“All Of My Life I’ve Been Dreaming About The Sea”, è l’album di debutto solista di Lillo Morreale, polistrumentista agrigentino di adozione bolognese
“All Of My Life I’ve Been Dreaming About The Sea”, in uscita per Locomotiv Records, è l’album di debutto solista di Lillo Morreale, polistrumentista agrigentino di adozione bolognese capace di coniugare elettronica sperimentale e timbriche provenienti dalla tradizione musicale popolare, tracciando un nuovo percorso definibile come Elettronica Mediterranea.
Il progetto nasce dalla convergenza tra una certa elettronica ambient/cinematica contemporanea (Jóhann Jóhannsson, Harold Budd, Sigur Rós, A Winged Victory For The Sullen) e la musica tradizionale ma profondamente sperimentale di artisti come Alfio Antico e il Fabrizio De André di “Creuza de Mä”, con suoni legati alla tradizione folk dell’area mediterranea.
Nell’album, anticipato dai singoli “Ni Persimu” e “Nivuru Munnu”, accanto ai sintetizzatori spiccano le timbriche suggestive di strumenti come il saz, la baglama e il lotar, provenienti dal bacino dell’area mediterranea europea e africana: «Ne posseggo diversi, ma nello specifico sono molto affezionato ad un saz (uno strumento a corde realizzato in legno di gelso che ho comprato durante un viaggio in Turchia) e al lotar, un piccolo liuto che ho acquistato in Marocco, tipicamente suonato dalle popolazioni Gnawa e realizzato con legno e pelle di capra. Me ne sono innamorato dopo averlo visto suonare a Zagora, alle porte del Sahara, da un gruppo di persone che nella notte continuavano a suonarlo entrando quasi in uno stato di trance», spiega Morreale.
Alcuni dei brani contengono versi cantati in dialetto agrigentino, città di provenienza di Lillo, mentre altri di natura strumentale hanno dei titoli in inglese. L’accostamento dei due linguaggi, apparentemente distanti, esprime la volontà di universalizzare il significante, in quanto un dialetto antico può essere compreso su un piano semantico legato più alle suggestioni timbriche che al significato della parola.
Sono svariate le influenze cinematografiche e letterarie che riecheggiano in questo disco e in generale nella musica di Lillo Morreale, artista poliedrico e compositore attivo nel campo dell’elettronica contemporanea e della musica per film: “The Lighthouse” di Robert Eggers e i documentari di Vittorio De Seta degli anni ‘50 girati in Sicilia, ma anche il cinema di Andrej Tarkovskij (in particolare “Solaris” e “Stalker”) e tutta la letteratura che ruota attorno al concetto marittimo ed esistenziale dell’isola: da Hemingway (“Il vecchio e il mare”, “Isole nella corrente”) a Elio Vittorini (“Conversazione in Sicilia”) e Goliarda Sapienza (“L’arte Della Gioia”).

