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Stelle d’inverno nelle notti senza luna, la Valtellina lancia l’astroturismo

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Astroturismo: la Valtellina si propone come “luogo privilegiato per chi ama osservare il cielo”. Ecco le date migliori

In montagna per ammirare i panorami, ma non quelli di vette, vallate o foreste. Certo anche quelle, ma sta arrivando anche la ‘stagione’ giusta per guardare le stelle. Negli ultimi mesi del 2025, i momenti ideali saranno intorno al 21 ottobre, al 20 novembre e al 20 dicembrenotti senza luna, perfette per alzare lo sguardo e fare ‘stargazing’, così viene definito con un termine inglese. Vicino alle date di luna nuova il buio diventa più intenso e le stelle si vedono con più nitidezza. Già a quote intorno ai 1.200-1.500 metri, l’aria, resa più tersa dalle brezze, offre cieli limpidi e profondi che fanno risaltare le stelle, più brillanti e facili da osservare. E così la Valtellina si propone come “luogo privilegiato per chi ama osservare il cielo”.

QUALI COSTELLAZIONI SI POSSONO VEDERE IN INVERNO

In mezzo ai monti, senza le fastidiose luci della città “è facile riconoscere le costellazioni più note e alcune figure stagionali: il maestoso Pegaso, il mitico Perseo con i suoi ammassi stellari e, per occhi esperti, anche l’elegante Andromeda con la sua galassia. Poi arriva l’inverno e lo scenario diventa ancora più intenso: il Toro con le Pleiadi, l’inconfondibile Orione con la sua cintura di tre stelle, e i Gemelli, guidati da Castore e Polluce, che riportano alla mente proprio lo sciame delle Geminidi”.

LE GEMINIDI, QUANDO VEDERLE

Ci sono poi le Geminidi, conosciute anche come “stelle di Natale”: ogni anno, tra il 4 e il 17 dicembre, lo sciame meteorico attraversa il cielo regalando decine di scie luminose ogni ora, con un picco spettacolare il 13 e 14 dicembre. Nel 2025 la coincidenza con il novilunio renderà l’oscurità ancora più profonda, creando le condizioni ideali per ammirare uno dei fenomeni più emozionanti dell’anno. Tra i punti migliori in Valtellina per “alzare lo sguardo e perdersi in un mare di stelle” c’è il borgo storico di Ponte in Valtellina, a pochi chilometri da Sondrio, dove c’è anche l’Osservatorio Astronomico ‘Giuseppe Piazzi’.

L’OSSERVATORIO DI PONTE IN VALTELLINA

A circa 1.283 metri di altitudine, in località San Bernardo, l’osservatorio è intitolato a Giuseppe Piazzi, nato proprio a Ponte nel 1746: sacerdote, matematico e astronomo, fondò l’Osservatorio di Palermo e si distinse per i suoi cataloghi stellari e per la scoperta di Cerere (1801), il più grande corpo della fascia principale degli asteroidi, oggi classificato come pianeta nano. È l’osservatorio più alto della Lombardia: una posizione scelta per la limpidezza del cielo, poco disturbato dall’inquinamento luminoso, e per la facilità di accesso durante tutto l’anno. Qui le serate dedicate all’osservazione del cielo notturno, guidate da conferenze e dimostrazioni pratiche, offrono l’occasione di conoscere da vicino fenomeni celesti e strumenti astronomici. E l’osservatorio diventa un luogo in cui il sapere scientifico si intreccia con la storia locale e con il paesaggio valtellinese.

TRIVIGNO E I TREKKING AL TRAMONTO

ma non c’è solo l’Osservatorio di Ponte in Valtellina. Ci sono altre località adattissime a guardare le stelle. Sopra Tirano e Aprica, a cavallo tra la Valle di Poschiavo (verso nord) e la Valle di Corteno (verso sud), si trova invece Trivigno, un piccolo altopiano alpino della Media Valtellina: è un altro luoghi adatti all’osservazione del cielo notturno con trekking al tramonto o sessioni fotografiche dedicate al cielo stellato. Dalla Media Valtellina muovendosi verso ovest in direzione di Sondrio, si raggiunge l’imbocco della Valmalenco, che si apre poi verso nord fino al confine con la Svizzera. Porta d’accesso alle ascensioni del Bernina (4.050 metri), in questa valle “in autunno i boschi di larici e betulle si tingono di colori caldi, dal giallo dorato al rosso intenso, mentre le serate fresche rendono il cielo terso, ideale per l’osservazione dei fenomeni astronomici”.

