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Farmaci per l’obesità: Roche investe su sei nuove opzioni

Alnylam Pharmaceuticals ha annunciato di aver concluso un accordo strategico con Roche per lo sviluppo e la commercializzazione della terapia zilebesiran

Roche punta a diventare un player di punta nel settore dell’obesità: “Il nostro obiettivo è diventare uno dei primi tre attori nel mercato”

Roche punta a diventare un player di punta nel settore dell’obesità. Parlando a Londra di fronte a una platea di investitori, la CEO della divisione farmaceutica di Roche, Teresa Graham, ha sottolineato «Il nostro obiettivo è diventare uno dei primi tre attori nel mercato dei farmaci anti-obesità, e voglio che sappiate che prendo molto seriamente questo traguardo.»

Durante la sua presentazione, Graham ha sottolineato che l’azienda ha sei candidati in pipeline per l’obesità e per condizioni correlate, come il diabete di tipo 2, aggiungendo che tutti potrebbero arrivare sul mercato entro il 2030, con alcuni che potrebbero diventare veri e propri blockbuster.

La casa farmaceutica svizzera avvierà gli studi di Fase III sul suo principale candidato iniettabile contro l’obesità, CT-388, a partire dal primo semestre del 2026. Il farmaco è un agonista duale dei recettori GLP-1 e GIP, con proprietà farmacologiche “biased” (cioè che modulano il segnale in modo da ridurre la desensibilizzazione del recettore). CT-388 si somministra attraverso un’iniezione settimanale sottocutanea che attiva sia i recettori del GLP-1 sia del GIP, ormoni coinvolti nella regolazione dell’appetito, della sazietà e dell’omeostasi glicidica. Una peculiarità dell’agente è che è progettato per minimizzare il reclutamento di β-arrestina in entrambi i recettori, riducendo così la internalizzazione del recettore e la conseguente perdita di efficacia (desensibilizzazione). In breve, questo dovrebbe tradursi in un’attività farmacologica più duratura.

L’idea è che combinare diversi asset all’interno dell’ampio portafoglio di Roche possa contribuire a differenziare l’offerta della casa farmaceutica. Ad esempio, l’associazione di CT-388 con petrelintide potrebbe ridurre la nausea, che rappresenta la principale causa di interruzione dei trattamenti dimagranti attualmente disponibili. Inoltre, l’acquisizione di 89bio la scorsa settimana apre alla possibilità di utilizzare pegozafermin, un farmaco in fase III per la steatosi epatica, per affrontare alcune delle comorbidità associate all’obesità.

Negli ultimi anni, la lotta contro l’obesità è diventata uno dei fronti più caldi della ricerca farmacologica. Con l’aumento globale dei tassi di sovrappeso e obesità, le comorbidità associate — diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, steatoepatite, malattie renali croniche — pesano in misura sempre maggiore sui sistemi sanitari.

Dati clinici finora disponibili su CT-388
Fase Ib
In uno studio di Fase Ib su adulti con obesità (con o senza diabete di tipo 2), la somministrazione settimanale di CT-388 per 24 settimane ha portato a una perdita media di peso del 18,8% rispetto al placebo, dato statisticamente significativo (p < 0,001).
Alla settimana 24, il 100% dei partecipanti trattati con CT-388 ha ottenuto almeno il 5% di perdita di peso; l’85% ≥ 10%; il 70% ≥ 15%; e il 45% ≥ 20%
Nei soggetti che partivano con pre-diabete, il trattamento ha portato a normalizzazione glicemica in tutti i casi dopo 24 settimane.
Gli eventi avversi osservati erano in gran parte lievi o moderati, tipici della classe degli agonisti incretinici: disturbi gastrointestinali (nausea, ecc.). Non sono emersi segnali di sicurezza inattesi.

Altri studi in corso

Roche ha anche avviato trial di dose-finding (fase II) per valutare CT-388 in persone con obesità o sovrappeso più almeno una comorbilità correlata al peso (es. pre-diabete, ipertensione, dislipidemia, apnee ostruttive), per definire il dosaggio ottimale e il profilo rischio/beneficio.
Un altro studio ha valutato la riduzione del grasso epatico e dell’infiammazione in pazienti con obesità e MAFLD (Malattia epatica grassa associata a disfunzione metabolica) dopo il trattamento con CT-388, mostrando risultati clinicamente significativi.

Strategia di Roche, concorrenza e obiettivi

Acquisito tramite l’acquisizione di Carmot Therapeutics (2023), CT-388 rappresenta il candidato di punta nella pipeline di Roche per entrare nel mercato dell’obesità.
Parallelamente, Roche ha stretto un accordo con Zealand Pharma per sviluppare petrelintide, un analogo di amilina a lunga durata d’azione, sia come monoterapia sia in combinazione fissa con CT-388 per affrontare differenti profili di pazienti.
Gli obiettivi finanziari sono ambiziosi: CT-388 è visto come potenziale blockbuster, con proiezioni di vendite annuali di picco che potrebbero superare i 3 miliardi di CHF (franchi svizzeri); Roche prevede che tre dei suoi candidati nella terapia dell’obesità possano generare oltre 1 miliardo ciascuno.

Limiti, sfide e prospettive
Nonostante i risultati iniziali promettenti, restano diverse incognite.

Durata e sostenibilità del risultato: serve verificare se la perdita di peso osservata nel breve-medio periodo si mantiene nel lungo termine, oltre i 24-48 mesi, e quanto la combinazione con stili di vita, dieta ed esercizio sostiene il risultato.

Sicurezza su larga scala
: gli eventi avversi finora segnati sono quelli tipici degli agonisti della classe incretinica (GI distress, ecc.), ma il profilo su popolazioni diverse, più fragili (anziani, persone con comorbilità multiple, insufficienza renale, etc.), necessita di dati più robusti.

Concorrenza molto forte: farmaci come semaglutide, tirzepatide, e altri agonistie combinazioni (GLP-1, GIP, amilina, etc.) sono già ben avanzati e in alcuni casi già sul mercato. Per emergere, CT-388 dovrà offrire benefici distinti (maggiore perdita di peso, migliore tolleranza, comorbidità migliorate, convenienza, costo) rispetto ai concorrenti.

Regolamentazione e accesso: l’esperienza ha mostrato che approvazione non è sufficiente: rimangono da risolvere questioni come l’autorizzazione regolatoria nei vari continenti, i rimborso, l’accessibilità per i pazienti, e la copertura sanitaria.

Conclusione
CT-388 rappresenta un promettente sviluppo nella farmacoterapia dell’obesità: un agonista duale GLP-1/GIP con segnale “biased”, un’efficacia nei primi studi che si avvicina o supera quella osservata con altri agenti già affermati, un profilo di tollerabilità favorevole e una strategia aziendale robusta che include combinazioni con altri farmaci come petrelintide.
Se negli studi futuri verranno confermati i benefici a lungo termine, la sicurezza nei gruppi più vulnerabili e un buon rapporto costo/beneficio, CT-388 potrebbe diventare uno dei protagonisti del mercato entro il 2030, in particolare per pazienti con obesità moderata/severa e per quelli con comorbilità metaboliche.

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