio di confronto (HR=0,38; IC 95%: 0,27-0,54, p-value= <0,0001).
Il beneficio in termini di PFS è coerente tra i sottogruppi pre-specificati in entrambe le popolazioni.
I dati sulla sopravvivenza globale (OS) sono immaturi al momento dell’analisi, ma è stato osservato un chiaro trend positivo nelle popolazioni ITT (HR=0,69, IC 95%: 0,47-1,00, p-value=0,0473) e con mutazione ESR1 (HR=0,62, IC 95%: 0,38-1,02, p-value=0,0566). Il follow-up per l’OS continuerà fino alla prossima analisi. Giredestrant in combinazione con everolimus dimostra anche un miglioramento degli endpoint secondari principali (tasso di risposta obiettiva e durata della risposta) rispetto al braccio di confronto in entrambe le popolazioni di pazienti.
Gli eventi avversi associati al regime a base di giredestrant sono stati gestibili e coerenti con i profili di sicurezza noti delle singole molecole. Non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza, inclusa l’assenza di fotopsia.
Il carcinoma mammario ER-positivo rappresenta circa il 70% dei casi di carcinoma mammario. La resistenza alle terapie endocrine, in particolare nel setting post-inibitore di CDK4/6, aumenta il rischio di progressione di malattia ed è associata a scarsi risultati clinici. Le terapie di combinazione orali, come giredestrant più everolimus, agendo su due diverse vie di segnalazione, potrebbero migliorare i risultati di efficacia e, al contempo, ridurre l’impatto del trattamento sulla qualità di vita delle pazienti.
Il nostro ampio programma di sviluppo clinico di giredestrant copre molteplici setting di trattamento e linee di terapia, dimostrando il nostro impegno a offrire soluzioni terapeutiche innovative al maggior numero possibile di persone con carcinoma mammario ER-positivo.

