Site icon Corriere Nazionale

“Mongolia. Un viaggio attraverso il tempo” al Museo Rietberg di Zurigo

mongolia

“Mongolia. Un viaggio attraverso il tempo” al Museo Rietberg di Zurigo in collaborazione con le principali istituzioni culturali mongole e il Deutsches Archäologisches Institut

Steppe infinite, nomadi solitari, cavalli al pascolo, natura incontaminata. Accanto a queste immagini, la Mongolia evoca le famigerate «orde selvagge», che sotto il sovrano Gengis Khan arrivarono con le loro conquiste fino in Europa, invincibili e temibili. Ma questi cliché corrispondono alla realtà? Che cosa sappiamo veramente di questo paese? E quanto è urbanizzata la Mongolia di oggi?

Con la mostra Mongolia – Un viaggio attraverso il tempo il Museum Rietberg presenta un’immagine sorprendentemente diversa di questo paese. Nuovi risultati di ricerca archeologica e 200 oggetti, la maggior parte dei quali mostrati per la prima volta al di fuori della Mongolia, aprono uno sguardo completamente nuovo su questa nazione e sulla sua storia di duemila anni.

Al centro della mostra vi sono i grandi centri urbani della Mongolia. Il viaggio conduce i visitatori dalla moderna metropoli di Ulaanbaatar agli insediamenti urbani più antichi del paese. Le grandi città, costruite tra il II e il XIV secolo, testimoniano una precoce urbanizzazione e la convivenza di persone di origini diverse. Merci preziose rimandano a contatti commerciali mondiali, fonti scritte sottolineano l’importanza della Mongolia per lo scambio culturale. Perché le steppe nordasiatiche furono un crocevia tra Europa e Asia orientale e lo stile di vita nomade rimase determinante per molti, tanto da costituire tuttora il nucleo dell’identità mongola.

Dov’è realmente la Mongolia?

Per quanto banale possa sembrare questa domanda, la risposta non è semplice.
Già oggi la definizione presenta ambiguità: occorre distinguere tra la Mongolia come stato sovrano (fondato nel 1924) e la cosiddetta “Mongolia Interna”, oggi parte della Repubblica Popolare Cinese. Storicamente la complessità è ancora maggiore: si susseguirono imperi che si univano e si dividevano, confederazioni, guerre e migrazioni. Soldati e artigiani cambiavano schieramento o venivano catturati, i pastori migravano con le mandrie e la corte reale cambiava sede. Questa mobilità favoriva lo scambio di idee, merci, opere d’arte, culture, religioni e lingue. La mostra racconta questa storia affascinante in quattro capitoli.
Oggi: Megacity Ulaanbaatar

Con la megacity Ulaanbaatar inizia il viaggio nel tempo. I visitatori sono immersi, attraverso proiezioni a tutta parete, nelle vaste steppe e nella vita urbana. Qui si svela un paese pieno di contrasti: metà della popolazione vive a Ulaanbaatar, ma molti restano profondamente legati alle tradizioni nomadi. Dopo il comunismo e l’apertura al mondo negli anni ’90, le giovani generazioni cercano le loro radici. Oggi, la vivace scena artistica urbana commenta questi cambiamenti. Opere di artisti contemporanei come Erdenebayar Monkhor, Baatarzorig Batjargal, Lkhagvadorj Enkhbat e Nomin Zezegmaa affrontano il rapporto tra urbanità e tradizione.

Prossima tappa: Karakorum nel XIII secolo

Nel XIII secolo Gengis Khan e i suoi successori crearono l’impero più grande della storia, dalla Corea all’Ungheria, dalla Siberia al Vietnam sino India del Nord. Non solo una potenza militare, ma anche un sistema amministrativo centralizzato, una rete di comunicazione efficiente e l’integrazione dei migliori talenti. Karakorum, la capitale situata nella valle dell’Orchon, era una città cosmopolita: mercanti, artigiani  religioni e lingue convivevano. La mostra rievoca la vita urbana con reperti, manoscritti, beni di lusso e opere religiose.

Karabalgasun – L’Impero Uiguro nell’VIII secolo

Nella valle dell’Orchon si trovava anche Karabalgasun, capitale dell’impero uiguro. La città si estendeva per 40 km² ed era un crocevia di influenze cinesi, centroasiatiche e mediterranee. Le élite turcofone mantennero viva la loro cultura. Per la prima volta, la mostra presenta nuove ricostruzioni dagli scavi della cittadella di Karabalgasun, che mostrano le relazioni internazionali dell’impero. Tra i reperti spiccano una tomba principesca con gioielli in oro e statue funerarie dai colori intatti.

La città dei draghi – L’impero Xiongnu nel I secolo

Il percorso si conclude con la storia degli Xiongnu, che nel I secolo d.C. crearono un grande impero nelle steppe. A loro si devono tradizioni divenute centrali: il ruolo del cavallo, l’arco composito e la struttura militare decimale. Tombe ricche di tesori raccontano le relazioni commerciali eurasiatiche e introducono i visitatori al mondo mitologico Xiongnu, popolato da draghi, unicorni e creature alate.

Nuova collocazione della Mongolia

Il Museum Rietberg presenta la storia mongola attraverso le sue città, sfidando i cliché della vita nomade contrapposta a quella urbana. Le metropoli mongole furono cruciali per il commercio e lo scambio medievale. Opere contemporanee dialogano con reperti storici, riflettendo su tradizione e modernità e su questioni ecologiche, economiche e politiche.

Catalogo

La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato: 160 pagine, Hirmer Verlag, 29 CHF

Exit mobile version