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Cauzione per le manifestazioni, la proposta di Salvini contro i violenti

matteo salvini

Salvini vuole introdurre le manifestazioni su cauzione: “Chi le organizza paga i danni di persona Se va tutto bene, la somma viene restituita”

“La democrazia non è mai preoccupante, che tanti giovani si interessino e manifestano è una buona notizia”, dice Matteo Salvini intervistato dal Corriere della Sera. Ma il vicepremier vuole intestarsi una sorta di rivoluzione degli scioperi e delle manifestazioni. “Mi preoccupa la violenza – dice – che certa sinistra finge di non vedere o addirittura giustifica. Ragazzi, parlo direttamente a voi: non fatevi strumentalizzare o coinvolgere in atti violenti. Bloccare un treno o un’autostrada è un reato penale, si rischiano anni di carcere. Un conto è chiedere pace e giustizia per la Palestina, un altro conto è bloccare le stazioni o mandare all’ospedale 125 poliziotti. Attenti ai “cattivi maestri”, che nel secolo scorso hanno rovinato un’intera generazione”.

Salvini vuole introdurre le manifestazioni su cauzione, “pretendendo una cauzione personale per chi organizza le manifestazioni. Se va tutto bene, la somma viene restituita. In caso di danni, pagano i responsabili. Chi ripagherà i 200 mila euro di danni in Stazione a Milano o quelli ai tanti monumenti imbrattati? Tutti gli italiani? No, chi rompe paga”.

E anche la legge sugli scioperi non va bene: “La legge è ferma agli anni Novanta e intanto è cambiato il mondo. Il diritto allo sciopero non si tocca, ma vanno rivisti tempi, modi e anche eventuali sanzioni. Proprio per non inasprire lo scontro ho evitato di precettare, venerdì scorso, nonostante il garante avesse giudicato illegittimo lo sciopero selvaggio proclamato dalla Cgil. Risultato? Un’adesione bassa ma milioni di italiani lasciati a piedi, con una giornata rovinata e danni per centinaia di milioni di euro. Landini è un irresponsabile, usa i lavoratori per fare una sua personale battaglia politica contro tutto e tutti, svilendo il significato stesso dello sciopero. D’ora in poi, chi rompe paga, e chi non rispetta le regole pure”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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