Il segretario generale della CGIL Maurizio Landini annuncia un nuovo sciopero: “Il 25 ottobre in piazza per la pace, il lavoro e la democrazia”
“Dopo queste giornate straordinarie che hanno riempito le piazze, che hanno portato milioni di persone in piazza, che hanno visto una nuova generazione di giovani prendere parola, credo che sia assolutamente importante che questa lotta, questa battaglia in nome del popolo palestinese, ma soprattutto in nome della pace, si colleghi anche alle scelte di politica economica e sociale che in questo paese devono essere fatte”. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, da Napoli, dove partecipa a un’assemblea della Cgil nell’auditorium della Regione al Centro direzionale, rilancia la mobilitazione in programma il 25 ottobre. “Noi – spiega – stiamo dicendo no alla politica del riarmo e stiamo dicendo che è necessario dare risposte ai problemi che le persone vivono, a partire dalla questione salariale, a partire da una vera riforma fiscale, a partire da politiche di investimento serie che affrontino il problema della sanità pubblica, della scuola pubblica e della politica industriale e, soprattutto, della cancellazione di quella precarietà e di tutto il sistema dei subappalti che stanno in realtà rendendo povere le persone, che hanno aumentato anche gli infortuni e le morti sul lavoro. E mai come adesso la lotta per la pace, la lotta per il lavoro, la lotta per la democrazia, sono un tutt’uno“.
“Il 25 ottobre, per quello che ci riguarda, vuole essere una data di mobilitazione che apriamo e mettiamo a disposizione di tutti, a partire da tutte le associazioni de la Via Maestra che insieme a noi in questi anni hanno fatto questo cammino, proprio per indicare un’altra agenda economica e sociale che deve essere messa in campo”. “Credo che alla luce di quello che è avvenuto – conclude Landini – sia necessario naturalmente anche che l’obiettivo di fermare il genocidio, di bloccare il governo Netanyahu, di interrompere i rapporti anche commerciali continui in queste settimane e in questi giorni”.
LANDINI: GOVERNO DOVREBBE RINGRAZIARE CHI IN PIAZZA
“Io penso che il governo dovrebbe ringraziare quei milioni di persone, giovani, donne, bambini, famiglie, lavoratori, lavoratrici, pensionati, che in questi giorni sono scesi in piazza: hanno difeso l’onore di questo Paese, hanno indicato la strada della fraternità, della solidarietà, hanno indicato la strada della giustizia sociale, hanno indicato i valori della nostra Costituzione”, afferma il segretario generale. Tornando sulla manifestazione di sabato a Roma, Landini parla di un “episodio di violenza fatto da criminali” in relazione al quale “devono essere le forze dell’ordine, deve essere lo Stato a garantire i cittadini onesti da chi pensa invece di strumentalizzare questa situazione”. Del resto, sostiene il segretario della Cgil, si continua a parlare di un “episodio di violenza” e non “dei 3 milioni di cittadini onesti, gente perbene che è andata in piazza a difendere per tutti noi il valore della solidarietà, a dire di fermare un genocidio che è in corso e, quindi, di rimettere al centro le persone”.
MANOVRA. LANDINI: GOVERNO NON DISCUTE, INVESTIMENTI SOLO PER ARMI
“Ad oggi non c’è nessun confronto né nessun incontro fissato, quindi il governo sta facendo come ha fatto in passato: va avanti per i fatti suoi e non discute con nessuno, o almeno non sta discutendo con le organizzazioni sindacali”. Questa la posizione espressa sulla manovra da Maurizio Landini, che quest’oggi chiude l’assemblea delle assemblee della Cgil Napoli e Campania. “Come è noto – ragiona Landini – c’è un rapporto molto stretto tra Gaza, l’Ucraina, la guerra. Dall’inizio dei conflitti, abbiamo avuto l’esplosione dell’inflazione, un aumento dei profitti e un calo dei salari, un peggioramento delle condizioni economiche, perché si cominciano a far sentire anche i disastri della logica dei dazi introdotti da Trump. È evidente che in questo contesto il documento che il governo sta presentando, che dovrebbe essere quello che indica le linee su cui intende agire, vede come unici investimenti per i prossimi anni investimenti per le armi. Questa logica di economia di guerra per noi va assolutamente contrastata e oggi battersi per la pace significa anche battersi per il lavoro, perché vuol dire no alla politica del riarmo e vuol dire investire invece nei settori che debbono creare lavoro e che debbono cambiare la politica economica e sociale”.
In particolare, ricorda Landini, “c’è un tema che si chiama riforma fiscale e giustizia fiscale, perché per aumentare i salari bisogna rinnovare i contratti e aumentare davvero i salari, cosa che il Governo non sta facendo. Ma, dall’altra parte, c’è bisogno di cancellare quelle leggi balorde che hanno determinato una precarietà che colpisce soprattutto i giovani, le donne, il Mezzogiorno in particolare. E poi c’è bisogno di andare a prendere i soldi dove sono: ci sono dei dati sul fisco che parlano da soli, in questi tre anni, attraverso il cosiddetto drenaggio fiscale, i lavoratori dipendenti e i pensionati hanno pagato 24 miliardi di tasse in più di quelle che dovevano pagare, semplicemente perché è aumentata l’inflazione, e quando ti aumenta il lordo non ti aumenta il netto perché le detrazioni e le aliquote non vengono rivalutate”. “Noi – conclude il segretario della Cgil – stiamo chiedendo che questi 24 miliardi pagati in più dai lavoratori dipendenti e pensionati siano restituiti a chi li ha pagati e siano messi nella direzione di investire sulla sanità, sulla scuola, di investire sulle questioni salariali. Per noi c’è una rivendicazione molto precisa che deve andare in questa direzione e che deve cambiare: non può continuare a essere che il salario e le pensioni sono tassate di più della rendita immobiliare, della rendita finanziaria e addirittura dei profitti. Credo che questa sia una follia tutta italiana e credo che sia assolutamente necessario, visto che la ricchezza è aumentata mentre sono calati i salari, i profitti sono aumentati mentre sono calati i salari, che il governo faccia un’operazione di andare a prendere i soldi dove sono per redistribuire questa ricchezza”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

