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Stop alle armi: mezzo milione di palestinesi torna nel Nord della Striscia di Gaza

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Dopo il cessate il fuoco a Gaza 500mila palestinesi tornano nel nord della Striscia. Cnn: “Possibile rilascio degli ostaggi tra domenica e lunedì”

Decine di migliaia di palestinesi sfollati stanno facendo ritorno nelle città e nei villaggi del nord della Striscia di Gaza, dopo l’annuncio del cessate il fuoco e il ritiro parziale delle forze israeliane, previsto nella prima fase dell’accordo di pace con Hamas. Lo riporta Al Jazeera. Stando a quanto riportato dalla Cnn invece “il rilascio degli ostaggi potrebbe avvenire durante nella notte tra domenica e lunedì ed è probabile che avvenga in luoghi diversi”.

RIENTRI TRA LE MACERIE

Secondo la protezione civile di Gaza circa 500mila civili sono tornati per verificare i danni e capire se sia possibile ricostruire le proprie abitazioni, ma si trovano di fronte a quartieri distrutti e irriconoscibili. Secondo i reportage dal territorio, la scena è segnata da gioia e disperazione insieme: il sollievo per la fine dei combattimenti si mescola alla tragedia della devastazione.

Non è rimasto nulla dei nostri quartieri”, raccontano alcune famiglie, mentre si muovono tra le rovine di Gaza City. “Torniamo a casa, ma non c’è più casa”.

LE CONDIZIONI UMANITARIE

Molte famiglie riferiscono di non avere mezzi economici per rientrare al nord, dopo due anni di guerra che hanno azzerato ogni fonte di reddito. Mancano cibo, acqua potabile, rifugi e assistenza medica, mentre cresce l’attesa per l’arrivo dei convogli umanitari verso la città.

POSIZIONI POLITICHE E INDAGINI

Hamas, la Jihad Islamica Palestinese e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp) hanno dichiarato di rifiutare qualsiasi forma di amministrazione straniera della Striscia di Gaza. Le autorità locali hanno inoltre chiesto un’inchiesta internazionale indipendente sui presunti crimini di guerra e atti di genocidio commessi durante il conflitto.

GLI AIUTI ENTRANO A GAZA

L’agenzia israeliana che gestisce il trasferimento degli aiuti umanitari (Cogat) nella Striscia, ha affermato alla Cnn che i camion stanno entrando a Gaza. L’emittente spiega inoltre che “nell’ambito dell’accordo raggiunto questa settimana su un cessate il fuoco e sul rilascio di ostaggi, Israele ha accettato l’ingresso quotidiano di 600 camion di aiuti umanitari gestiti dall’Onu e da altri donatori”.

Il World Food Program (WFP) ha fatto sapere che “è pronto ad aumentare gli aiuti e a raggiungere le famiglie affamate in tutta la Striscia. Con un accesso sicuro e duraturo, possiamo raggiungere 1,6 milioni di persone in 3 mesi con pane, farina di grano e pacchi alimentari. Oltre 100.000 pacchi di pane fresco vengono già distribuiti ogni giorno. I servizi di emergenza sono pronti: con un maggiore accesso, possiamo aumentare gli aiuti e garantire che il cibo raggiunga i più vulnerabili”. Anche l’Onu ha fatto sapere di aver ricevuto l’ok da Israele e da domani inizierà ad inviare tonnellate di aiuti.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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