Metsera ha annunciato risultati promettenti da due studi di fase IIb sul suo agonista del recettore GLP-1 ultra-long acting, MET-097i, pochi giorni dopo che Pfizer ha siglato un accordo per acquisire la società
Metsera ha annunciato risultati promettenti da due studi di fase IIb sul suo agonista del recettore GLP-1 ultra-long acting, MET-097i, pochi giorni dopo che Pfizer ha siglato un accordo per acquisire la società con un valore potenziale fino a 7,3 miliardi di dollari.
I dati principali del trial VESPER-1 e i risultati preliminari sulla tollerabilità dello studio VESPER-3 supportano l’avvio dei test di fase III entro la fine del 2025, ha dichiarato Metsera. I due studi sono stati condotti in popolazioni con sovrappeso o obesità senza diabete di tipo 2.
I risultati essenziali
Nel trial VESPER-1, 239 partecipanti sono stati trattati con dosaggi settimanali da 0,4 mg a 1,2 mg per 28 settimane, senza titolazione. Il risultato ha mostrato una perdita di peso dipendente dalla dose, con una media (al netto del placebo) del 14,1 % al dosaggio più alto (1,2 mg, n = 54). Alcuni individui hanno registrato riduzioni fino al 26,5 %.
In un’analisi esplorativa a settimana 36 (nella fase di estensione dello studio), è emerso che la perdita di peso continuava in modo sostanziale, suggerendo che non fosse stato ancora raggiunto un plateau.
Parallelamente, VESPER-3, con 268 soggetti, è stato disegnato per testare schemi posologici mensili di MET-097i. A 12 settimane, la tollerabilità si è rivelata favorevole: la diarrea è risultata minima, con un tasso differenziale rispetto al placebo del 13 % per nausea e dell’11 % per vomito.
Sul piano della sicurezza e adesione, in VESPER-1 il tasso complessivo di abbandono dello studio è stato solo del 2,9 %, con soltanto due partecipanti che hanno interrotto a causa di eventi avversi. Lo studio VESPER-3 è ancora in corso e, finora, ha mantenuto un’“alta ritenzione dei partecipanti”.
Il profilo “first- and best-in-class” e il confronto con altri agenti
Il CEO di Metsera Steve Marso ha commentato che «questi eccellenti risultati confermano il potenziale di MET-097i come analogico ormonale ultra-long acting di nuova generazione, con efficacia competitiva, scalabilità, tollerabilità e comodità».
Secondo dati precedenti (fase IIa) resi noti a gennaio, somministrazioni settimanali del farmaco hanno indotto perdite di peso corrette per placebo fino all’11,3 % già nelle settimane iniziali.
L’analista Chris Scott di J.P. Morgan ha osservato che «nel complesso il profilo di MET-097i appare approssimativamente in linea con quello di Zepbound (tirzepatide, agonista duale GLP-1/GIP)». Pur riconoscendo che Lilly e Novo Nordisk dominano il mercato dell’obesità, Scott prevede che MET-097i possa conquistare una quota anche modesta, traducendosi in un’opportunità multimiliardaria per Pfizer, soprattutto se il dosaggio mensile si dimostrerà tollerabile.
È importante ricordare che è in corso anche lo studio VESPER-2, che valuta MET-097i in soggetti con diabete di tipo 2, con dati principali attesi nei primi mesi del 2026.
Contesto dell’acquisizione e strategia di Pfizer
Pfizer e Metsera hanno ufficializzato un accordo in cui Pfizer acquisirà Metsera per 47,50 USD per azione in contanti, con un pagamento iniziale che valuta l’azienda a 4,9 miliardi di dollari, a cui si possono aggiungere fino a 22,50 USD per azione in pagamenti legati al raggiungimento di obiettivi clinici e regolatori (CVR, contingent value rights) — portando il valore complessivo potenziale dell’operazione a 7,3 miliardi di dollari.
L’obiettivo di Pfizer con questa operazione è rilanciarsi nel mercato dell’obesità, un settore in forte crescita, rafforzando la sua pipeline con candidati iniettabili e orali con profili di efficacia, tollerabilità e praticità differenziati.
Fondata nel 2022, Metsera ha costruito un portafoglio diversificato che include:
MET-097i, il candidato GLP-1 in sperimentazione avanzata;
MET-233i, un analogo long-acting di amylin, già in fase I e pensato per essere combinato con MET-097i;
due candidati GLP-1 orali attesi in avvio di sperimentazione clinica.
Con questa acquisizione, Pfizer punta ad entrare con forza nel segmento obesità, dove competono soprattutto Novo Nordisk (con semaglutide / Wegovy) ed Eli Lilly (con tirzepatide / Zepbound).
Sfide e prospettive
I risultati degli studi di fase II rappresentano un passo avanti importante per Metsera e per il suo candidato MET-097i, ma la strada verso l’approvazione e il successo commerciale resta complessa. La prima grande sfida sarà quella di confermare i dati nella fase III: ciò significa dimostrare che i benefici osservati finora non solo si ripetono, ma si mantengono anche in popolazioni più ampie e per periodi più lunghi, fornendo così prove robuste e convincenti alle autorità regolatorie.
Un altro punto cruciale riguarda la tollerabilità ai dosaggi mensili, che potrebbe rappresentare il vero fattore differenziante di MET-097i rispetto ai concorrenti. Lo studio VESPER-3, tuttora in corso, sarà decisivo per capire se la somministrazione mensile possa garantire un profilo di sicurezza accettabile senza compromettere l’efficacia. Se questo aspetto verrà confermato, il vantaggio in termini di comodità per i pazienti potrebbe risultare determinante.
Non bisogna però dimenticare il contesto competitivo. Il mercato dei farmaci anti-obesità è già presidiato da Eli Lilly e Novo Nordisk, che con tirzepatide (Zepbound) e semaglutide (Wegovy) hanno ottenuto approvazioni, quote di mercato rilevanti e un’ampia visibilità a livello mondiale. Entrare in questo scenario significherà per Pfizer e Metsera confrontarsi con barriere all’ingresso molto alte, sia in termini di reputazione che di accesso alle risorse di distribuzione e marketing.
A ciò si aggiunge il rischio regolatorio e scientifico, che accompagna inevitabilmente ogni farmaco innovativo. Anche se i dati preliminari sono promettenti, non è scontato che le agenzie regolatorie concedano l’approvazione senza ulteriori prove, e ogni incertezza può rallentare o complicare il percorso.
Infine, c’è la questione degli aspetti economici. L’acquisizione di Metsera da parte di Pfizer, per un valore potenziale di 7,3 miliardi di dollari, comporta un impegno finanziario enorme. Perché questo investimento sia sostenibile, sarà necessaria una strategia di commercializzazione ben pianificata, capace di valorizzare MET-097i non solo come alternativa, ma come opzione distintiva rispetto ai farmaci già disponibili.
In sintesi, Metsera e Pfizer si trovano davanti a una sfida duplice: da un lato consolidare l’evidenza scientifica e clinica, dall’altro riuscire a ritagliarsi uno spazio in un mercato dominato da colossi già affermati. Se riusciranno a superare questi ostacoli, MET-097i potrà davvero rappresentare una nuova generazione di terapie contro l’obesità, combinando efficacia, durata e semplicità d’uso.
Se MET-097i confermerà il suo potenziale, la combinazione di efficacia, durata d’azione, tollerabilità e semplicità d’uso potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo significativo — anche se il mercato dell’obesità rimane tra i più sfidanti nella farmaceutica.

