Ultimo colpo di scena nel caso del delitto di Garlasco: l’ex comandante dei Ris Garofano rinuncia alla consulenza tecnica per Sempio, il nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi
Il generale Luciano Garofano imbocca l’uscita dal caso Garlasco e scarica Andrea Sempio. L’ex comandante dei Ris di Parma infatti ha comunicato la sua definitiva rinuncia all’incarico di consulente tecnico di parte per il nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.
In un lungo comunicato ne spiega le ragioni. Lo strappo deriverebbe da uno divergenza di idee sulla strategia della difesa e sul mancato recepimento, da parte dei legali di Sempio, dei suoi suggerimenti tecnici. Ma non riguarderebbe- lo precisa lui stesso- l’ultima clamorosa svolga dell’inchiesta, relativa all’avvio delle indagini per corruzione nei confronti dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti. Garofalo coglie comunque l’occasione per smarcarsi da recenti “sconsiderati e gravi attacchi mediatici”.
UNA CONSULENZA DI LUNGA DATA
La collaborazione tra il noto tossicologo e biologo forense e il team difensivo di Sempio era di lunga data: il generale ha affiancato il team dei legali di Sempio- Massimo Lovati e ora anche Angela Taccia– per 8 anni. E nello stesso foglio di ‘congedo’ Garofano spiega ora di rinunciare all’incarico di consulente tecnico di parte conferito da Andrea Sempio “fin dal gennaio 2017” e poi “confermato anche nel procedimento penale per il quale è in corso di svolgimento incidente probatorio davanti al gip del Tribunale di Pavia”.
“SONO VENUTI MENO I PRESUPPOSTI PER MANTENERE L’INCARICO”
La decisione di troncare con l’indagato & co., chiarisce lo stesso Garofano, “è maturata in conseguenza della mancata condivisione da parte della difesa del signor Sempio dei suggerimenti tecnico scientifici forniti” da lui stesso “nell’ambito dell’incidente probatorio e alla possibile estensione dei temi oggetto” , per cui “ritiene siano venuti meno i presupposti” di mantenere l’incarico.
“SEMPIO MERITA DI ESSERE SCAGIONATO”
Il Generale sottolinea che “quella indicata è l’unica ragione alla base della rinuncia dell’incarico di consulente nei confronti di una persona che- torna a ribadire- sulla scorta di tutte le evidenze scientifiche acquisite, meriterebbe di essere scagionata dall’ipotesi di reato per cui viene indagata”. Non vi sarebbero quindi, e ha voluto puntualizzarlo, dietro questa scelta, gli sviluppi dell’inchiesta della procura di Brescia che hanno portato ad indagare l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti per corruzione. In questo nuovo ramo dell’inchiesta, l’ipotesi degli inquirenti è che Sempio fosse stato aiutato e scagionato con l’archiviazione nelle precedenti indagini a suo carico nel 2017, sempre sull’omicidio di Chiara Poggi, a fronte di un versamento di una somma di denaro all’allora procuratore.
SOTTO LA LENTE 5.000 EURO RICEVUTI NEL 2017 PER UNA CONSULENZA NON DEPOSITATA
Ciò nonostante, Garofalo ha voluto togliersi dei sassolini dalla scarpa perché, nonostante sia estraneo al nuovo filone di inchiesta, evidentemente, tutti i conti della famiglia Sempio sono stati attentamente scandagliati. “Con riferimento agli sconsiderati e gravi attacchi mediatici subiti negli ultimi giorni e relativi all’avvenuta ricezione di una somma di denaro, nell’aprile 2017, da parte del signor Andrea Sempio, il Generale Garofano- si legge infatti nella nota – ribadisce trattarsi del pagamento di prestazioni professionali”, rese su incarico dei difensori che all’epoca assistevano Sempio. L’esperto cita quindi il titolo della consulenza redatta all’epoca “sulla scorta di documenti e atti che gli vennero forniti dagli stessi difensori committenti”, e per cui ricevette un compenso di 5.000 euro “per gli onorari maturati”, come lui stesso spiega.
LA TESI DA SMONTARE SUL DNA DELLE UNGHIE
Si tratterebbe, in base alle ricostruzioni dei quotidiani Corriere della Sera e La Stampa, della consulenza redatta nel 2017, richiesta dai legali dell’oggi 37 enne, per smontare le conclusioni di quella della difesa di Alberto Stasi che attribuiva allo stesso Sempio la traccia di Dna isolata sui margini delle unghie di Chiara. La consulenza di Garofano fu inviata ai committenti ma non fu depositata agli atti. In diverse trasmissioni televisive, anche più recenti, il generale è tornato a parlare di quelle conclusioni che smentivano la versione del consulente di Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi. Oggi il generale precisa che quella consulenza fu redatta sulla base di quanto gli fu trasferito dai legali di Sempio.
“ESTRANEO A VICENDE DI RILEVANZA PENALE”: PRONTO A PROCEDERE CONTRO CHI HA DIFFAMATO
A riguardo, il generale Garofano comunica di aver dato mandato ai propri legali affinché procedano nei confronti di coloro che lo hanno diffamato ipotizzando il suo coinvolgimento in vicende di rilevanza penale, vicende alle quali lui era ed è del tutto estraneo
GAROFANO E IL CASO GARLASCO
Non solo la consulenza di lunga data per Sempio. Il caso Garlasco il generale Garofano lo conosce bene, fin dagli inizi. All’epoca dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, era lui a comandare il Ris di Parma, con il grado di tenente colonnello. E non c’è dubbio che con il suo team abbia dato un contributo scientifico alle indagini che portarono poi alla condanna definitiva dell’allora unico indagato Alberto Stasi, fidanzato della vittima.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

