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Takeda acquisisce da Innovent Biologics 3 farmaci oncologici di nuova generazione

La casa farmaceutica Takeda ottiene la Priority review Fda per fruquintinib, farmaco anti VEGF contro il cancro del colon-retto

Takeda sta acquisendo in licenza da Innovent Biologics a tre farmaci oncologici di nuova generazione, in un accordo che ritiene “trasformativo” per il proprio portafoglio in oncologia

La big pharma giapponese sta acquisendo in licenza fino da Innovent Biologics a tre farmaci oncologici di nuova generazione, in un accordo che ritiene “trasformativo” per il proprio portafoglio in oncologia.

Takeda si rivolge alla Cina per alimentare la sua pipeline oncologica, annunciando una collaborazione ad ampio raggio con Innovent Biologics che potrebbe valere oltre 11 miliardi di dollari.

Con l’alleanza, Takeda ottiene i diritti al di fuori della Greater China su due terapie sperimentali per il cancro in fase avanzata di sviluppo. Inoltre, acquisisce un’opzione su una terza molecola in fase più precoce. Innovent, con sede a Suzhou (Cina), riceverà un pagamento iniziale (upfront) di 1,2 miliardi di dollari e un investimento azionario di 100 milioni di dollari a un premio del 20% rispetto al prezzo corrente di negoziazione alla Borsa di Hong Kong.

Se tutte e tre le molecole raggiungeranno una serie di traguardi di sviluppo, Takeda potrebbe versare fino ad altri 10,2 miliardi di dollari.

L’accordo è l’ultimo di una serie di scommesse da parte di big pharma su medicinali sperimentali nati in laboratori cinesi. Questo tipo di intese di licensing è salito a livelli record nell’ultimo anno, complice sia l’ascesa del biotech cinese sia il bisogno, per le pharma, di acquisire nuove terapie in vista dei “patent cliff”.

Takeda ha in pipeline diversi farmaci in fase avanzata, tra cui un nuovo ipnotico e una terapia per condizioni autoimmuni multiple. Takeda aveva già “pescato” in Cina nel 2023, acquisendo da Hutchmed un farmaco per il tumore del colon ora in commercio come Fruzaqla. L’accordo annunciato mercoledì aggiunge a questo mix quelle che Takeda definisce terapie “di nuova generazione” per i tumori solidi.

La prima, IBI363, è un anticorpo bifunzionale che colpisce due target noti in oncologia: la proteina di checkpoint PD-1 e la citochina IL-2. Nei primi studi, IBI363 ha mostrato potenzialità in “diversi” tumori solidi, anche in pazienti non responsivi alle immunoterapie più comuni. È attualmente in uno studio di fase 1/2 e in altri tre studi di fase intermedia su pazienti con tumori del polmone e del colon-retto.

La seconda, IBI343, è un coniugato anticorpo-farmaco (ADC), una chemioterapia mirata, diretta contro la proteina Claudin 18.2. IBI343 è uno dei numerosi ADC contro questo target, sovraespresso in vari tumori. Sebbene finora i risultati clinici per i farmaci su Claudin 18.2 siano stati eterogenei, Takeda segnala come la molecola di Innovent abbia mostrato “attività clinica promettente” negli studi su tumori gastrici e pancreatici, noti per le bassissime sopravvivenze a 5 anni.

Secondo Teresa Bitetti, responsabile della divisione oncologia globale di Takeda, queste due terapie “hanno il potenziale di colmare rilevanti gap di trattamento nei pazienti con una gamma di tumori solidi”. Sempre secondo Bitetti, potrebbero essere “trasformative” per il portafoglio oncologico di Takeda e “incrementare significativamente” il potenziale di crescita dell’azienda negli anni a venire.

La terza molecola dell’accordo è un ADC “a doppio bersaglio” diretto contro EGFR e B7-H3. Innovent la sta studiando in un trial di fase precoce su pazienti con tumori solidi avanzati o metastatici. Se eserciterà l’opzione, Takeda otterrà i diritti al di fuori della Greater China anche su questa terapia, nota come IBI3001.

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