Site icon Corriere Nazionale

Pfizer fa causa a Novo Nordisk per il controllo di Metsera

Pfizer

Pfizer ha avviato un’azione legale contro Novo Nordisk per bloccare il tentativo del colosso danese di acquisire Metsera, al centro della nuova corsa globale ai farmaci per l’obesità

Pfizer ha avviato un’azione legale contro Novo Nordisk per bloccare il tentativo del colosso danese di acquisire Metsera, la biotech americana al centro della nuova corsa globale ai farmaci per l’obesità.
La causa, depositata presso la Corte di Cancelleria del Delaware, accusa Novo Nordisk di aver messo in atto “una strategia deliberata per sabotare l’accordo” tra Pfizer e Metsera, già firmato a fine settembre e valutato 4,9 miliardi di dollari upfront (circa 7,3 miliardi considerando i pagamenti successivi).

Nel testo della denuncia Pfizer parla di un piano per “catch and kill” — catturare e neutralizzare un potenziale concorrente — sostenendo che Novo voglia acquisire Metsera solo per impedire lo sviluppo di nuovi rivali nel mercato dell’obesità, dove oggi domina grazie a Wegovy e Ozempic. “Questa azione – si legge nel ricorso – mira a fermare il tentativo di Novo Nordisk di distruggere la concorrenza prima che possa nascere, violando in modo palese il nostro accordo di fusione e agendo in mala fede insieme al consiglio di amministrazione di Metsera.”

Secondo la tesi dell’azienda americana, l’acquisizione di Metsera da parte di Novo costituirebbe una violazione delle norme antitrust, poiché consoliderebbe ulteriormente la sua posizione dominante nel mercato globale dell’obesità.
A rafforzare la posizione legale di Pfizer, l’approvazione preventiva ottenuta dalla Federal Trade Commission (FTC) per il proprio accordo con Metsera — segnale che, almeno sul piano regolatorio, non esistono ostacoli per la fusione.

L’offerta rivale e la reazione immediata

La disputa è esplosa il 25 ottobre, quando Metsera ha comunicato a Pfizer di aver ricevuto una proposta economica superiore da Novo Nordisk: 56,50 dollari per azione contro i 47,50 pattuiti con Pfizer.
L’offerta di Novo porta il valore complessivo dell’operazione a circa 9 miliardi di dollari, ben al di sopra dei 7,3 miliardi del pacchetto Pfizer.
Metsera ha definito la proposta di Novo “superiore”, aprendo una finestra di quattro giorni per consentire a Pfizer di rilanciare o rinunciare.
Pfizer ha reagito nel giro di un’ora, minacciando azioni legali e, il giorno successivo, formalizzando la causa.

La posizione di Pfizer
Secondo Pfizer, la comunicazione di Metsera rappresenta una violazione dell’accordo vincolante firmato a settembre e un atto di “slealtà societaria”.
L’azienda di New York sostiene inoltre che l’offerta di Novo non possa essere considerata “superiore” perché sarebbe motivata da intenti anti-competitivi, mirati a impedire l’ingresso di nuovi player nel mercato dei farmaci anti-obesità.
Pfizer ha chiesto alla corte di emettere un’ingiunzione temporanea per impedire a Metsera di interrompere l’accordo, in attesa di un giudizio definitivo, e di bloccare qualsiasi azione da parte di Novo che possa “interferire o compromettere la transazione”.

La risposta di Novo Nordisk e Metsera
La replica di Novo Nordisk non si è fatta attendere. In una dichiarazione ufficiale diffusa poche ore dopo la notizia della causa, l’azienda danese ha definito le accuse di Pfizer “del tutto infondate e prive di merito”, aggiungendo che «l’offerta presentata per Metsera è conforme alle regole di mercato e volta a garantire agli azionisti della società il massimo valore possibile».

Novo ha sottolineato di non aver violato alcun vincolo contrattuale, poiché la propria proposta è stata indirizzata a Metsera nel pieno rispetto delle procedure previste dalle leggi statunitensi sulle acquisizioni pubbliche e senza alcun contatto improprio con Pfizer o con i suoi rappresentanti.