GLI UFO IN VALMALENCO

Ma la Valmalenco è nota anche per la frequente segnalazione di luci misteriose, fasci luminosi e oggetti volanti non identificati, che hanno attirato l’attenzione di appassionati di ufologia e curiosi. Data la frequenza di questi particolari fenomeni, dal 2021 gli avvistamenti sono monitorati tramite webcam, con raccolta di testimonianze, video e immagini grazie al progetto Valmalenco Ufo Target (VUT), mentre l’associazione Aria (Associazione Ricerca Italiana Aliena) si occupa di analizzarli con attenzione. Nonostante la maggior parte delle rilevazioni abbia spiegazioni ordinarie, la valle continua a suscitare curiosità e alimenta narrazioni locali, come quella dei “Malieni”, simpatici extraterrestri immaginari approdati tra le montagne e i boschi della Valmalenco.

IL BORGO DI CODERA

Verso il Lago di Como si raggiunge l’imbocco della Valchiavenna e qui nell’antico borgo di Codera (tenuto vivo da meno di dieci abitanti e raggiungibile solo a piedi) si partecipa all’escursione “Al chiaro di luna” sabato 8 novembre, organizzata dall’Associazione Amici Val Codera, che segue l’antica mulattiera di collegamento fra Mezzolpiano e Codera. Lungo il percorso sono previste soste durante le quali una guida esperta racconta storie e misteri locali. All’arrivo a Codera, la serata prosegue con una cena a base di prodotti del territorio e il pernottamento presso il Rifugio Osteria Alpina (aperto tutto l’anno). Il mattino seguente, dopo la colazione visita guidata al borgo e agli orti della biodiversità, curati dai volontari dell’associazione locale.

PASSO SPLUGA E BORMIO

Da Nord Ovest della Valtellina ai piedi del Passo dello Spluga, fino a Nord Est dove si trova Bormio, e a pochi chilometri dal centro di Bormio, in direzione Sondalo, la Val di Rezzalo offre un punto di osservazione per gli appassionati di astronomia. Con un paio d’ore di cammino dal parcheggio di Fumero, lungo una strada sterrata non impegnativa con circa 400 metri di dislivello, si raggiunge il Rifugio La Baita, aperto d’estate e tutto l’anno nei fine settimana. Dopo cena (menu valtellinese), si può poi rientrare lungo la stessa strada camminando sotto le stelle. Un’altra opzione il cielo terzo della la Val Viola (si può raggiungere percorrendo la strada verso Livigno fino ad Arnoga; necessario pagare un pedaggio; ticket giornaliero di 5 euro). Da Arnoga si può salire verso Sattarona, nel cuore della Val Viola.

NEL PICCOLO TIBET DI LIVIGNO

Oltre le valli di Bormio si apre l’altopiano di Livigno, il piccolo Tibet, tra le vette del Parco Nazionale dello Stelvio, qui il cielo sembra essere più vicino. Appena si lasciano le luci dell’abitato, le stelle emergono dalla volta celeste. Il percorso più semplice per osservare le costellazioni va dal Pass d’Eira al Crap de la Parè: conviene posizionarsi sul versante verso Trepalle per ridurre il riverbero delle luci. Fuori dal centro abitato, l’Alpe Vago è raggiungibile anche in auto e offre un’immersione suggestiva nella natura circostante, magari al chiaro di luna. Salendo di quota (per chi non ha esperienza sui sentieri di montagna, è consigliabile farsi accompagnare dalle guide escursionistiche locali) si arriva a zone più riparate, come i Laghi della Forcola e il Lago del Monte, da cui si gode di un ampio settore di cielo, perfetto per un’osservazione astronomica dal “tetto del mondo” italiano.

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