Alessia Pifferi condannata a 24 anni in Appello per la morte della figlia di 18 mesi. I giudici hanno ridotto la pena che era stata decisa in primo grado, ovvero l’ergastolo
I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano hanno condannato Alessia Pifferi a 24 anni, riformulando la sentenza di primo grado che stabiliva per la donna l’ergastolo. Alla 40enne accusata dell’omicidio della figlia di 18 mesi, Diana, lasciata morire di stenti nel luglio 2022, sono state concesse le attenuanti generiche in misura equivalente alle aggravanti. È stata eliminata quella dei futili motivi, lasciando quella relativa al vincolo parentale. Già in primo grado era stata esclusa la premeditazione. La bambina rimase sola in casa per sei giorni con accanto un biberon di latte e una bottiglietta d’acqua.
È stata cancellata anche la misura della libertà vigilata al termine della pena. Confermata, invece, il risarcimento alla madre e alla sorella che si sono costituite parte civile. L’imputata è rimasta impassibile alla lettura della sentenza. La Procura Generale aveva chiesto la conferma dell’ergastolo.
La perizia psichiatrica disposta dalla Corte d’Appello aveva confermato, lo scorso agosto, la capacità “di intendere e di volere” di Pifferi. Come spiega Il Corriere della Sera, “lo psichiatra Giacomo Francesco Filippini, il neuropsichiatra infantile Stefano Benzoni e la neuropsicologa Nadia Bolognini, dopo osservazione clinica, test in carcere a Vigevano, e studio dei documenti scolastici, in agosto avevano rilevato che in Pifferi è ‘settoriale la sua fragilità cognitiva‘, che, ‘accompagnata da immaturità affettiva’, è ‘residuo di disturbi del neurosviluppo‘ risalenti ‘all’infanzia-adolescenza e complessivamente evoluti in senso migliorativo in età adulta’: ma questo ‘deficit cognitivo è scarsamente incidente’ su Pifferi, nel senso che ‘non invalida significativamente il suo funzionamento psico-sociale’”.
LA LEGALE PONTENANI: “ALESSIA È UN VASO VUOTO”
“Tutti i test ci dimostrano che ha deficit su ogni aspetto della mente umana- ha spiegato la legale Alessia Pontenani nella sua arringa finale-. Quello che l’ha danneggiata è questa capacità apparente di eloquio, ma quando ci parli è un vaso vuoto. Non ha nulla dentro, perché quando provi ad approfondire un concetto, Alessia non ce la fa, non ha capacità controfattuale, non ragiona, non riesce a trovare soluzioni alternative. Questo risulta dai test, non è una persona normale, non è come noi“.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