“Difenderemo con forza la legittimità della nostra offerta e respingiamo l’idea che il suo scopo sia limitare la concorrenza — al contrario, la nostra missione è ampliare le opzioni terapeutiche per milioni di pazienti affetti da obesità”, ha dichiarato un portavoce di Novo Nordisk a Reuters.

Anche Metsera ha respinto le accuse di slealtà, sostenendo di aver semplicemente adempiuto ai propri doveri fiduciari verso gli azionisti.
“Abbiamo seguito fedelmente i termini dell’accordo con Pfizer e la normativa vigente”, ha dichiarato l’azienda. “La proposta di Novo è stata considerata ‘superiore’ secondo i criteri stabiliti, e abbiamo agito nel migliore interesse della nostra proprietà e della ricerca scientifica.”

La posta in gioco: il nuovo oro della pharma
La contesa va letta nel contesto di una corsa senza precedenti nel settore dell’obesità, diventato il segmento più competitivo e redditizio dell’intera industria farmaceutica.
Dopo il successo planetario dei farmaci GLP-1 di Novo (semaglutide) e Eli Lilly (tirzepatide), tutte le big pharma stanno cercando di assicurarsi nuove tecnologie in grado di prolungare la corsa del mercato, stimato in oltre 150 miliardi di dollari entro il 2035.
Per Pfizer, l’acquisizione di Metsera rappresenta una seconda chance dopo il fallimento del suo candidato orale danuglipron, sospeso per problemi di tollerabilità.
Metsera, al contrario, ha in pipeline analoghi di amilina e nuovi agonisti a lunga durata d’azione, potenzialmente efficaci senza gli effetti gastrointestinali tipici dei GLP-1.

Il valore di Metsera
Metsera è una società di biotecnologie fondata nel 2018, specializzata in farmaci per la regolazione del metabolismo energetico e la perdita di peso.
Il suo principale candidato, MTS-207, ha mostrato risultati promettenti in studi di fase 2, con riduzioni di peso fino al 20% e un miglior profilo di tollerabilità rispetto ai GLP-1 tradizionali.
Secondo gli analisti di Barron’s e Reuters, la pipeline della società potrebbe generare oltre 5 miliardi di dollari di vendite annuali di picco.
È proprio questa prospettiva a rendere l’azienda un target così appetibile: un asset in grado di rivaleggiare con semaglutide, e al tempo stesso di estendere la competizione nel campo delle terapie metaboliche combinate (GLP-1 + amilina, o tripli agonisti).

Una partita a due con implicazioni globali
La vicenda segna l’inizio di una battaglia a lungo termine per il controllo del più redditizio mercato farmaceutico del decennio.
Pfizer punta a reinventarsi dopo il calo dei ricavi da vaccini Covid e la perdita di brevetti storici, cercando una nuova “franchise” nell’obesità.
Novo Nordisk, al contrario, difende il proprio primato mentre si avvicina la scadenza dei brevetti su semaglutide, e punta a blindare il futuro con pipeline di seconda generazione.
Il risultato di questa disputa — legale, finanziaria e industriale — non determinerà solo il destino di Metsera, ma potrebbe ridisegnare gli equilibri globali dell’industria dell’obesità, oggi la nuova frontiera della medicina metabolica.
La causa di Pfizer contro Novo Nordisk non è solo una controversia contrattuale, ma un segnale di quanto accesa sia diventata la corsa al controllo dell’obesità.
Per la prima volta, due giganti della farmaceutica si affrontano apertamente in tribunale non per difendere un brevetto, ma per impedire all’altro di conquistare il prossimo blockbuster metabolico.
La decisione della Corte del Delaware — attesa nelle prossime settimane — potrebbe diventare un precedente cruciale per le future operazioni di M&A nel settore, segnando un punto di svolta nella nuova “guerra dell’obesità”.

Exit mobile version