MSD ha annunciato il completamento dell’acquisizione della società britannica Verona Pharma plc, quotata al Nasdaq con il simbolo VRNA
MSD ha annunciato il completamento dell’acquisizione della società britannica Verona Pharma plc, quotata al Nasdaq con il simbolo VRNA. Secondo l’azienda, l’operazione rafforza il portafoglio terapeutico di MSD nel campo cardio-polmonare, aggiungendo un trattamento innovativo e potenzialmente di grande impatto per i pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
MSD ha concordato di acquisire Verona Pharma per circa 10 miliardi di dollari, pagando 107 USD per American Depositary Share (ADS) di Verona Pharma.
Ensifentrine, una nuova opzione terapeutica per la BPCO
L’acquisizione porta in casa MSD ensifentrine (nome commerciale Ohtuvayre), un farmaco di mantenimento “first-in-class” per il trattamento della BPCO negli adulti. Il medicinale è stato approvato dall’Fda statunitense nel giugno 2024, rappresentando il primo nuovo meccanismo inalatorio per la BPCO da oltre vent’anni.
Ensifentrine combina effetti broncodilatatori e anti-infiammatori non steroidei, grazie alla sua duplice azione di inibitore selettivo delle fosfodiesterasi 3 e 4 (PDE3 e PDE4). Il farmaco è inoltre in fase di studio clinico per la bronchiectasia non dovuta a fibrosi cistica, ampliando così le sue potenziali applicazioni terapeutiche.
Le dichiarazioni di MSD: crescita e valore nel lungo periodo
Robert M. Davis, presidente e CEO di MSD, ha sottolineato che l’integrazione di Verona Pharma rappresenta “un passo importante per rafforzare e completare il nostro portafoglio di trattamenti per le malattie cardio-polmonari, offrendo al contempo valore e crescita nel breve e nel lungo periodo”.
“Ohtuvayre – ha aggiunto Davis – è un chiaro esempio della nostra strategia di sviluppo aziendale, che mira a coniugare scienza innovativa e valore terapeutico. Siamo entusiasti di lavorare con i nuovi colleghi di Verona Pharma per ampliare la disponibilità di questo medicinale e raggiungere un numero ancora maggiore di pazienti”.
Come agisce ensifentrine
Ensifentrine è una molecola di nuova generazione che introduce un approccio inedito al trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Il farmaco agisce come inibitore selettivo e duale delle fosfodiesterasi 3 e 4 (PDE3 e PDE4), due enzimi fondamentali nella regolazione dei livelli intracellulari di adenosina monofosfato ciclico (cAMP). Questa molecola svolge un ruolo chiave sia nel rilassamento della muscolatura liscia bronchiale, favorendo la broncodilatazione, sia nella modulazione della risposta infiammatoria delle vie respiratorie.
L’inibizione simultanea di PDE3 e PDE4 consente quindi a ensifentrine di esercitare una duplice azione terapeutica, combinando gli effetti broncodilatatori con un’attività antinfiammatoria, in un’unica somministrazione.
Sul versante broncodilatatore, l’inibizione della PDE3 determina un incremento dei livelli di cAMP nelle cellule muscolari lisce delle vie aeree. Questo meccanismo induce il rilassamento dei bronchi e un miglioramento del flusso d’aria, con un effetto funzionalmente analogo – ma non sovrapponibile – a quello dei β2-agonisti.
Parallelamente, l’inibizione della PDE4 agisce a livello delle cellule infiammatorie, come neutrofili, macrofagi ed eosinofili, riducendo la produzione di citochine pro-infiammatorie e limitando il reclutamento cellulare nei tessuti polmonari. In questo modo, ensifentrine contribuisce a contenere l’infiammazione cronica tipica della BPCO, offrendo un effetto simile a quello di roflumilast, ma con un profilo di tollerabilità superiore.
Un ulteriore vantaggio deriva dalla somministrazione per via inalatoria. Ensifentrine viene infatti erogato tramite nebulizzatore, permettendo una distribuzione diretta del farmaco nelle vie respiratorie. Ciò garantisce un’azione mirata e rapida, riducendo al minimo gli effetti collaterali sistemici spesso osservati con gli inibitori orali della PDE4.
In sintesi, grazie al suo meccanismo d’azione bifasico e mirato, ensifentrine si distingue come un farmaco capace di affrontare contemporaneamente due aspetti centrali della BPCO: l’ostruzione bronchiale e l’infiammazione cronica.
Il potenziale clinico di ensifentrine
Ensifentrine rappresenta una nuova e promettente opzione terapeutica per la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), introducendo un meccanismo d’azione inalatorio completamente innovativo — il primo dopo oltre vent’anni di sostanziale stagnazione nella ricerca di nuove molecole per questa patologia.
Il farmaco potrebbe essere utilizzato sia in monoterapia, nei pazienti che non tollerano o non rispondono adeguatamente ai broncodilatatori tradizionali, sia in combinazione con altri trattamenti come LABA, LAMA o corticosteroidi inalatori, al fine di potenziare l’effetto broncodilatatore e antinfiammatorio.
Un altro aspetto rilevante di ensifentrine è la migliore tollerabilità rispetto agli inibitori orali della fosfodiesterasi 4, come roflumilast, spesso associati a nausea, perdita di peso o disturbi gastrointestinali. Grazie alla somministrazione inalatoria, il farmaco agisce localmente nelle vie respiratorie riducendo al minimo gli effetti collaterali sistemici, con un profilo di sicurezza particolarmente favorevole.
I risultati degli studi clinici di fase avanzata, ENHANCE-1 e ENHANCE-2, pubblicati nel 2023, hanno confermato l’efficacia di ensifentrine nel migliorare in modo significativo la funzione respiratoria, misurata attraverso l’aumento del FEV₁, e nel ridurre le riacutizzazioni moderate e gravi della BPCO. I pazienti trattati hanno inoltre riportato un miglioramento dei sintomi respiratori e della qualità di vita, evidenziando un beneficio clinico concreto e sostenuto nel tempo.
Oltre alla BPCO, ensifentrine mostra un interessante potenziale di sviluppo in altre patologie respiratorie. È infatti in corso di valutazione per il trattamento della bronchiectasia non associata a fibrosi cistica, e in prospettiva potrebbe essere studiato anche per forme di asma cronico o altre malattie infiammatorie polmonari che condividono meccanismi fisiopatologici analoghi.
In sintesi, ensifentrine si candida a diventare una nuova pietra miliare nella gestione delle malattie respiratorie croniche, grazie alla combinazione unica di efficacia broncodilatatoria e antinfiammatoria, buona tollerabilità e possibilità di integrazione con i trattamenti già disponibili.

