Renato Zero festeggia 75 anni e si regala un disco di 19 tracce inedite: “Oggi mi sento trasgressivo in una normalità inattesa”
“Gli esami non finiscono mai”, neanche alla vigilia dei 75 anni. Renato Zero si prepara a spegnere le candeline mettendosi nuovamente in gioco con “L’oraZero”, il nuovo disco che uscirà su tutte le piattaforme venerdì 3 ottobre. Un regalo che fa a se stesso e agli affezionatissimi ‘sorcini’ che si preparano a inondarlo di messaggi di auguri domani 30 settembre.
IL DISCO
Il cantautore torna – come sempre controcorrente – con un disco di ben 19 tracce che si tuffano in questo contesto storico fatto di incertezze e conflitti in tutto il mondo. “Con questo mio lavoro mi sono addentrato in queste vele tostarelle, viviamo in tempi di guerra, in una situazione estremamente precaria. Per cui, anche la musica, secondo me, si deve in qualche modo adeguare a questo clima”, spiega il cantautore.
Un progetto che è stato “impegnativo” e che “rappresenta gli umori” del momento ma anche la voglia di cambiamento, collettiva o individuale perché “ognuno si disegni il proprio tracciato, faccia in modo di farsi largo in questa routine, in questa staticità”. E a tal proposito aggiunge: “La staticità mi preoccupa come l’abitudine al dolore e all’abituarsi a un regime terroristico. Come artista mi sento in diritto e in dovere di esprimere anche i miei pensieri in questa circostanza”.
COSA È L’ORAZERO?
“Ognuno di noi deve fare i conti con un bilancio urgente, di stabilità, sicurezza, appartenenza. Navigando con queste 19 opportunità, se le vogliamo chiamare così, mi sono reso conto che la ognuno sta combattendo la sua guerra. A parte le 54 dichiarate, in ognuno di noi c’è un tumulto, situazioni da sistemare”, continua. “In questo album cerco anche io di vincerla questa battaglia, provo anche io questa paura. È una paura legittima, di un tempo che balla fra sentenze, cattedre, simboli. Più disadorni di così non potevamo ritrovarci”, insiste Zero.
“L’orazero” di Renato è, perciò, l’ora zero di tutti. “Il futuro è poco chiarificatore, non ci dà l’opportunità di vedere attraverso e dobbiamo in qualche modo temere di non avere sufficienti energie, ma anche potere, per poter sovrastare certi pericoli, atteggiamenti, che arrivano da certe amministrazioni, da certe scelte politiche. Si va indebolendo la nostra autonomia, il fatto che ognuno di noi possa avere un peso specifico in qualsiasi situazione o scelta. Questo mi spaventa”, dice ancora l’artista di Roma che – alla vigilia dei suoi 75 anni – fa anche una previsione positiva per la musica di domani.
I CANTAUTORI DEL FUTURO E IL PROSSIMO SANREMO
“Ultimo, Diodato, non posso dirli tutti. Sono abbastanza ottimista per quegli artisti che vogliono lasciare una traccia di loro stessi, esistono e questo è già un dato meraviglioso”, dice Renato.
Non nasconde, però, una leggera diffidenza per il prossimo Sanremo: “Si va spesso a fare una scelta che va ad assegnare posizioni in base ai sostenitori sui social e via discorrendo. Si abbia il coraggio di prendersi la propria responsabilità e riprendere un Sanremo che tenga conto del fatto che c’è posto per tutti, non lasciando a casa a nessuno”. Una strategia che ci porti a vedere altri “Gino Paoli, Sergio Endrigo, Luigi Tenco e tutta una serie di cantautorato che ha reso questo Paese una piattaforma meravigliosa anche all’estero. (Come è il caso di, ndr) Modugno e tanti altri che come lui che si sono spesi in varie parti del mondo. Se vogliamo riottenere questi risultati bisogna stare attenti a non lasciare a casa nessuno, a fare una selezione di un ventaglio più generoso tra uno stile e l’altro”, ribadisce.
E parlando di cantautori, su Ultimo racconta un aneddoto: “Sua mamma Anna è amica mia dai tempi dei tempi. A un certo punto si è sposata, ha fatto tre figli, uno di questi è Ultimo. È come se fosse un nipote acquisito”. Su una possibile collaborazione, dice: “Magari la scrivesse una cosa per me (una canzone, ndr). Secondo me un po’ ha soggezione”.
IL COMPLEANNO E IL SOGNO: “GIRARE UN FILM”
Come festeggerà i 75 anni domani? “Festeggio con Renato, ci incontriamo ogni tanto. Lui scrive una strofa, io l’inciso. Ci rincorriamo, ma non riusciamo mai ad avere l’opportunità di stare al doppio sguardo, a quattrocchi. Lo faremo domani”. Sarà un compleanno sobrio insomma: “Oggi mi sento trasgressivo in una normalità inattesa”.
“Si trasgredisce anche volendo con un bacio, con un abbraccio, dipende dalla circostanza, dipende dal valore poi che dai alle cose, dai rapporti, dai sentimenti- spiega Renato-. Trasgredire in un mondo di trasgressori non non fa né caldo né freddo, ma quando una situazione magari è ferma e statica, se qualcuno trasgredisce anche solo alzandosi dalla massa e cantando ‘Penso che un sogno così non ritorni mai più’ ha già vinto”.
E per il suo domani, Zero ha ancora un desiderio: “Mi piace continuare un percorso alla ricerca di una nuova realtà alla quale attingere. Mi piacerebbe girare un film per raccontare le cose che non riesco a raccontare in musica, raccontarle sullo schermo”.
RENATO ZERO IN TOUR
Nel frattempo, a poco più di un anno dalla sua ultima avventura live, Renato Zero riabbraccerà il suo pubblico dal vivo con “L’OraZero in tour”. La nuova tournée, prodotta da Tattica, lo porterà sui palchi delle principali città italiane a partire da gennaio 2026 con 23 date annunciate in giro per il Paese, fino al mese di aprile.
Si parte il 24 gennaio da Roma, la sua città, con una catena di sei appuntamenti che lo vedrà live sul palco del Palazzo dello Sport, per proseguire poi a Firenze (Nelson Mandela Forum), Torino (Inalpi Arena), Mantova (Palaunical), Conegliano (Prealpi San Biagio Arena), Bologna (Unipol Arena), Pesaro (Vitrifrigo Arena), Eboli (Palasele), Bari (Palaflorio) e Messina (Palarescifina). I biglietti sono disponibili su renatozero.com e vivaticket.com.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

