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Pfizer annuncia la maxi acquisizione dell’americana Metsera

Pfizer

Pfizer ha annunciato l’acquisizione di Metsera, giovane biotech newyorkese fondata nel 2022 e specializzata in terapie innovative per l’obesità e le malattie cardiometaboliche

Pfizer accelera nel mercato dei farmaci anti-obesità, uno dei più promettenti della farmaceutica globale. Il colosso statunitense ha annunciato l’acquisizione di Metsera, giovane biotech newyorkese fondata nel 2022 e specializzata in terapie innovative per l’obesità e le malattie cardiometaboliche.

L’operazione ha un valore iniziale di 4,9 miliardi di dollari cash. Gli azionisti di Metsera potrebbero ricevere fino a 22,50 dollari aggiuntivi per azione se verranno raggiunte tre tappe cliniche e regolatorie, portando il valore potenziale dell’operazione a circa 7,3 miliardi di dollari. Il meccanismo dei pagamenti aggiuntivi (CVR) prevede: 5 dollari per azione al via di uno studio di fase 3 con la combinazione MET-097i + MET-233i; 7 dollari per azione all’approvazione da parte della FDA di MET-097i mensile come monoterapia; e 10,50 dollari per azione all’approvazione della combinazione mensile MET-097i + MET-233i.

Per Pfizer si tratta di un passo strategico: l’obesità è ormai considerata una vera e propria epidemia globale, associata a più di 200 condizioni di salute e con una domanda crescente di trattamenti efficaci e tollerabili.

«L’obesità è un’area terapeutica vasta e in continua crescita, con oltre 200 condizioni di salute ad essa associate. La prevista acquisizione di Metsera è in linea con il nostro obiettivo di indirizzare gli investimenti verso le opportunità più rilevanti e proietta Pfizer in questo settore chiave», ha dichiarato Albert Bourla, Presidente e Amministratore Delegato di Pfizer. «Siamo entusiasti di poter mettere a frutto la nostra profonda esperienza nell’ambito cardiometabolico, insieme alla nostra infrastruttura produttiva e commerciale, per accelerare lo sviluppo di un portafoglio che include potenziali farmaci iniettabili best-in-class, supportati da dati clinici distintivi per efficacia, tollerabilità e durata, con regimi di somministrazione mensile, con l’obiettivo di rispondere ai persistenti bisogni insoddisfatti legati all’obesità e alle malattie correlate.»

Se le autorizzazioni regolatorie arriveranno nei tempi previsti, la transazione dovrebbe chiudersi entro fine 2025, aprendo a Pfizer le porte di un mercato in rapida espansione e stimato in centinaia di miliardi nei prossimi anni.

Il portfolio di Metsera
Metsera mette a disposizione di Pfizer un portafoglio articolato e particolarmente promettente di programmi clinici e preclinici, che coprono diverse strategie terapeutiche innovative contro l’obesità.
Il candidato più avanzato è MET-097i, un agonista del recettore GLP-1 oggi in fase 2 di sviluppo clinico, studiato in formulazioni sia settimanali sia mensili. Questo approccio mira a migliorare l’aderenza terapeutica e la qualità di vita dei pazienti, riducendo la frequenza delle iniezioni rispetto agli standard attuali.

Accanto a MET-097i, spicca MET-233i, un analogo dell’amilina, in fase 1 di sperimentazione. L’amilina è un ormone endogeno che regola sazietà e metabolismo: riprodurlo in forma sintetica potrebbe amplificare l’efficacia delle incretine. Il farmaco viene testato sia come monoterapia sia in combinazione con MET-097i, con l’obiettivo di potenziare la perdita di peso e migliorare il controllo glicemico, aprendo la strada a un approccio combinatorio che promette di essere tra i più competitivi del settore.

In parallelo, Metsera sta sviluppando due candidati orali agonisti del GLP-1, la cui entrata negli studi clinici è ormai imminente. Se confermeranno un buon profilo di efficacia e tollerabilità, potrebbero rappresentare un’alternativa pratica e meno invasiva agli attuali trattamenti iniettabili, ampliando significativamente la platea di pazienti disposti ad intraprendere una terapia farmacologica contro l’obesità.

Infine, il portafoglio include altri progetti preclinici basati su ormoni nutrient-stimulated, molecole di nuova concezione che sfruttano la fisiologia del sistema gastrointestinale e metabolico per ottenere una regolazione più naturale ed efficace dell’appetito e del peso corporeo. Si tratta di programmi in fase iniziale, ma dal forte potenziale innovativo, che testimoniano la volontà di Metsera di esplorare anche le vie terapeutiche meno battute, con l’ambizione di definire la prossima generazione di trattamenti anti-obesità.

Whit Bernard, CEO di Metsera, ha parlato di «un’opportunità per portare su scala globale terapie in grado di trasformare la vita di milioni di persone».

Impegno precedente di Pfizer nell’obesità
Il mese scorso, la strategia anti-obesità di Pfizer aveva subito un nuovo colpo: l’azienda ha abbandonato PF-06954522, il suo ultimo agonista GLP-1 in sviluppo, a causa di dati poco convincenti e della forte concorrenza.
Il farmaco, sviluppato con Sosei Heptares, era entrato in fase 1 nel 2023. Ma già a fine 2023 Pfizer aveva interrotto un altro GLP-1 orale, lotiglipron, per problemi epatici (aumento degli enzimi del fegato), e pochi mesi fa aveva fermato anche danuglipron, dopo un sospetto caso di epatotossicità

Questa volta, però, la decisione non è stata legata a problemi di sicurezza, ma a una revisione complessiva dei dati e dello scenario competitivo.
Con l’uscita di scena di PF-06954522, la pipeline interna di Pfizer per l’obesità si era ridotta al solo PF-07976016, un antagonista del recettore GIP ora in fase 2.  Da qui la decisione di continuare a cercare opportunità esterne per rientrare in corsa nel promettente mercato dell’obesità.

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