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L’intero Consiglio del Garante della Privacy nel mirino di Report: è polemica politica

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Report attacca l’intero Consiglio del Garante della Privacy: spese folli e gravi conflitti di interesse. Pd e M5s: “Quadro grave, dimissioni subito”

Non solo Agostino Ghiglia per il caso Sangiuliano-Boccia e la multa alla trasmissione di Sigfrido Ranucci: nel mirino dell’ultima puntata di Report, trasmessa ieri sera, domenica 9 novembre, c’è finito l’intero Consiglio dell’Autorità Garante per la Privacy. Il servizio intitolato “Garante di Chi” a firma della giornalista Chiara de Luca, ha infatti messo sotto la lente tutti e quattro i componenti dell’Autorithy: non solo quello di nomina Fdi, appunto Ghiglia, ma anche il presidente Pasquale Stanzione, nominato dal Partito democratico, la vice presidente Ginevra Virginia Feroni, di nomina ‘Lega’ e infine Guido Scorza, per il M5s.

“HOTEL DI LUSSO, VOLI IN PRIMA CLASSE, COME SONO SPESI I SOLDI DEL GARANTE”

In particolare il servizio di Report si è dedicato alle spese sostenute dall’organismo e ai possibili conflitti di interesse dei suoi vertici: “L’autorità ci costa circa 50 milioni di euro, 400 mila euro solo di spese di rappresentanza. Hotel di lusso e voli in prima classe, come vengono spesi i soldi del Garante? I membri dell’Autorità sono davvero indipendenti?”: sono gli interrogativi a cui il servizio ha cercato di dare risposta, sollevando dei dubbi sull’idoneità chi oggi rappresenta quell’organismo che oggi “sembra molto lontano da quello guidato da Stefano Rodotà”, è stato il commento finale del conduttore.

L’indomani, la voce di Report viene raccolta dai leader di opposizione che passano a chiedere le immediate dimissioni dell’intero consiglio dell’Authority.

SCHLEIN: “QUADRO GRAVE, SI DIMETTA L’INTERO CONSIGLIO DEL GARANTE PER LA PRIVACY”

“Sta emergendo un quadro grave e desolante sulle modalità di gestione dell’Autorità Garante per la Privacy che rende necessario un segnale forte di discontinuità. Io penso che non ci sia alternativa alle dimissioni dell’intero consiglio. Le inchieste giornalistiche di Report hanno rivelato un sistema gestionale opaco, caratterizzato da numerosi conflitti di interesse e da una forte permeabilità alla politica. Senza un azzeramento e una ripartenza sarà impossibile ricostruire la fiducia dei cittadini nell’istituzione che deve tutelarne i diritti e assicurare la necessaria terzietà del collegio, anche rispetto alla politica”.
Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

M5S: “IL GARANTE DELLA PRIVACY VA AZZERATO SUBITO, MELONI TACE ANCORA?”

“Dopo l’ulteriore ondata di rivelazioni di Report non ci sono più alibi: il Garante della Privacy va azzerato subito. Un’autorità che dovrebbe difendere i cittadini è diventata un covo di conflitti d’interesse, favoritismi, spese folli e legami politici imbarazzanti. Com’è possibile che Giorgia Meloni non dica nulla su questo vero e proprio scandalo? Forse perché i legami suoi e di sua sorella con Ghiglia la mettono in estremo imbarazzo? Forse il governo tace perché è complice? Fuori subito Ghiglia e tutto il collegio. Serve una nuova autorità, indipendente, trasparente, e che risponda ai cittadini e non a via della scrofa”. Così gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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