“Non mi sento irresponsabile, l’attacco che ci ha fatto Giorgia Meloni è senza precedenti”: il racconto di Arturo Scotto rientrato in Italia dopo che Israele ha bloccato la missione della Flotilla
Stanco, provato e amareggiato per una missione che è arrivata veramente vicina, vicinissima all’obiettivo. “Siamo arrivati a 35 miglia da Gaza, la cosa che mi fa più rabbia. Non davo per scontato che arrivassimo così lontani”: è il racconto di Arturo Scotto, deputato del Pd che era a bordo della Flotilla e che ieri sera è rientrato in Italia dopo essere stato fermato e portato in un carcere israeliano in seguito all’abbordaggio di Israele che ha fermato le navi della missione. Il racconto di Scotto è andato in onda durante la trasmissione Otto e mezzo di ieri sera 3 ottobre.
“NON CI HANNO FATTO PARLARE CON L’AMBASCIATA”
“Sono un po’ provato perché abbiamo avuto 48 ore senza sonno. L’abbordaggio è avvenuto due sere fa, per fortuna non troppo cruento. Si sono impadroniti della nostra barca e l’hanno condotta con l’equipaggio sottocoperta fino al porto di Ashdod. Siamo stati identificati e perquisiti un paio di volte con zelo eccessivo. Poi rinchiusi in carcere per 24 ore e poi espulsi, senza possibilità di comunicare con l’esterno, neanche con avvocati difensori. Non siamo riusciti a interloquire con la nostra ambasciata a cui era stato detto, come ad altre ambasciate, di non presentarsi nell’hub militare dove sono stati identificati gli attivisti; abbiamo stabilito un contatto solo alle 9 del mattino quando siamo stati espulsi”, ha raccontato Arturo Scotto a Otto e mezzo su La7.
“MELONI NON LUCIDA, IL PARLAMENTO STA SOPRA AL PREMIER”
“Francamente non mi sento irresponsabile. Credo lo sia chi in questi due anni non ha mosso un dito per fermare quanto sta accadendo a Gaza. Irresponsabile è chi invece che fermare Netanyahu ha cercato di fermare attiviste e attivisti che si sono messi in campo per provare a portare aiuti umanitari e superare il blocco illegale. Non credo che la presidente del Consiglio sia stata molto lucida in questo passaggio. L’attacco che ha fatto verso parlamentari della Repubblica è senza precedenti. Dovrebbe ricordarsi che sono i Parlamenti a stare sopra i governi e non viceversa. Non siamo una repubblica presidenziale, la premier non può permettersi di intimare alcunché a parlamentari che provano a svolgere il proprio mandato anche su anche su quelle barche, nel solco dei valori costituzionali”, aggiunge.
“ERAVAMO A 35 MIGLIA DA GAZA, CHE RABBIA”
“Abbiamo avuto interlocuzione continua col governo, soprattutto col ministro Crosetto. anche nella notte dell’abbordaggio, e vorrei ringraziarlo per questo. Avevamo naturalmente un rapporto continuo con la Farnesina. Ciò non toglie che il governo ha sbagliato a criminalizzare la Flotilla e a non dire che stavamo agendo nella legalità internazionale. L’abbordaggio è avvenuto in acque internazionali, ed è un atto di pirateria secondo il codice del mare, la convenzione di Ginevra e ogni forma di diritto internazionale. Mi aspettavo che il governo dicesse “togliete il blocco e fateli passare”, ma non è accaduto. Siamo arrivati a 35 miglia da Gaza, la cosa che mi fa più rabbia. Non davo per scontato che arrivassimo così lontani”, conclude.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

