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Delitto di Garlasco, l’avvocato Lovati con Fabrizio Corona parla di Sempio e Bossetti

fabrizio corona

Sta facendo discutere l’ultima puntata di ‘Falsissimo’ di Corona, in cui l’ex re dei paparazzi ha mandato in onda una serie di cose dette da Lovati, avvocato di Andrea Sempio

Te ne dico, ma rimane tra me e te“. E ancora: “Detto tra noi”. L’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, si è lasciato andare a parlare a ruota libera a colloquio con l’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona, che come era ovvio che fosse ha diffuso tutto pubblicando gli audio del loro colloquio nell’ultima puntata di ‘Falsissimo’, il format che ha lanciato nei mesi scorsi. Difficile pensare che Lovati parlasse convinto che le cose dette restassero segrete. Detto questo, le dichiarazioni vanno da un argomento dall’altro, spaziando sul suo assistito Andrea Sempio (indagato per la terza volta in 18 anni per l’omicidio di Chiara Poggi del 2007) e la questione del Dna (che insinua aveva il timore venisse messo ad hoc per incastrare il suo assistito), fino alle accuse di corruzione nei confronti dell’ex procuratore di Pavia Venditti. E non è tutto. Perchè Lovati sconfina dalla sua indagine e parla anche di Yara Gambirasio e Massimo Bossetti, che per quel delitto è stato condannato.

SEMPIO, IL DNA E LA RICHIESTA DI SPARIRE

“Io con Sempio non voglio parlare- ha detto Lovati a Corona parlando di Sempio-. Il giorno prima del Fruttolo l’ho chiamato alle cinque del mattino, l’ho fatto venire in studio e gli ho detto: Andrea, vattene fuori dai coglioni almeno venti giorniti prendi le ferie“. Il consiglio dell’avvocato sarebbe arrivato il giorno prima che venissero fatti i nuovi accertamenti sui rifiuti della casa dei Poggi. Prosegue Lovati: “Avevano il dna, il tampone salivare, col cotton fioc. Sai, è un attimo”. E per spiegare che temeva un tentativo di incastrare Sempio, fa un gesto equivoco con la mano. E conclude: “Lì sei morto”. E a Corona ha spiegato che era appunto questo il ‘sogno’ a cui faceva cenno nei mesi scorsi, dicendo di aver sognato qualcosa che sperava non si avverasse.

IL PROCURATORE VENDITTI E I SOLDI DEI SEMPIO

“A me è simpatico. Io sono sempre stato un giocatore di ippica, di cavalli. L’ho conosciuto anche lì”. Ma le voci su un possibile vizio del gioco? “Eravamo appassionati di ippica. Nel 2010“, dice Lovati. E le accuse di corruzione nell’ambito delle indagini su Garlasco? Le presunte ‘mazzette’ che i genitori di Sempio gli avrebbero messo insieme e dato per scagionare il figlio? Lovati dice di aver preso lui i soldi. “I soldi li ho presi io”, aggiungendo che “una decina, una ventina di mila euro li ho presi”. E chiosa: “Ma anch’io, però… ma io non me ne frega un cazzo”, dice l’avvocato. Se ha paura di essere indagato? Il legale risponde: “Secondo me no, ma qualcuno vorrebbe farlo intendere”.

LE NUOVE INDAGINI NAPOLEONE

Lovati, parlando con Corona, parla anche del nuovo procuratore Napoleone che sembra intenzionato a sbrogliare il caso Garlasco una volta per tutte. Ma secondo il legale non sarebbe esattamente lui a essersi intestardito, bensì un altro magistrato: “Napoleone – dice – da quello che mi hanno riferito, qualche talpone che ci ho anch’io, voleva chiedere l’archiviazione. Quell’altro invece, quello dell’Opus Dei, quel maledetto… Civardi”.

BOSSETTI? “LINEA DIFENSIVA SBAGLIATA”

Uno dei passaggi che sta suscitando più clamore dell’intervista di Corona a Lovati è un passaggio che riguarda il caso di Yara Gambirasio, che con Garlasco non ha nulla a che vedere. Corona, del resto, se ne è occupato a lungo, sostenendo l’innocenza di Massimo Bossetti in carcere per il delitto della ragazzina. Le parole di Lovati sono choccanti: secondo lui, la difesa di Bossetti ha completamente sbagliato argomenti. E spiega cosa avrebbe fatto lui: “Io gli dicevo: io, Bossetti, sono l’amante di Yara Gambirasio, ci trovavamo tutte le settimane e scopavamo”. Così si sarebbe giustificato il Dna: “Ecco perché c’è il mio dna. Condannatemi per violenza sessuale con minorenne consenziente, non per omicidio. Io non l’ho uccisa. Vincevi il processo”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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